Aléxandros. La trilogia. di Valerio Massimo Manfredi

Trama. Conquistò un impero enorme, toccando i confini del mondo allora conosciuto. Ma chi era davvero Alessandro, il giovane re macedone considerato un dio dai suoi contemporanei? Questa trilogia ci porta nel cuore della sua avventura: dall’infanzia, segnata dall’assassinio del padre Filippo, al patto di sangue con i più fedeli compagni; dai presagi sul suo grande destino fino alla conquista dell’Asia, un’impresa impensabile per un greco del IV secolo a.C. Lo vediamo marciare, combattere, amare. Lo accompagniamo nello svolgersi di una vita irripetibile e favolosa. E siamo con lui quando il suo sogno sembra infrangersi di fronte al termine del viaggio, al confine estremo della terra. Attenzione: Il libro è di tipo “rough cut” o “edge deckle”, il che significa che le pagine non sono tagliati in modo uniforme, per un design originale.

Recensione a cura di Paola Nevola

Alessandro Magno lo abbiamo studiato e probabilmente conosciuto nel famoso film di Oliver Stone, ma leggerlo in un romanzo è qualcosa di differente in particolar modo quando uno scrittore riesce a calarti nella storia e la lettura diventa un’affascinante avventura.

Andando con ordine il primo libro mette in evidenza l’aura divina, dettata dagli oracoli e dagli auspici della madre, in cui nasce Alessandro e il rapporto col padre Filippo II fatto di ammirazione e incomprensioni.

Il padre lo manda a studiare presso la scuola di Aristotele, il filosofo gli infonde ideali politici e un’impronta introspettiva e illuminata  che fa da contrasto con l’altra parte della sua anima, oscura, introversa e collerica.

…Io ti parlo di molte migliaia di cittadini che vivono uguali sotto la tutela della legge e della giustizia, la quale dà onore a chiunque lo meriti, regola gli scambi e i commerci, punisce ed emenda chi ha sbagliato.

Rilevante nella sua vita è l’incontro con la piccola Leptine, la salva da un crudele destino e diviene man mano la sua ancella personale, la sua amante, colei che lo accudisce con amore per tutta la vita.

La svolta avviene con l’omicidio di Filippo II, Alessandro diviene giovanissimo re di Macedonia e fa suo il sogno del padre di unire la Grecia e conquistare la Persia.

Aristotele svolgerà le indagini sull’omicidio che si dilungano nel tempo e quindi anche nel procedere della narrazione, il suo spirito sarà sempre presente nei pensieri e nelle scelte di coloro che hanno appreso i suoi insegnamenti.

Nel secondo romanzo emerge la cura nelle descrizioni sullo splendore dell’impero persiano, di città, di usanze e costumi; degli eserciti e delle tattiche di guerra.

«Ventisei statue a cavallo… la torma di Alessandro al Granico. Dovrà essere un groviglio di zampe e di dorsi potenti, di bocche spalancate nell’urlo di guerra, di braccia che brandiscono minacciose la spada e la lancia. Mi capisci, Lisippo… Il monumento sorgerà in Macedonia e resterà in eterno a celebrare quei giovani che hanno dato la vita per il nostro paese, disprezzando un’esistenza oscura e senza gloria.

Il grande condottiero insieme alla sua Torma combattono in travolgenti battaglie e si coprono di gloria.  Da quella al Granico, a Isso dove arriva la resa dei conti con Dario III, cadono le città di Alicarnasso e Mileto,  infine si spinge nella terra dei faraoni. A Menfi i sacerdoti lo consacrano con la corona dell’Alto e del Basso Egitto; l’oracolo del tempio di Amon gli rivela la sua origine divina come figlio di Zeus e Amon e la sua gloria immortale. Fonda Alessandria d’Egitto una delle tante città che porteranno il suo nome.

Nel terzo romanzo Alessandro è completamente rapito dal suo sogno. Inarrestabile trascina i suoi uomini fino ai confini del mondo conosciuto e oltre, alla conquista dell’oriente fino in India, valica montagne altissime e attraversa fiumi, affronta col suo esercito situazioni estreme per il caldo, il freddo, la fame e la sete.

Gli dei mettono nel cuore degli uomini sogni, desideri, aspirazioni spesso più grandi di loro. La grandezza di un uomo corrisponde alla sproporzione dolorosa fra la meta che si prefigge e le forze che la natura gli ha concesso quando lo ha messo al mondo

Si sposa per consolidare i territori conquistati, prima con Statira figlia di Dario III e poi con Roxane figlia del satrapo di Battriana che lo incoraggia nel perseguire il suo sogno.

Alessandro ha amato i suoi uomini in particolare i veterani che lo hanno seguito per anni fino allo stremo. Ha amato  il suo cavallo Bucefalo e il suo cane Peritas. Ha amato, contraccambiato, i suoi fedeli compagni, insieme a loro ha creato un impero leggendario.

Ho conosciuto personaggi memorabili realmente vissuti e altri di fantasia, Manfredi ne delinea i tratti rendendoli vivi, veritieri nei dialoghi, pienamente inseriti nel contesto storico, tra i tanti ricordo l’eroico generale persiano Mnemone e la moglie Bersine che affascinò Alessandro.

… sono il discendente diretto, da parte di madre, di Pirro, figlio di Achille, fondatore della dinastia d’Epiro, e quindi erede di Achille.

Alessandro si riteneva discendente di Achille e questo ha contribuito a creare la sua aura mitica e divina. Nella narrazione  risaltano i suoi valori, il carattere determinato, tenace e impulsivo, il rispetto per i suoi nemici e  una mente arguta in battaglia. Ha suscitato invidie e recriminazioni, in special modo quando ha adottato usanze persiane e arruolato uomini orientali; ha subito congiure e tradimenti, ferite e malattie molto gravi che lo hanno messo più volte di fronte alla morte.

«È destino dell’uomo sopportare ferite e malattie e dolori e morte prima di sprofondare nel nulla. Ma agire con onore ed essere clemente ogni volta che è possibile è nella sua facoltà e nella sua scelta. Questa è l’unica dignità che gli è concessa da quando è messo al mondo, l’unica luce prima delle tenebre di una notte senza fine…»

Ho ammirato Alessandro come un sole nascente in un’alba luminosa raggiungere l’apice con  una luce sempre più potente fino ad un tramonto struggente. Un’epopea splendida, Manfredi uno straordinario narratore .