1794 di Niklas Natt och Dag

Recensione di Sara Valentino

Ritorno, dopo una settimana di pausa, a Stoccolma. Torno a trovare Cardel e questa volta in sua compagnia c’è il fratello di Cecil Winge. Le atmosfere sono le medesime di “1793”, in questo nuovo volume e anno siamo ancora dinanzi alla povertà dilagante, un freddo che permea ogni cosa, anche le nostre membra. Mi ripeto certamente, rispetto alla precedente recensione, dicendo che tutto è dipinto dinanzi ai nostri occhi e le tinte sono sempre fosche, nebulose e nere come solo certi animi possono essere. Preghiamo di non incontrarli mai…

Un macabro omicidio, una scena raccapricciante, apre le danze. Una giovane donna e il suo uomo, il giorno delle nozze, la prima notte di nozze tra cenere e sangue. Come può essere accaduto che un giovane uomo tanto innamorato che finalmente può coronare il suo sogno d’amore, così a lungo tenuto a bada nelle colonie lontane della tratta agli schiavi, abbia avuto parte in un massacro tanto efferato? Certo la sua mente è tanto labile, i suoi momenti di gelosia sono follia pura, potrebbe essere andata così. O più probabilmente un branco di lupi affamati ha fatto nottetempo irruzione nell’alcova. Un branco di lupi.. affamati di malvagità.

“Forse il selvaggio non è mai stato buono. Forse la nostra specie è sempre stata marcia dentro, fin dal primo momento. Forse il mondo si limita a invecchiare e mai a migliorare. Forse tutti i progressi che chiamiamo civiltà ci permettono di infliggere il male ai nostri simili a livelli che l’umanità non ha mai visto in precedenza”

Citazione che non è altro che lo specchio dell’uomo nei secoli, cambiano le epoche e i costumi, ci si evolve ma non certo nell’essere più umani, forse, come è evidenziato nel romanzo, molti lupi sono solo vestiti da agnelli.

“Il motivo per cui Satana può camminare al nostro fianco è perchè il mondo in cui viviamo è l’inferno, un luogo di sofferenza che ci costruiamo noi stessi e di cui facciamo avvampare le fiamme con le nostre bugie e la vana danza della nostra vita”

Buio, è buio questo romanzo, c’è parvenza di luce ma sono fuochi fatui. La battaglia tra l’uomo e il male non c’è, c’è il male, tutto quello possibile. C’è un capitolo che si intitola “La tomba dei vivi”, mai titolo fu più appropriato e molte sofferenze descritte non sono solo frutto di  immaginazione, gli schiavi delle colonie erano merce e di pessimo valore e per tanto venivano trattati.

Ci sono stati punti in cui mi sono fermata durante la lettura, mi son detta che non potevo andare avanti, era troppo.. volevo però la verità!

Una madre chiede a Cardel di indagare sulla morte della figlia, la giovane sposa di cui abbiamo parlato poco sopra. Cardel si riconferma quello che era nel primo volume, solo davanti ai suoi fantasmi, quelli del passato e quelli del presente, duro e coraggioso come pochi possono esserlo. Un uomo.. tutto in due parole: un uomo. La prova che nonostante si venga inghiottiti nel buio, terrorizzati e privati di tutto, ancora si possa fare del bene. Ecco la luce di 1794, un lumino in grado quantomeno di affievolire le ombre.

“Si è unito alla compagnia di coloro su cui le persone onorevoli preferiscono far scivolare lo sguardo, una figura senza oggi nè domani che vive nell’ombra, con la sola compagnia di un passato di rimpianti e ricordi dolorosi”

Cenere e sangue… dove sta la verità? Quali oscuri individui giocano a fare gli dei del mondo solo per riscoprire una parvenza di eccitazione fisica che è ormai sopita da tempo?

Sul palcoscenico delle oscenità troviamo anche vecchie ma belle conoscenze, Anna Stina, altro personaggio che rappresenta la parte coraggiosa nonostante le innumerevoli devastanti avversità che è costretta ad affrontare.

Un thriller che si divora in pochissimo tempo perchè la narrazione, che in questo secondo volume ha alcune parti poco più pigre, non ti permette altro che di proseguire di corsa, l’ingranaggio è perfetto e devi correre fino alla fine.

 

Trama. Stoccolma, 1794. In una città in cui lo splendore del passato sbiadisce giorno dopo giorno, una donna muore la notte delle nozze. Voci e superstizioni corrono incontrollate: c’è chi parla della follia del marito, altri arrivano a evocare l’irruzione di un branco di lupi. La madre è convinta di sapere la verità ma nessuno le crede. Non le resta che rivolgersi a Mickel Cardell, un ex soldato con un arto di legno, che ha fatto della lotta a ogni sopruso lo scopo della sua vita. Una madre piange la figlia assassinata la notte delle nozze. Ma nessuno pare voglia aiutarla a scoprire cosa è successo. Nella Svezia del 1794, le persone comuni non hanno voce. E l’unica speranza di questa madre è un uomo con un braccio solo e una forza eccezionale, Mickel Cardell. L’ex soldato è ancora scosso per la morte dell’amico e mentore Cecil Winge, ma l’indagine dell’anno precedente ha ridato un significato alla sua vita. E risolvere questo nuovo caso porterà, forse, ancora un po’ di senso in un mondo che sembra impazzito.

  • Copertina flessibile : 544 pagine
  • Dimensioni e/o peso : 13.6 x 2.7 x 21.6 cm
  • Peso articolo : 500 g
  • ISBN-13 : 978-8806246723
  • Editore : Einaudi (8 settembre 2020)
  • Lingua: : Italiano
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