Agrifoglio la pianta del Natale

Oggi nel nostro erbario entra di diritto l’Agrifoglio, siamo al 2 dicembre e questa pianta mi pare molto rappresentativa.

Madrina di questo articolo è la fotografia di Isabella Novelli scattata in occasione del contest #scattaloradelmistero sul nostro gruppo Facebook

Con i suoi frutti rossi e con le sue verdi foglie contornate di spine, l’agrifoglio è spesso presente nelle nostre feste natalizie.

Nel mondo celtico, Vouivre era il drago, o meglio la femmina del drago, che viveva tutto l’anno nel suo rifugio (una grotta, un vecchio castello, un’abbazia) e ne usciva solo una volta l’anno.

Veniva rappresentata con il corpo luminoso, rivestito di diamanti, e con un granato sulla fronte, a mo’ di terzo occhio, talmente luminoso da far sembrare questo animale come avvolto dalle fiamme. Una volta l’anno lasciava la sua grotta e volava nel cielo per andare a dissetarsi alle acque di fiumi o laghi. Era il momento della sua vulnerabilità, perchè per compiere questo rito doveva togliere la pietra rossa e rimanere completamente cieca. Questo animale fantastico rappresentava le forze telluriche della terra, simbolo della Grande Dea, signora delle acque e delle sorgenti, indicata come la Luna , e il suo volo annuale nel cielo era una sorta di “matrimonio” col Sole.

Secondo racconti mitici, questo matrimonio tra Terra e Cielo, o Sole e Luna, veniva spesso rappresentato dall’unione di due alberi, la quercia, simbolo maschile, pianta del dio, e l’agrifoglio, pianta femminile, le cui bacche rosse, come il granato della Vouivre, rappresentano il sangue mestruale.

I Romani piantavano alberi di agrifoglio vicino alle case perchè attribuivano alla pianta facoltà protettive contro i malefici e, in quanto talismano naturale, usavano rametti di agrifoglio durante le feste dei Saturnali, nei giorni precedenti al solstizio d’inverno.

Nel mondo cristiano l’agrifoglio per il colore rosso delle bacche, simbolo del martirio, è stato associato sia al Cristo che al Battista. Ma ancora più importante è stato il collegamento con Maria, madre del Cristo. Nel Medioevo molte Madonne romaniche furono rinvenute proprio sui cespugli di agrifoglio.

In botanica l’agrifoglio è una pianta sempreverde che si trova spesso come arbusto del sottobosco, ma in realtà è un albero che può raggiungere i dieci metri e vivere fino a 300 anni. Ha foglie coriacee, color verde scuro, spinose quelle più vicine al terreno, dal margine liscio quelle dei rami più alti. I fiori sono insignificanti mentre le bacche rosse, tonde e carnose, crescono solo sulle piante femminili.

Il nome latino aquifolium sembra derivare dal termine greco agria, selvatico, riferito al carattere spontaneo e all’habitat del sottobosco, mentre il termine scientifico ilex rimanda al nome del leccio, quercus ilex, per la somiglianza delle foglie, almeno quelle dei rami superiori, con la quercia.

In passato veniva usato per uso esterno contro le infiammazioni e per le rotture delle ossa, ed era utile per tenere lontani i topi dalle dispense.

Benché per alcuni uccelli essi rappresentano un ottimo rifornimento di cibo ed energie, i semi rossi sono molto velenosi per l’uomo.
Assumerne una quantità pari a cinque potrebbe provocare forti fastidi intestinali, vomito e diarrea. Superata questa dose, si può incorrere in problemi ben più gravi. Ciononostante, soprattutto in passato, se n’è fatto largo impiego per uso esterno, date le capacità di queste bacche di ridurre gli edemi e di fermare le emorragie.

Nella tradizione…

Sulla testata del letto

Un’altra tradizione popolare consiglia di mettere dei rametti di agrifoglio sulla testata del letto per procurare sogni tranquilli, oltre che essere un buon rimedio contro la tosse.

Inghilterra, vigilia di Natale: per le giovani

In Inghilterra si ritiene che mettere dei ramoscelli di agrifoglio sul letto di una giovane ragazza la notte della Vigilia di Natale allontani gli spiriti maligni.

Germania, agrifoglio come amuleto

In Germania si ritiene che un pezzetto dell’agrifoglio usato in chiesa per le decorazioni di Natale sia un ottimo amuleto contro lampi e tuoni.

Agrifoglio è Holly nei fiori di Bach

Tra i rimedi scoperti dal dott. Edward Bach, troviamo anche l’agrifoglio, Holly. Il fiore, dice il dott. Bach, “per quelli che a volte sono assaliti da pensieri come la gelosia, l’invidia, la vendetta, il sospetto; per le varie forma di vessazione. In loro stessi possono soffrire molto e spesso, senza che ci sia una causa reale alla loro infelicità.”

La frase affermativa dello stato positivo di Holly è:

Apro il mio cuore all’amore e al perdono.

La leggenda dell’agrifoglio

Un piccolo orfanello viveva presso alcuni pastori quando gli angeli araldi apparvero annunciando la lieta novella della nascita di Cristo e dell’arrivo di Gesù.

Così il bimbo con la sua famiglia si misero sulla via di Betlemme per andare a rendere grazia al divino bambino. Lungo la strada l’orfanello intrecciò una corona di rami d’alloro per il neonato re.

Ma quando arrivò alla capanna e la pose davanti a Gesù, la corona gli sembrò così indegna che il pastorello si vergognò del suo dono e cominciò a piangere.

Allora Gesù Bambino toccò la corona, fece in modo che le sue foglie brillassero di un verde intenso e cambiò le lacrime dell’orfanello in bacche rosse.

Fu così che nacque l’agrifoglio che da allora è una delle piante che per tradizione rappresenta il Natale.

 

Fonti: Filastrocche.it, sorgentenatura.it, Le erbe delle streghe nel Medioevo -Rosella Valentini

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