Ca’ Dario: 500 anni di misteri di Gianluca Sposito

Un palazzo maledetto?

Ca’ Dario è una storica dimora affacciata sul Canal Grande, a Venezia, inconfondibile tra tutte per la sagoma inclinata (a causa di antichi cedimenti delle fondazioni), gli elegantissimi rosoni e i marmi policromi. Uno dei palazzi più belli e famosi al mondo, accompagnato però da una fama sinistra. Una vera e propria ‘maledizione’ che inseguirebbe i suoi proprietari (e non solo): a partire dagli eredi del suo primo costruttore e proprietario Giovanni Dario, lutti e fallimenti avrebbero segnato le vite di tutti coloro che, nel corso dei secoli, ne sono stati i proprietari o gli si sono solo avvicinati. L’ultimo, l’imprenditore Raul Gardini, è morto suicida nel 1993.

In 500 anni di storia, a questo straordinario palazzo sono stati affibbiati epiteti e nomignoli cruenti e spaventosi: da “la maledizione di Ca’ Dario”, a “il palazzo maledetto” e “la casa che uccide”. Fino a far parlare i veneziani di un “palason sensa el paron”, di un Palazzo che non riesce a trovare un padrone. O, forse, semplicemente non lo vuole.

Ma cosa c’è di vero in tutto questo? Il volume cerca di scoprirlo passando attraverso documenti storici, fotografie, racconti, voci e leggende.

  • Editore ‏ : ‎ Intra S.r.l.s. (31 luglio 2021)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 124 pagine

A cura di Sara Valentino

Venezia è una città meravigliosa e ora abbiamo, se non lo abbiamo ancora visto, un luogo in più da vedere. Sto parlando di Ca’ Dario, una dimora storica affacciata sul Canal Grande, una delle sue particolarità è che ha la sagoma inclinata. La facciata presenta eleganti rosoni e marmi preziosi a simbologia di una delle prime manifestazioni rinascimentali a Venezia.

Ca’ Dario è magnifica ma nasconde un mistero, 500 anni di storia e di fama sinistra.

Palazzo Dario fu costruito dall’architetto Pietro Lombardo nel 1479 per volere di Giovanni Dario che vi investì tempo e denaro, era un uomo importante per la città, nominato segretario ducale. Per lui sarà “casa” e non palazzo la sua Ca’Dario.

Ma dove nasce la diceria, se effettivamente di questa si tratta? Gianluca Sposito, autore di questo libricino molto interessante, corredato di foto e opere d’arte, indaga ricostruendo la storia del palazzo dalle sue origini ai giorni nostri e la storia tragica dei vari proprietari che si sono susseguiti per la dimora.

La facciata contiene una iscrizione “VRBIS GENIO IOANNES DARIVS” che ancora fa molto discutere e ricollegata alla sinistra fama dell’edificio. Negli anni fu anche anagrammata con significato abbastanza malevolo. Gli esoteristi parlano di energie negative attorno al palazzo, altri pensano che sia stato costruito su un vecchio cimitero templare che però pare sia stato nelle vicinanze ma non nello stesso sito.

Giovanni Dario morì a 80 anni ma la figlia morirà a soli 32 anni dando inizio alla leggenda. Si dice che sia morta suicida oppure fatta morire di fame dal marito, non vi sono però fonti a confermare le ipotesi. Però poi accade che il suo stesso marito morirà accoltellato e anche i suoi figli moriranno giovani.

Si avvicenderanno molti proprietari ma l’infausta leggenda li perseguiterà, chi finirà in bancarotta e chi ucciso di morte violenta.

Nel 1970 il conte di Torino Filippo Giordano delle Lanze acquistò il palazzo e venne assassinato al suo interno da un marinaio croato che fu ucciso, anch’esso, subito dopo la fuga. Per un lungo periodo Ca’Dario non avrà un compratore nè un proprietario ma nemmeno chi lo prenderà in affitto si salverà dalla maledizione, fino ai giorni nostri in cui è di proprietà di un ignota società americana.

Non si sa cosa ci sia di vero, se il luogo, se un talismano presente sulla porta del palazzo vicino, certo è che ci farei una visita molto veloce.

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