12 Luglio 1520: Una cupa storia di streghe di Maria Angela Damilano

12 luglio 1520. È una notte afosa. Sul bric delle streghe si è accalcata una folla e tre roghi si innalzano al cielo: è l’epilogo triste per la schola delle strie di Carezzano. Una storia vera e documentata che Maria Angela Damilano ripercorre attraverso quattro racconti di fantasia, quattro diversi punti di vista: le streghe in cella, il Vicario che le ha condannate, un ragazzino del borgo e il fuochista che appronta il rogo. L’autrice ci restituisce così il racconto toccante di una violenza sorda, in cui cinque donne vengono condannate nell’ipocrisia generale. Donne colpevoli solo del proprio desiderio di libertà.

  • Copertina flessibile: 108 pagine
  • Editore: Edizioni Epoké; 2 edizione (15 gennaio 2020)
  • Lingua: Italiano

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Recensione a cura di Cinzia Cogni

Credete nelle coincidenze?
Mentre mi accingo a scrivere la recensione di questo libro, senza volere guardo la data e rimango incredula :” 12 luglio 2020″.
Ciò significa che oggi, questa “cupa storie di streghe” come la definisce nel titolo l’autrice, compie esattamente 500 anni !!!
Così, uno strano caso del destino, ha voluto che scoprissi questa tragica storia proprio ora, invitandomi a non dimenticare queste 3 donne, condannate e bruciate al rogo per stregoneria, proprio la sera del “12 luglio 1520”.
Un triste anniversario che il paese di Carezzano in provincia di Alessandria, conosce molto bene, il rogo infatti e’ avvenuto sul Colle di Castiglione, oggi detto Bric delle steghe, ed è una storia terribilmente vera, documentata fin nei minimi particolari, approfonditi e studiati dalla scrittrice Maria Angela Damilano, che ha deciso di crearne un romanzo, per tramandarla affinché non si perda nuovamente fra gli archivi storici.

“Le streghe possono ardere al rogo e librarsi, col fumo, nell’aria, ma non muoiono mai.”

La particolarità di questo romanzo e’ nel modo in cui viene raccontato, ossia attraverso il punto di vista di quattro protagonisti, completamente diversi fra loro:
– Parmina, una delle donne accusata di stregoneria, considerata la Magistra
del gruppo;
– il Vicario, Antonio Ricci, colui che amministra la giustizia nel Vescovato, convinto che la sua missione sia di liberare quel territorio dalle streghe. Crede fermamente nel demonio che, sempre secondo lui, agisce tramite queste donne miscredenti e per questo motivo non si fa nessuno scrupolo a condannarle a morte;
– un ragazzino del borgo, Tumas, la cui mamma era amica delle donne accusate e che ci mostra la sua verità con occhi innocenti, privi di pregiudizio;
– ed infine un Fuochista, l’addetto ai preparativi del rogo ; per lui è soltanto un lavoro ed è  pure convinto di far del bene aiutando il Vicario a liberare il paese dal male.

“Della compagnia ero la capa, loro adesso dicono la Magistra, quella che istruiva le altre per farle diventare delle strie…ero solo la più vecchia… ed ero bona a fa nas i fiulin e sapevo come curare il mal di pancia con quell’erba che trovavo nei boschi o far calar la freve facendo bollire la corteccia di salice.”

Lo stile dell’autrice è vero, genuino, diretto…si è completamente calata nei panni dei suoi personaggi; la descrizione della prigionia subita da queste donne, ad esempio, è talmente reale che pare di sentirle gridare durante le torture o udire il brontolio dei loro stomaci vuoti, di percepire il lezzo e il sudore che emanano, fino a provare empatia per ognuna di loro: sia per la più debole che piange e si dispera e che fino all’ultimo proverà a gridare la sua innocenza; che per la coraggiosa Parmina, dalla grande forza di volontà tanto da resistere alle torture riuscendo a controbattere alle domande degli inquisitori durante il processo.

Battistina non si arrende, non ci vuole credere, spera ancora di salvarsi, di convincere il Vicario di aver confessato solo sotto tortura…noi quattro la guardiamo con compassione, noi non ci crediamo. “

Sappiamo che quel “12 luglio 1520” furono 3 le condannate al rogo, ma in realtà altre 2 donne avevano condiviso la cella con loro; non avendo confessato le colpe che gli attribuivano, quella sera vennero “graziate”; pare che restarono in carcere per poi subire la stessa condanna un paio d’anni dopo.

“... Maria, Bianca e Battistina domani avranno il loro supplizio, ma io credo che toccherà anche a me e a Teodora, stessa sentenza , stesso supplizio. “

Infine mi ha stupito anche la scelta del linguaggio che cambia a seconda di chi narra;se l’uso del dialetto si adatta perfettamente ad una popolana, logicamente non e’ consono al modo di esprimersi del Vicario, mentre lo possiamo ritrovare in Tumas o nel fuochista…

“Spuntano le fiaccole dalla salita, in testa ci sono i religiosi e le confraternite degli oratori con i loro cappucci in testa che a noi bambini fanno paura…ora spunta il carro. Ci sono 3 pali a cui sono legate le donne, rivestite di una candida veste con una grande croce rossa sul petto.”

Un romanzo breve ma che non tralascia nulla:l’ambientazione storica fedele al periodo, l’aspetto psicologico dei personaggi, i vari punti di vista e i dialoghi assolutamente credibili; ma soprattutto è una storia che parla di donne, di vera amicizia e solidarietà femminile, di donne fragili e coraggiose, coi loro pregi e difetti, che in fondo chiedevano solo di vivere in pace, di essere se stesse, di poter amare e sognare…ed oggi, a 500 anni di distanza, ci chiedono di ricordarle e di non dimenticare il loro messaggio di libertà!

” …Non abbiamo fatto niente di male, abbiamo cercato di sopravvivere in un mondo tanto duro e cattivo e ci siamo aiutate, se c’è del male in questo allora siamo colpevoli. “

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2 Risposte a “12 Luglio 1520: Una cupa storia di streghe di Maria Angela Damilano”

  1. Ringrazio per questa recensione, così profonda, così precisa, così vicina allo spirito del libro che mi ha commossa.
    Grazie Cinzia Cogni e grazie a Septem Litirerary.

  2. Una puntuale e precisa recensione. Ti fa venir voglia di leggere il libro e fa riflettere sulla sorte delle povere Donne che sono state condannate! Ottima la descrizione e , per me che l’ho letto, ritrovo i personaggi .
    Grazie
    Complimenti all’autrice!

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