Akhenaton. Il faraone eretico di Nagib Mahfuz (Autore), C. Palmarini (Traduttore)

RECENSIONE DI SARA VALENTINO

Ogni tanto torno a “casa”, chi mi conosce lo sa bene. La mia passione per i romanzi storici, per i misteri e per la storia viene da lontano ed è lì tra le sabbie dell’Antico Egitto che trae la sua maggior luce.

Questo romanzo è stato scritto nel 1985, anno della prima pubblicazione, lo voglio precisare perchè alcune scoperte non erano ancora state fatte di conseguenza potreste trovare incongruenze per ciò che oggi è assodato.

Il mio faraone prediletto è lui, Akhenaton, da sempre, per il suo essere “diverso”, e in questo romanzo è estremamente calcata la diversità, per il suo seguire un sogno andando contro tutti.. o quasi.

Le motivazioni per cui mi sento di consigliarlo sono almeno due senza contare ovviamente quella che può essere la passione per l’Antico Egitto.

L’autore costruisce un romanzo basato su fatti storici conclamati al tempo in cui lo scrisse, su personaggi leggendari. La narrazione è fluida e calamitica e lo stile è innovativo, uno schema diverso dal romanzo storico che conosciamo.

“Non giudicare finchè non hai ascoltato tutte le parti”

Un insegnamento che tutti noi dobbiamo tenere a mente, le orecchie che ascoltano devono necessariamente tener conto del legame, e soprattutto delle motivazioni, che esistono tra chi parla e l’oggetto della conversazione. Ecco che Miri-Mon, all’indomani della morte di Akhenaton, per caso fortuito si troverà a passare vicino a una città maledetta e sacrilega: Akhenaton, la città dell’eretico. La sua curiosità lo porterà a recarsi dai tanti che in ogni modo furono vicini al faraone maledetto. Parlerà con i testimoni, coloro che vissero da vicino gli eventi o da lontano, coloro che conobbero la dolcezza e più tardi l’amarezza e quelli che prima vissero l’amarezza e dopo la dolcezza. Un compito difficile ascoltare veramente, senza insultare senza inchinarsi ma solo recepire per poter restituire la verità.

“fui contento di abbandonare l’inattività e di addentrarmi nel flusso della storia, che non conosce principio nè fine e che unisce nel suo corso tutto ciò che ha valore, in un onda persistente di amore e verità eterna”

Ammone il sacerdote, Ay, Tutu, Horemhab, Nefertiti e molti altri parleranno in queste pagine e diranno di Ahkenaton che fu storpio, che non fu uomo, che amò senza misura, che distrusse l’impero d’Egitto, che amò la solitudine dell’alba sul Nilo. Ognuno dirà la sua, qualcuno tradirà, altri ritratteranno.. “il tempo ci dirà qual è il reale valore di una persona” e onestamente lo credo anche io.

“E’ molto difficile canalizzare un fiume quando è straripato” 

Nel bene e nel male questa citazione è vera. Akhenaton nonostante tutto seguirà il suo Dio, in queste pagine si rivela come un dio d’amore, di pace e gioia, l’unica arma l’amore.

“Non era pazzo, anche se non era come gli altri uomini”

Lo stesso capo della polizia, forte e determinato, sarà trascinato dall’amore e dall’amicizia del faraone ma per sua stessa ammissione “tradimmo la fedeltà a un uomo che non pensava altro che all’amore”. 

Vorrei poter trasferire, spero di riuscire, la piena di emozioni che mi ha travolta durante la lettura. I personaggi storici non sono solo la loro Storia ma anche persone e insegnamenti, passioni e sentimenti, errori e grandezze.

Voglio portare con me l’insegnamento di questo romanzo, grande merito al premio nobel Nagib Mahfuz per averlo scritto.

“Non imitare i miserabili nel loro amore per la miseria”

Oggi come ieri gli uomini sono sempre attratti da un trono, dal potere e alcuni non esitano a commettere le peggiori cose pur di ottenere. A riguardo di Ay si dice: “Chi agogna al trono non smette mai di attendere il momento opportuno per occuparlo”

Gli opportunisti allo stesso tempo nella loro avidità si afferrano, e così fecero, e così fanno, lasciando sprofondare la loro meravigliosa vittima nella solitudine.

Akhenaton non smette di insegnare, e lo fa anche al medico di corte, come il corpo non sia tutto ma c’è qualcosa di infinitamente più grande, l’anima che è eterna.

E poi c’è lei Nefertiti, la bellissima regina, di cui si sparla dicendo che se non fosse stato Re, Akhenaton, non lo avrebbe sposato. Di fatto si sa che che restò accanto al marito, appare molto legata al trono del marito, appare spesso affiancata a lui. Non lo abbandonò mai neppure durante la prima riforma monoteista della storia, il culto del dio Aton, il sole, l’amore.

“La sposa era una sacerdotessa e intrapresero insieme un cammino fino alla fine che nessuno in terra poteva trattenere”

Al di là della Storia ufficiale, dei ritrovamenti della mummia di Akhenaton ma non di quella di Nefertiti e dei fatti veri di come andarono effettivamente gli eventi, sono certa che una eventuale indagine ai testimoni sarebbe stata più o meno così, ma per lunghi giorni dopo la lettura mi è rimasta dentro una grande sete di amore, un’esplosione di grazia e di divino.

“Lasciamo la sentenza finale al tribunale di Osiride, giudice della vita eterna”

Trama

Miri-Mon lasciò Sais per recarsi con suo padre a Panapolis a visitare sua sorella. Durante il viaggio, passando vicino a una città proibita, Miri-Mon chiese a suo padre di raccontargli cosa era accaduto in quel luogo. Si trattava, infatti, della città dell’eretico, meglio conosciuto con il nome di Akhenaton, un luogo sacrilego e maledetto dove ormai viveva soltanto Nefertiti, la vedova del faraone. Il giovane Miri-Mon si ricordò allora che da bambino gli erano state raccontate delle storie riguardo a un faraone, che aveva rotto con la tradizione e aveva sfidato le divinità e il proprio destino. La curiosità di Miri-Mon lo porterà ad Akhenaton, la città maledetta, dove rimarrà imprigionato dalla bellezza di Nefertiti.

  • Copertina rigida: 190 pagine
  • Editore: Newton Compton Editori (1 gennaio 2007)
  • Collana: Nuova narrativa Newton
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3 Risposte a “Akhenaton. Il faraone eretico di Nagib Mahfuz (Autore), C. Palmarini (Traduttore)”

  1. Questo libro l’ho letto qualche anno fa: ho trovato interessante il modo di raccontare la stessa storia dal punto di vista dei vari personaggi che conobbero Akhenaton,
    L’Egitto e la sua storia antica mi affascinano sempre: ti dico solo che da ragazzina volevo fare l’egittologa!!!

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