#blogtour. L’inviato di Cesare di Andrea Oliverio. I luoghi del romanzo

Ringraziamo il blog “Thriller storici e dintorni” per averci coinvolto in questo splendido blogtour dedicato al romanzo di Andrea Oliverio: L’inviato di Cesare”.

Un romanzo che ha calamitato la mia attenzione sin dalle prime battute, scritto con maestria e precisione rende perfettamente l’idea della vita del tempo. Fotogrammi che si fissano nella mente del lettore a dipingere attimi di vita, amori, tradimenti e guerre dell’Antica Roma. Gli intrighi costruiti magistralmente senza lasciare nulla al caso e senza tralasciare quel pizzico di sentimento ed emozione che lo rendono un romanzo completo.

Apro le danze portandovi a fare un tour dei luoghi che i nostri protagonisti, di cui vi parlerà domani il blog “La lettrice distratta”, hanno calcato e vissuto.

Leptis Magna 49 a.c. 

“Il prefetto si era mostrato piuttosto avaro d’informazioni sul motivo del loro viaggio. Verre sapeva soltanto che Cesare aveva richiesto a Macero di condurre la spedizione nei pressi di Leptis Magna, una florida cittadina fenicia, protettorato romano, che sorgeva sulle coste africane della Libia”

Leptis Magna, conosciuta anche come Lectis Magna, fu una città importantissima dell’Impero Romano. Fondata da Tiro inizialmente come emporio. Città fenicia dell’attuale Libia ha origini incerte come datazione, tra l’XI e il VII sec.a.c. In base ai ritrovamenti archeologici si propende per l’idea che possa risalire effettivamente al VII sec.a.c. Fiorente città che acquisisce appellativo di “Magna” dedita al commercio marittimo di schiavi, spezie e animali, andrà in contro a declino intorno al III secolo per via dell’insabbiamento del porto e di conseguenza una incapacità commerciale rispetto ai secoli precedenti.

Andiamo a fare un giro tra i suoi più celebri monumenti.

Arco di Settimio Severo

L’arco di Settimio Severo risale al 209 d.c. indicativamente, eretto per per celebrare le vittorie contro l’impero dei Parti di Settimio Severo, imperatore di Roma dal 193 al 211 d.C.

Sulla facciata interna dei pilastri troviamo delle raffigurazioni che rappresentano campagne militari e cerimonie religiose; sull’attico i rilievi celebrano invece la famiglia imperiale.

Terme di Adriano

Lo sviluppo della città, unito alla diffusione dell’impiego di materiali marmorei, portarono l’imperatore Adriano, nel II secolo d.C., a far costruire l’impianto termale che porta il suo nome. Lo stesso fu inaugurato nel 137 d.C.
L’ingresso delle terme avviene dalla palestra, dalla quale si passa a un altro ambiente con pavimenti rivestiti di marmi e mosaici e nel quale si trova la piscina, circondata da alte colonne su tre lati.

Foro vecchio

Il foro più antico di Leptis Magna è il Foro vecchio.

Si trovava al centro della città e su di esso gravitava il culto cittadino.  Su di esso gravitava l’antico culto cittadino di Šadrafa-Liber Pater.

La piazza fu realizzata o modificata dall’imperatore Augusto del 4-6 d.c. , questo appare dagli scavi, nel 53 d.c. fu invece lastricata.

Al centro si trova il tempio di Roma e di Augusto che presenta una tribuna probabilmente utilizzata da chi teneva i discorsi.

Sul lato opposto sono stati ritrovati fusti di colonna in granito che presuppongono l’esistenza di un’antica basilica. Al centro del foro si trova un piccolo battistero con pianta a croce.

Il porto.

Il porto ne racconta la storia, come abbiamo detto prima per la città la ricchezza derivava appunto dai trasporti marittimi.

Del porto possiamo trovare solo alcuni resti: come le basi del faro, la torre di controllo, i magazzini e i grossi anelli di pietra lungo la banchina ai quali attraccavano le navi quando dovevano caricare o scaricare le merci. Il faro pare sia stato alto 35 mt e che quindi simile al grande e più rinomato faro di Alessandria.

Lascio questo video a mio parere da vedere per rendere maggiormente l’idea.

https://www.youtube.com/watch?v=ZgT6KCCOTAc

Pozzuoli 49 a.c. 

“Solo quando costoro gli avevano confermato la benevolenza divina, Macero aveva impartito l’ordine di far salpare dai sicuri ormeggi del porto di Pozzuoli le navi della Cohors I Nerviorum, stipate all’inverosimile di soldati ausiliari”

“Puteoli” ovverosia la moderna Pozzuoli, fu una colonia romana dal 194 a.c., importante centro portuale per il commercio del grano destinato a Roma. A questo proposito i romani crearono una rete stradale atta a favorire i collegamenti con l’Urbe.

Il suo declino iniziò nel 70 d.c. con l’avvento del porto di Ostia voluto dall’imperatore Claudio e poi terminato da Nerone.

