Cassandra di Cinzia Giorgio

La storia mai raccontata del mito maledetto
Quando il dio Apollo invia i suoi serpenti nella cesta in cui Cassandra, ancora in fasce, dorme tranquilla, è chiaro a tutti che la bambina sia destinata a una vita eccezionale. Ma persino una principessa come lei, figlia del grande re Priamo, signore di Troia, dovrà piegarsi a un disegno più grande della sua singola esistenza. E così, fin dalla giovanissima età, Cassandra comincia, per volere del dio, ad avere visioni degli eventi futuri. Quello che tutti chiamano “il dono” sarà però la sua condanna a una solitudine senza scampo, alla quale Cassandra cercherà di sfuggire, scatenando una sequenza di avvenimenti fatali, che porteranno la sua Troia alla guerra narrata nei millenni a venire. E il suo dono non le sarà utile nemmeno a salvare chi ama. Nulla potrà fare per allontanare la morte, seppure prevista. In un mondo in cui la vita degli uomini è scandita dai capricci degli dèi e governata dall’ineluttabilità del fato, una donna cercherà di opporsi con coraggio a un destino capace di sconvolgere l’esistenza dei mortali.
Una delle figure più tragiche e affascinanti della mitologia classica

  • Editore ‏ : ‎ Newton Compton Editori (25 ottobre 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 256 pagine

Recensione a cura di Lia Angy Fiore

Tra i tanti personaggi della mitologia, uno dei più affascinanti ed enigmatici è sicuramente quello di Cassandra, la sacerdotessa e profetessa celebrata da Omero, Virgilio, Apollodoro e Foscolo.

In questo romanzo, è lei stessa a raccontarsi in prima persona. Non ci resta che ascoltarla…

“Mi aggiro silenziosa nelle vostre case e nei vostri discorsi. Usate il mio nome, convinti che non fui mai creduta. Non andò così. La verità è nascosta dentro di me. È giunto il momento che io parli…”

È così che apprendiamo che Cassandra, figlia di Ecuba e di Priamo, il re di Troia, nasce piccola e fragile, ma il suo fratellastro, l’indovino Esaco, predice che quella neonata così fragile non solo vivrà, ma diventerà una sacerdotessa e sarà una donna forte e coraggiosa.

Ha solo cinque mesi quando, insieme al suo gemello Eleno, viene dimenticata dai suoi genitori davanti al tempio di Apollo, a Thymbra. Il mattino dopo, i due neonati vengono ritrovati addormentati nella loro cesta, incuranti dei serpenti di Apollo che sfiorano le loro orecchie e la loro bocca. 

È così che Cassandra e suo fratello ricevono il dono della profezia, ed è questo il momento in cui viene scritto il futuro di Cassandra: indosserà la tunica porpora delle sacerdotesse di Apollo.

Ma sarà nel tempio di Pallade Atena che farà la sua prima predizione.

“Sei stata predestinata alla preveggenza, principessa Cassandra, hai davanti a te una vita di solitudine e di incomprensione. Sarai sola quando riceverai i presagi, sarai sola quando racconterai ciò che hai sentito […], quando verrai additata come portatrice di sventura [···], sarai sola quando persino chi ti ama non ti comprenderà.”

Cassandra ci racconta del suo ingresso nel gineceo, a segnare il passaggio dall’infanzia alla pubertà; delle giornate passate a tessere e a filare, con le sue sorelle e sua madre; del suo apprendistato presso Artemisia, sacerdotessa di Atena; del suo legame con Andromaca, la giovane sposa di suo fratello Ettore, e del suo rapporto con Elena, così difficile da definire.

Ci parla anche delle sue profezie divenute realtà, come quella su Paride, quel fratello nascosto che porterà morte e distruzione, o sull’uomo che dovrà dividere con la sua amata sorella Creusa e che entrambe perderanno. 

A che serve sapere cosa accadrà, se non ci è dato il potere di intervenire e di modificare il corso degli eventi per salvare chi amiamo? Sapere e non poter far nulla… Non è un dono, è una condanna. Ci si sente impotenti ed è un dolore che si aggiunge ad altro dolore. Cassandra non lo nasconde…

Dal suo racconto, apprendiamo un’altra cosa: c’è una forza che trascina gli uomini, che ci fa sentire vivi, ma che può essere anche portatrice di sventura e distruzione. È la passione. La profetessa di Troia imparerà a sue spese che nessuno è immune ad essa, nemmeno una sacerdotessa che ha deciso di legare la sua vita a quella di un dio, e non di un uomo…

“La passione ci corrode, ci devasta e ci infiamma. Penetra inesorabile in tutti gli esseri in cui c’è respiro vitale.”

L’autrice ha dato vita ad una storia intensa, avvincente, intrisa di passione e ricca di pathos. Il ritratto di Cassandra è quello di una donna forte e coraggiosa, costretta a convivere con un “dono” che pesa come un macigno. Anche dopo aver assistito al massacro di tante persone amate ed essere stata violata nel corpo e nello spirito, dimostrerà di avere una straordinaria forza d’animo.

Ma ci sono altri due personaggi femminili interessanti, che non posso non menzionare: Andromaca ed Elena.

Andromaca è una donna con una maturità sorprendente per la sua giovane età; è dolce, ma al contempo forte e risoluta, ed è disposta a tutto per proteggere chi ama, anche a sacrificare se stessa.

Elena, invece, è una donna desiderata e invidiata, che sa bene come la bellezza sia un dono, ma anche una colpa, un peccato da espiare agli occhi degli altri. Se sei donna e sei anche bella, non puoi che essere colpevole. 

Anche gli altri personaggi sono ben delineati. Ho apprezzato molto le descrizioni minuziose, ma mai pesanti, dei cerimoniali, dei riti e degli ambienti. Alcune scene, come il colloquio tra Priamo ed Achille, le ho trovate particolarmente toccanti, e ho avvertito con la stessa intensità anche il senso di impotenza della protagonista. Se non possiamo fare niente per cambiare il corso degli eventi, c’è una sola cosa che resta da fare, ed è la sacerdotessa Artemisia a dare a Cassandra, e a noi, questo prezioso messaggio:

“Prendi tutto quello che puoi. Ama chi vuoi e gioisci di qualcosa ogni singolo giorno della tua vita […]. Perché nessuno ti restituirà mai nulla […]. Ragion per cui, fa’ tutto ciò che puoi per essere felice. Non lasciare mai a nessuno il potere di essere l’artefice della tua gioia o del tuo dolore”.

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