Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie (Autore), L. Zazo (Traduttore)

L’Orient-Express, il leggendario treno delle spie e degli avventurieri internazionali, occupa un posto importante nell’immaginario collettivo degli appassionati di letteratura poliziesca. Il merito è di Agatha Christie, la regina del giallo, e della sua creatura, l’impareggiabile Poirot. In quella che rimane probabilmente la più celebre delle sue imprese, l’investigatore belga, salito a bordo di un vagone di prima classe partito da Istanbul e diretto a Calais, è costretto a occuparsi di un efferato delitto. “Assassinio sull’Orient-Express”, apparso nel 1934, è da molti considerato il capolavoro di Agatha Christie, sicuramente uno dei libri gialli più conosciuti in tutto il mondo. Prefazione e postfazione di Oreste Del Buono.

Copertina flessibile: 225 pagine
Editore: Mondadori
Collana: Oscar gialli
Lingua: Italiano

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Recensione a cura di Sara Valentino

Eccomi al secondo, esilarante, incontro con Ercule Poirot, nato dalla penna della grande e impareggiabile giallista, Agatha Christie. Molti di voi inorridiranno perché ancora non lo avevo letto, ebbene è proprio così, ma ogni libro ha il suo momento. Non ho visto, volutamente, nemmeno il film né quello del 1974 e nemmeno l’ultimo uscito qualche anno fa credo.

La Christie lo scrisse mentre soggiornava a Istanbul e fu pubblicato inizialmente a puntate per poi essere raccolto in unico volume l’anno successivo.

Le vicende sono note ai più dunque inutile dilungarsi oltremodo sulla trama e per chi non lo ha letto, affrettatevi. Sorprendente la cura dei particolari, le descrizioni minuziose, i dettagli caratteriali. Impareggiabile Ercule Poirot che si trova a viaggiare sull’Orient Express proprio in virtù del suo rientro in Europa dai viaggi in Oriente.

Un omicidio rompe la quiete del suo viaggio, del suo sonno ristoratore. .. L’una meno ventitré ..

Viene assassinato un uomo il signor Ratchett, che poi si scopre essere un italiano implicato in una vicenda tragica, un delitto efferato compiuto ai danni di una giovanissima, ma lo stesso era sfuggito alla giustizia.

Ho potuto assaporare con la dovuta calma i capitoli che hanno condotto l’investigatore ad analizzare gli indizi, alcuni improbabili. Pur essendo un romanzo piuttosto breve trovo che per lo stile che ha, un giallo d’altri tempi, con i tempi dilatati rispetto a letture a cui oggi siamo più abituati. Punto di forza che ci costringe a rallentare, a soffermarci sui dettagli che non devono passare inosservati.

Ogni più piccolo indizio, dal fazzoletto con l’iniziale H, il nettapipe, la vestaglia rossa è vagliato apparentemente con distanza, ma Ercule è un uomo a cui non sfugge nulla.

Ogni deposizione l’ho trovata esilarante, vedere le persone tutte potenzialmente implicate nella vicenda vagliare e contraddirsi vicendevolmente, un siparietto che nella tragicità della situazione è quasi visibile attraverso le pagine.

Misteri e segreti, segreti e misteri. E un finale davvero inaspettato!

“A questo punto, avendovi fornito la mia soluzione, ho l’onore di abbandonare il caso..”

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