Anna Bolena, una questione di famiglia Hilary Mantel

Recensione a cura di Jessica Pennini

In questo romanzo Hilary Mantel dedica ampio spazio agli eventi che portarono alla morte di Anna Bolena. Gli eventi narrati coprono il periodo di tempo che va dal 1535 alla primavera/estate del 1536. Thomas Cromwell è all’apice del suo potere, una rapida ascesa che per un certo periodo è andata di pari passo con quella di Anna. 

Ormai sono passati quasi tre anni dal nuovo matrimonio del Re e i suoi sentimenti verso la nuova consorte iniziano a cambiare: Anna ha fallito nella sua promessa, non è riuscita ancora a dare al sovrano il tanto sospirato erede maschio.

Nel settembre del 1533 infatti nacque una bambina, la futura Elisabetta I, e dopo la sua nascita, Anna ebbe solo aborti. Tuttavia rimaneva fiduciosa di poter riuscire nel suo intento: “se sarà una femmina ne avrò un altro ed Enrico non mi abbandonerà mai. Mi ha aspettato abbastanza a lungo. Io l’attesa gliel’ho ben ricompensata. (…) Non si umilierà. Dal giorno della mia incoronazione c’è una nuova Inghilterra che senza di me non può esistere”.

Anna dunque non sentiva ancora la rovina che si avvicinava. Era convinta che il Re dopo aver provocato lo scisma anglicani per poterla sposare, non si sarebbe mai sbarazzato di lei. Nonostante ciò la nascita di un figlio maschio era decisamente necessaria, nonostante avesse avuto tempo prima un figlio illegittimo, il sovrano doveva assicurare una discendenza alla dinastia.

“Se un re non può avere un figlio maschio, se non riesce in una cosa del genere, non importa in che altro riesca”.

Enrico è pieno di dubbi, il bisogno di un erede e la sua mancanza al momento costituiscono il cardine di questo romanzo nonché della rovina di Anna.

A corte infatti gli intrighi non cessano mai e tutti i nobili cercano di ingraziarsi il sovrano, in attesa di nuovi sviluppi che portino alla rovina dei Bolena. Liberarsi di Anna, dopo il suo ennesimo aborto nel gennaio 1536, diventa una priorità: il Re ha rischiato la vita in un torneo e la paura che il sovrano muoia senza un erede diretto diventa sempre più palpabile.

È qui che Cromwell si mette all’opera, orchestrando abilmente le accuse contro la regina. Durante questa lettura non si può non notare il ruolo decisamente centrale di Cromwell nella rete di intrighi che portarono Anna alla caduta in disgrazia e alla morte.

Le accuse che le furono rivolte non erano solo mirate a rompere un matrimonio che Enrico non desiderava più ma anche a mettere la regina in cattiva luce, considerando che non fu mai vista di buon occhio.

Trama. Dopo “Wolf Hall”, romanzo che narra l’origine dell’Inghilterra moderna attraverso gli occhi del discusso Thomas Cromwell, questo secondo capitolo dell’opera dedicata all’epoca Tudor si apre nel 1535, quando il Segretario di Stato di Enrico VIII è all’apice del suo potere. Le sue fortune sono infatti cresciute insieme a quelle di Anna Bolena, la seconda moglie del re, per la quale il sovrano ha chiuso i rapporti con la Chiesa di Roma e fondato quella Anglicana. Ma la politica di corte sospinge l’Inghilterra in un isolamento pericoloso e Anna fallisce in ciò che aveva promesso: dare alla luce un figlio maschio che assicuri la linea dei Tudor. La corona è debole e quando Cromwell assiste all’invaghimento del re per la riservata e tranquilla Jane Seymour, la fine del matrimonio con Anna Bolena è già certa, ma ancora senza un disegno. Mentre si fa strada attraverso gli scandali sessuali di corte, immersa nei miasmi del pettegolezzo, il Segretario di Stato deve anche trattare per giungere a una versione ufficiale che possa soddisfare Enrico e mettere al sicuro la propria carriera, diventare l’autore di una storia che salvi il potere e la corona per sempre. Ma nessuno, né Thomas né il sovrano, uscirà illeso dal sanguinoso teatro che sono gli ultimi giorni di Anna, la regina che va incontro al patibolo con coraggio e solennità, inondando del suo sangue la storia inglese.

  • Editore : Fazi (4 aprile 2013)
  • Copertina flessibile : 506 pagine
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