Axel Thorkild. Il signore dell’isola di Man di Roberta Strano

Terzo e ultimo capitolo di una saga ambientata tra l’undicesimo e il dodicesimo secolo nella Scandinavia medievale, che racconta la vita e le vicende del giovane Axel, figlio-erede del conte norvegese Hans Thorkild e di Isolde Olsen. Ampio spazio è concesso alla psicologia del protagonista, animo tormentato, assillato da demoni interiori e dal conflitto tra bene e male, e dalla permanente interrogazione sui perché della vita. Vita che sembra destinata al Chiostro ma che inaspettatamente conoscerà una svolta, costellata di successi e delusioni, intrighi, avventure, congiure di palazzo e amori impossibili. Un viaggio interiore ma anche propriamente geografico, saranno infatti tanti i luoghi contemplati nell’odissea personale di Axel, tra cui la Sicilia, in cui si narra della spedizione dei Normanni guidati da Ruggero I d’Altavilla al fine di cacciare gli Arabi dall’isola. Sullo sfondo d’imponenti scogliere, cascate, castelli e monasteri, molteplici gli spunti di riflessione suggeriti dal romanzo, caleidoscopio che sembra proiettare tutte le ombre e le luci dell’esistenza umana di ieri, oggi e domani.

  • Editore ‏ : ‎ Antipodes (28 febbraio 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 244 pagine

Recensione a cura di Cinzia Cogni

“Axel Thorkild – il signore dell’isola di Man” è l’ultimo volume della trilogia scritta dall’autrice Roberta Strano, ovvero la conclusione di una storia che seppur romanzata, affonda le sue radici nell’antica Norvegia, la terra dei Vichinghi.
Per comprendere meglio la trama di questo romanzo però, bisogna tornare alle origini, ed esattamente nell’anno 1066 quando Harald III re di Norvegia combatte contro il duca di Normandia, Guglielmo II il conquistatore, entrambi interessati a conquistare il trono d’ Inghilterra occupato da Edward il confessore.
Qui, il vero protagonista però, è il nipote del re di Norvegia, Hans Thorkild un giovane  combattente che incarna l’eroe dai grandi ideali, che oltre ad amare il suo popolo e la sua patria, è innamorato (e ricambiato) dalla bella Isolde Olsen.
Prima della morte di Hans, Isolde partorisce due gemelli, uno morto alla nascita e l’altro poco tempo dopo…o almeno, questo è quello che credono tutti,  in pochi sono a conoscenza che uno dei due neonati si è salvato e vive in un monastero cresciuto dalla badessa e dai preti.

“È vero, al convento aveva vissuto degli anni difficili, non poteva certo dire di aver avuto una vera e propria casa né una vera famiglia, ma qualcuno gli aveva voluto bene,  o forse non era così?…erano innumerevoli gli interrogativi a cui dare una risposta. Stanco si convinse di non poter fare affidamento su nessuno: era solo al mondo, solo ad affrontare un nuovo destino o perfino la morte.”

Axel Thokild, questo è il nome del bambino sopravvissuto , è un personaggio in continua evoluzione ed è lui il vero protagonista di quest’ultima parte della trilogia; da ragazzino timido, spaventato e completamente all’oscuro della sua discendenza, si trasforma pian pianino in un giovane sicuro di sé, nonostante crescendo e scoprendo la verità sul suo passato, si troverà davanti a decisioni importanti che potrebbero cambiare la sua vita, ma anche il destino di tutta la Norvegia.

“Era stato per così tanti anni in monastero a condurre una vita tranquilla, isolata, ma quando per la prima volta aveva impugnato la spada, dentro di sé era divampata la fiamma, la sete di mostrare al mondo intero il suo valore e il suo coraggio.”

La psicologia di Axel però, è molto complessa, i traumi infantili che ha vissuto, il dover rinunciare all’unica donna che abbia mai amato e la mancanza di fiducia negli altri, non gli permette di vivere serenamente e il suo stato d’animo è in perenne contraddizione a causa delle ombre che emergono dal suo passato.
Con uno stile chiaro e semplice, tanto da fare apparire questa storia una fiaba, l’autrice trasporta il lettore in questa realtà storica assolutamente credibile, che si fonde perfettamente con la parte romanzata. Tra i vari protagonisti storici, ad esempio, c’è anche Ruggero d’ Altavilla, il primo conte e conquistatore di Sicilia, e con lui la trama prende una piega inaspettata, giungendo fino in Italia attraverso epiche battaglie.

“Il suo cuore gli suggeriva di scegliere la via dell’amore, del perdono, della felicità,  di accontentarsi di ciò che aveva già conquistato,  tuttavia la ragione lo spronava a esporsi, a scegliere la via, probabilmente più sofferta, che forse lo avrebbe isolato da tutto e da tutti, ma che lo avrebbe coperto di gloria. “

In questa atmosfera quasi fatata, Roberta Strano riporta in vita i miti nordici e un pezzo di storia a noi poco noto, regalandoci così una lettura davvero istruttiva e appassionante.

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