Inoltre i fenomeni tellurici e il bradisismo favorirono uno spostamento dei cittadini fuori le mura.

“Tutt’attorno i colli erano punteggiati di terreni coltivati e pascoli per greggi di pecore, mentre boschi secolarine coloravano le cime”

Città sotterranea

E’ possibile ancora oggi visitare la città sotterranea lungo un percorso situato sotto la rocca di tufo che domina il golfo di Pozzuoli e si sviluppa sotto gli assi principali della città romana. Passeggiare lungo le strade dell’antica città romana e solcare strade risalenti al 194 a.c. potendo osservare il forno per la cottura del pane con le macine quasi intatte, l’architettura di alcuni edifici, botteghe e magazzini.

“Quella zona protetta naturalmente dalla forza del mare, era stata individuata come porto militare, da trasformare in alloggio permanente di tutte le flotte che agivano sul bacino occidentale del Mare Nostrum.”

Tempio di Augusto

E’ orientato

verso il mare e si trova sulla sommità dell’acropoli,si raggiungeva percorrendo il decumanus maximus (attuale via Duomo). Il tempio di Augusto originariamente risale al periodo della fondazione della colonia romana e fu rifatto in marmo al tempo dell’imperatore Augusto.

Roma 49 a.c.

“Non so da quanto tu manchi da Roma; ma pure lì non è tanto diverso al momento” Il tribuno abbozzò un sorriso. “Naturalmente, i suffeti non fanno che chiedere il nostro intervento, per essere certi che il popolo paghi. ci usano per la riscossione delle tasse e come forze dell’ordine in caso di tumulti”

“Ostia brulicava già di molte persone tutte dirette al Foro per sbrigare le loro faccende quotidiane.”

L’antica città di Ostia fu fondata nel corso del IV secolo a.C. come accampamento militare, naturalmente poi il suo sviluppo fu più strettamente legato al commercio portuale per l’approvvigionamento del grano nella capitale. Il porto artificiale collegato al Tevere fu voluto nel 42 d.c. da Claudio.

Oggi è possibile visitare l’area archeologica di Ostia antica, fra viale dei Romagnoli, via di Tor Boacciana e il fiume Tevere. Città romana del VII secolo a.C.

Foro di Cesare

Il complesso sorge su un’area che in epoca antecedente all’acquisizione da parte di Cesare era utilizzata come necropoli. Sono state rinvenute tombe a pozzetto durante gli scavi.

Da una lettera di Cicerone all’amico Attico, possiamo ricavarne che nel 54 a.C. egli era stato incaricato da Cesare di acquistare terreni in un’area adiacente al Foro romano per la realizzazione di una piazza. I lavori iniziarono verso il 51 a.c. e successivamente dopo la vittoria della battaglia di Farsalo, il tempio venne dedicato a Venere, alla quale il dittatore aveva fatto un voto prima della battaglia.

Campo Marzio

Il Campus Martius era una zona della Roma antica, inizialmente esterna ai confini cittadini. L’area fu dall’inizio consacrata al dio Marte, e adibita ad esercizi militari.

Si racconta che qui, presso la palus Caprae (palude della Capra; una depressione o palude nella parte meridionale del campo Marzio dove oggi sorge il Pantheon), fu assunto al cielo il primo re di Roma, Romolo. Tarquinio il Superbo se ne appropriò e lo fece coltivare a grano. Secondo una leggenda, durante la rivolta che causò la cacciata del re, i covoni di quel grano furono gettati nel fiume dando origine all’Isola Tiberina. Con l’inizio dell’epoca repubblicana, il Campo Marzio ritornò area pubblica e fu riconsacrato al dio. fonte: itmap.it

Per rimanere nell’epoca in cui si svolgono le vicende del romanzo di Oliverio possiamo ricordare che Pompeo vi ebbe dei possedimenti.

 

Inizialmente la zona, era adibita a luogo per udienze agli ambasciatori stranieri e vi venivano eretti monumenti per i culti delle divinità orientali.
L’inizio della monumentalizzazione dell’area si ebbe con il teatro di Pompeo nel 55 a.C. Con Cesare furono sistemati gli edifici legati alle elezioni, i Saepta Iulia (completati da Augusto) e la Villa publica.

Teatro di Pompeo

Nel 61 a. C. Pompeo iniziò probabilmente i lavori per la costruzione del primo teatro in muratura di Roma. Una innovazione e soprattutto contro le norme che prevedevano il divieto di costruire edifici da spettacolo perché pericolosi. Pompeo aggirò l’ostacolo facendo costruire all’interno del teatro un tempio dedicato a Venere e dichiarando che le gradinate erano la scala di accesso a questo tempio.

Sara Valentino

Grazie per questo viaggio e vi ricordo domani la tappa de “La lettrice distratta” che ci parlerà dei personaggi storici del romanzo.

 

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