Betulla. Betula pendula (o alba). L’albero delle fate

Nel nostro erbario entra di diritto una pianta sacra e magica come la Betulla.

Foto madrina di questo articolo è quella scattata da Jessica Pennini per il contest estivo del nostro gruppo Facebook: #scattaloradelmistero.

L’albero della betulla è diffuso in Nord Europa, sulle nostre Alpi e sugli Appennini. Appartiene alla famiglia delle betulacee e può raggiungere i 25 mt. ha corteccia biancastra che si screpola con il tempo. Le foglie sono alterne, triangolari, glabre e i fiori riuniti in grappoli pendenti. Non vive molto a lungo, 80,100 massimo 120 anni.

La betulla vanta numerose proprietà, principalmente è usata per la ritenzione idrica, come drenante e diuretico.

Le proprietà della betulla sono racchiuse nelle foglie, nella corteccia, nella linfa e nei germogli. Contiene flavonoidi, vitamina C, sali di potassio, oli essenziali e acido betulinico; quest’ultimo ha proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antidolorifiche.

Un altro uso della betulla è quello di frizionarne l’olio sul cuoio capelluto per prevenire la caduta di capelli e sulla pelle in caso di psoriasi, verruche, eczemi.

La linfa di betulla, raccolta in primavera incidendo l’albero, addolcita con miele risulta un’eccellente bevanda.

Il vino di betulla, altro derivato utilizzato a scopo curativo per la digestione e la diuresi si prepara come segue: Lasciare macerare per 5 giorni 50 gr di foglie di betulla in un L di vino rosso, successivamente va filtrato e lasciato riposare per 3 giorni.

L’infuso di betulla, preparato con un cucchiaio di foglie in una tazza dii acqua bollente, si utilizza a scopo diuretico e per le affezioni del tratto urinario.

ATTENZIONE: prestare attenzione se allergici ai pollini, ai salicilati o al sedano. Consultare il medico se si assumono farmaci anticoaugulanti, barbiturici, ipotensivi. Sconsigliata in gravidanze e allattamento.

Il suo legno è duttile e leggero ma comunque resistente, viene utilizzato per la costruzione di sci, eliche e mobili. Ricca di catrame ma impermeabile veniva usata dai Nativi Americani per i tetti delle loro abitazioni, le wigwam o per la costruzione di canoe. Stesso uso anche per le popolazioni del Nord Europa che la utilizzano tutt’oggi.

La Betulla riesce a colonizzare bene i terreni incolti o che sono stati devastati da incendi. Può crescere su terreni pietrosi, sabbiosi e brughiere acide. Il suo sistema di radici poco profonde indica che non si aspetta molto dal suolo. I pochi minerali di cui ha bisogno vengono elaborati dai funghi che spesso le fanno gradita compagnia.

nelboscodelladea_betulla

L’unica cosa di cui non può fare a meno è la luce, non sopravvive nei boschi troppo bui e se le crescono attorno parecchi alberi soccombe. Esistono però i boschi di Betulle. I tronchi bianchi donano una aura magica e un aspetto fatato a questi boschi, infatti la betulla viene anche chiamata la Signora Bianca e in Irlanda e nel Galles è spesso associata al mondo delle Fate o all’altro mondo, Tir na nOg.

La betulla è un albero strettamente legato al culto femminile e alla Grande Dea. La sua corteccia ne rappresenta tutti e tre i colori: bianco, rosso e nero.

Mitologia, Storia e Leggenda

La Betulla è considerata un albero sacro presso numerose civiltà dell’emisfero boreale ed è da sempre stata una compagna fidata e ispiratrice dell’uomo. E’ l’albero sciamanico presso alcune tribù, protagonista di riti di iniziazione, una scala per raggiungere l’altromondo, quello dei morti e dello spirito.

Allo stesso tempo compare come albero magico in numerosi sogni iniziatici durante i quali il futuro sciamano viene trasportato in viaggi astrali e incontra così gli Spiriti guida. Questa qualità di confine tra i mondi, è riconosciuta alla Betulla anche presso le culture di origine celtica dove viene considerata un albero delle fate.

Durante Beltane, una delle quattro feste stagionali celtiche che si celebrava il 1 maggio di ogni anno, le coppie di amanti andavano a fare l’amore nei boschi di betulle.

Sempre durante la festa della Primavera oppure della Pentecoste, i giovani portavano ghirlande di Betulla alle ragazze che amavano.

Scope di rami di Betulla, rigorosamente raccolti con rispetto e non strappati, vengono ancora oggi usate per spazzare il pavimento scacciando le energie negative, ripulendo e purificando l’aura del luogo.

Il simbolismo della sua corteccia, che si squama come la pelle di un serpente,richiama alla morte e rinascita, la trasformazione, un nuovo inizio, abbandonare la vecchia pelle per una nuova rigenerata.

Passeggiare in un bosco di tronchi occhieggianti di betulle alleggerisce l’anima, fa sentire accolti.

Il suo segreto sta nel cambiare pelle, nello sfaldarsi della sua corteccia, nel rinnovamento continuo e nel non attaccamento. La Betulla sa che la vita è un ciclo di morti e rinascite il cui cuore è il continuo mutamento, il ricambio, lo slancio che inizia le danze, la corsa verso la luce.

Tra i popoli slavi la Betulla era utilizzata come albero di rinascita nelle feste popolari e religiose tipiche della primavera. Si tagliava un’enorme pianta di Betulla e si posizionava nella piazza del paese. Si danzava a lungo attorno alla pianta eretta e poi, durante la notte stessa, si bruciava l’albero in un grande falò e le ceneri prodotte erano disperse nella terra. Questo rito era ripetuto una volta all’anno per scongiurare la venuta delle Rusolski, le Ninfe degli Stagni e dei Laghi. Secondo la leggenda queste straordinarie creature, nei giorni del disgelo, uscivano dalle acque dei fiumi vestite di bianco e insidiavano i viandanti che passavano tra i boschi di tronchi candidi. Quei malcapitati che non resistevano al loro fascino erano fatti prigionieri e uccisi. La Betulla è anche l’Albero Cosmico delle popolazioni siberiane: viene chiamata Il Custode della Porta perché apre allo sciamano la soglia del cielo. Il neofita si arrampica su un tronco di Betulla e vi pratica nove incisioni a simboleggiare i Nove Livelli Celesti che lo sciamano deve attraversare per compiere il suo viaggio estatico. Gli alchimisti, interpretando i segni della sua corteccia, le hanno attribuito una connotazione femminile legata all’influsso di Venere e della Luna Piena. Si racconta che per lungo tempo questa pianta era connessa con la fertilità e le sue capacità magiche di guarigione. Ramoscelli di Betulla erano usati per donare fertilità al bestiame e ai giovani sposi e le culle dei bambini venivano costruite con questo legno. Il primo albero dell’alfabeto Ogham è la Betulla, simbolo di purezza e castità. La Betulla segnava l’inizio di un nuovo ciclo vitale, la porta per il nuovo anno celtico, che iniziava il primo novembre. Era ritenuta protettrice e guida spirituale di ogni nuova partenza, fisica o spirituale.

fonti: viversano.net; nelboscodelladea.com; wsimag.com

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