All’ombra del salice – Mario Barale

Trama

La vita monotona di Giovanni (Nanni) Baretti, commissario di polizia torinese “vecchio stile”, in pensione, cocciuto, goloso e un po’ razzista, è scossa dalla riapertura di un suo vecchio caso, risalente a 40 anni prima. Nel corso di un nubifragio, il crollo di un muro perimetrale della casa del dottor Cesare Sartori in Frazione Tetti Grigi porta alla luce resti umani: sono presumibilmente gli scheletri delle quattro ragazze scomparse nella zona tra il 1971 e il 1974. Nanni Baretti, con l’aiuto del giovane commissario Caruso, dovrà riaprire il caso, rivivendo una pagina dolorosa del suo cammino, diviso tra sentimenti mai sopiti, il rimorso per aver arrestato un innocente e la caccia a un nuovo spietato assassino, lottando contro il tempo.

Copertina flessibile: 208 pagine
Editore: Yume; I edizione (15 maggio 2018)
Collana: Noir
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8898862822
ISBN-13: 978-8898862825

Link d’acquisto: All’ombra del salice

a cura di Sara Valentino

“Qui non c’è nessuno che sia realmente quello che sembra, e lo sa meglio di me”

Con questa citazione entriamo nel vivo di “All’ombra del salice”, un romanzo a tinte noir dal sapore thriller che convince assolutamente il lettore, per lo meno è l’effetto che ha avuto su di me.

Inaspettatamente dopo un nubifragio vengono alla luce degli scheletri nel cortile di un’abitazione di Tetti Grigi, siamo nelle valli vicine a Torino. E’ inevitabile che il commissario di polizia in carica riapra le indagini, le stesse chiuse quarant’anni prima con l’internazione di quello che a quel tempo fu il presunto rapitore di tre ragazze del posto e una turista. Viene quindi chiamato in causa il vecchio commissario, Giovanni Baretti, detto Nanni; aveva a suo tempo seguito l’indagine.

“Quel mucchio di carte lo fissava, inutile tergiversare ancora. Inforcò gli occhiali da lettura dopo averli puliti e prese un lungo respiro. Mentre apriva il dossier dietro di lui, Adelina apparve silenziosamente sulla soglia della porta e lo vide, leggendo nell’incertezza dei movimenti il suo dolore. ebbe un momento di pena per lui, poi senza fare rumore tornò in cucina lasciandolo solo con i suoi ricordi.”

Allo stesso tempo nuove sparizioni avvengono a Tetti Grigi! Un emulatore? Chi si nasconde dietro a questi fatti drammatici? C’è un’ombra che si aggira indisturbata, apparentemente nascosta come fosse un fantasma.

Naturalmente per Nanni non sarà semplice riaprire quelle pagine del passato e ancor più sapere che con ogni probabilità il colpevole non è stato assicurato a suo tempo alla polizia.

Simpatico come il rapporto tra i due commissari, due generazioni a confronto, venga messo in luce anche attraverso battute scherzose e ironiche.

Il lettore si trova catapultato in un’indagine ad alto ritmo adrenalinico, purtroppo il tempo stringe, la sorte delle ragazze rapite è appesa a un filo, il killer è spietato e la paura si fa strada in noi per il loro destino atroce.. segnato, per le crudeltà che subiranno.

Chi è coinvolto, suo malgrado, nelle indagini rischia grosso, nuove morti purtroppo offuscheranno il cielo di Tetti Grigi.

Mario Barale ha costruito un personaggio davvero eccezionale, tratteggiato psicologicamente alla perfezione, come anche tutti gli altri protagonisti della vicenda. Un commissario arguto, un po’ scontroso magari e una buona forchetta, tanto da portarci a tavola con lui. Non si può ragionare bene a pancia vuota..

Voglio sottolineare che il romanzo è costellato da disegni ad opera proprio dell’autore, una cosa innovativa e molto carina secondo me perché ci dona la possibilità di vedere attraverso i suoi occhi le espressioni e i volti dei protagonisti.

Aspetto di proseguire con il prossimo caso di Nanni Baretti.

 

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