Fiori di carta di Carla Marcone

Il destino, l’amore, la fantasia, ma anche la rabbia, il disprezzo, l’orrore, sono i veri protagonisti delle tante storie che si muovono in una imprecisata isoletta del Mediterraneo, chiusa e arretrata, e in un tempo che si sviluppa sulla lontana eco degli urlanti slogan rivoluzionari del ’68, anno di nascita della protagonista Rossella, nata da una madre sorda ai rumori del mondo, muta di fronte alla sordità del mondo.A tenere le fila del racconto è una misteriosa lettera custodita in un barattolo coi girasoli, da sempre brama della curiosità di Rossella.Simili ai petali di un fiore, l’autrice sgrana una ad una storie senza tempo, legandole tra loro con una magica scrittura fatta di piccoli dettagli e di parole sussurrate, svelando solo nel finale, sorprendente ed inaspettato, il mistero che ogni personaggio nasconde e che intreccia le loro vite.

Recensione a cura di Cinzia Cogni

Quante volte nella vita ,capita di pensare, se il frutto delle nostre scelte dipende solo da noi o se c’è la mano di “qualcuno” che ne tesse i fili? Siamo davvero artefici del nostro destino o è solo un’illusione e tutto è già stato scritto?

“La vita certe volte, da’ appuntamenti strani.”

Dietro una storia formata da diversi racconti di donne, in apparenza slegati fra loro, come tessere di un puzzle che solo incastrando l’ultimo pezzo ne scopriamo il disegno; Carla Marcone ha nascosto un messaggio importante, sta al lettore seguire gli indizi durante la lettura per scoprirlo, una sorta di caccia al tesoro, il cui finale è davvero una sorpresa.

“Qualunque cosa ci porge la vita di straordinario o di terrificante, è sempre seguito da un istante di infinito silenzio. “

“Fiori di carta” è un romanzo intriso di dolore, una storia drammatica, nonostante sprazzi d’amore aleggiano nell’aria salmastra di una piccola isola del Mediterraneo, nell’Italia del’68. Importanti cambiamenti avvengono nella società in quel periodo, ma dove vive Rossella, l’io narrante, e le altre protagoniste, è un mondo a parte, arretrato, senza possibilità di riscatto.

“Sono cresciuta tra fiori di mille e più colori, ma che non avevano profumo. Mia madre per guadagnarsi da vivere faceva fiori. Fiori di carta.”

Questo è un romanzo che emoziona ad ogni pagina, da leggere lentamente per soppesare ogni frase; ogni parola infatti, è pensata per creare un effetto, una sensazione, per dare al lettore quell’empatia coi personaggi, senza la quale è impossibile comprendere fino in fondo la storia.
“Fiori di carta” non è una semplice storia che narra di donne, è un pretesto per scavare nella loro anima, per evidenziare i loro incubi e tormenti, per mettere in risalto la loro forza e al tempo stesso quella fragilità che arriva a lacerarle dentro.

“Bambina mia, voglio che tu tenga bene a mente una cosa molto importante: l’ignoranza è figlia della superstizione e della mancanza di fantasia.”

Ci sono donne come Clara che vivono nel silenzio e altre come Maria che cercano di cambiare la loro sorte; ci sono donne come Antonina che non si accontentano e altre come Linda che il dolore ha reso mute; e ci sono donne come Piera che le basto’ una notte per perdere la sua anima e altre come suor Matilde che provano piacere nel provocare dolore agli altri,perché infelici della loro vita.
Ci sono donne come Sara che per egoismo hanno rinunciato all’amore ed infine c’è Rossella, colei che racconta questa storia: un giorno, ormai cresciuta, comprende che le persone che vivono accanto a lei e di cui si fida, custodiscono un segreto che non vogliono rivelarle; capisce che è importante e che la riguarda, e forse, lo scrigno dove è conservato è un semplice barattolo con raffigurati dei girasoli…

“…non è giusto, non può farlo, destino, sacrificio, non devono sapere. Ma fu abbastanza da far divenire certezza il sospetto che avevo sempre avuto in fondo al cuore: quelle due nascondevano qualcosa, avevano una specie di segreto. Improvvisamente fui colta dal panico al pensiero che si trattasse di qualcosa di così raccapricciante da far deviare per sempre la strada alle nostre esistenze.”

Un romanzo originale, una storia davvero ben ideata, ma a renderla perfetta è lo stile dell’autrice:unico, poetico, viscerale, teatrale.
Una scrittura che graffia, che sanguina, che commuove, che fa emergere sentimenti contrastanti: dal riso al pianto, dal dolore alla gioia, dall’odio all’amore…perché Carla Marcone e’ un’autrice che intinge la penna direttamente nel cuore per donare intense emozioni.

“E entrambe trovarono la tessera mancante del puzzle delle loro vite, destinate da quel momento ad intrecciarsi l’una con l’altra.”

Oggi una piccola chicca e novità! Alcune domande all’autrice:

CC “Fiori di Carta” è una storia davvero originale, è solo frutto della tua fantasia o nasce da qualche episodio reale, sentito o vissuto?

CM Erano racconti slegati e in ognuno ho romanzato, camuffato, storie sentite o vissute. Poi legandoli il celato è stato oltremodo mascherato. Qualcosa di reale c’è, ma citando e scomodando l’enorme Pirandello: ogni realtà è un inganno.

CC un libro che racconta di donne e del loro mondo interiore, si pensa sia esclusivo di un pubblico femminile: è così oppure ci sono anche degli uomini che si sono approcciati al tuo romanzo?

CM Mi auguro proprio di sì. Sai, questa domanda l’aspettavo da molto, perché scrivo di noi pensando a loro. Racconto le donne nella speranza che i lettori uomini sappiano e capiscano. A che serve suonarsela e cantarsela da sole?

CC Fra le tante donne protagoniste di questo romanzo, ce n’è una in particolare che le ha creato difficoltà nel descriverla?

CM Maria che è la sintesi di tre donne che ho amato molto.

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