Ciclo dell’ anno mille: il segno del drago – Mariangela Cerrino

L’inizio di un’avventura che porterà i protagonisti attraverso monti e sentieri innevati, ad affrontare mille insidie e misurare il proprio coraggio e la propria lealtà confrontandosi con eventi misteriosi, sospesi fra realtà e magia. “Il Drago! Abbiamo visto il Drago, la notte di Ognissanti. La fine del Tempo è su di noi e le sette trombe dei sette angeli stanno per suonare!” È soltanto la profezia di un vecchio monaco che si aggira per le strade di Chambéry, tuonando giudizi e imminenti castighi, oppure davvero il Natale dell’anno 999 segnerà la fine del millennio e del mondo? I mercanti, convenuti in città per la consueta fiera dell’Avvento, sembrano troppo occupati dai propri affari per dare ascolto a una voce che preannuncia soltanto sciagure. E non possono ascoltarla nemmeno i viaggiatori appena giunti, ognuno con una storia e un segreto da custodire, e che si ritrovano uniti dall’interesse, dal caso o dalla necessità. Per Amboise de Montsalvy, studioso e medico d’indiscussa fama è il punto di partenza del lungo viaggio che condurrà la giovane Adelaisa di Borgogna, promessa sposa del marchese Olderico Manfredi, nella Marca di Torino. Per il capitano Colin Bois, mercenario abile e valoroso, è il luogo di un altro proficuo ingaggio per sé e i suoi uomini, pronti a difendere, per denaro, Adelaisa e Amboise. Per l’enigmatico Illait di Isley, straniero e pagano, è l’inizio di una fuga dalla morte sul rogo e dalla prepotenza di un vescovo disposto a tutto pur di carpire il segreto dell’antica sapienza druidica di cui Illait è il custode. Per tutti, Chambéry è l’inizio di un’avventura che li porterà, attraverso monti e sentieri innevati, ad affrontare mille insidie in cui ciascuno potrà mettere alla prova se stesso, e misurare il proprio coraggio e la propria lealtà confrontandosi con eventi misteriosi, sospesi fra realtà e magia

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Recensione a cura di Alberto Bonechi

L’autrice del libro, Mariangela Cerrino, è nata a Torino nel dicembre 1948, a diciassette anni pubblica con lo pseudonimo di May Ionnes Cherry il suo primo romanzo storico ambientato sulla rivoluzione americana, ne seguiranno ben quattordici fino al1973.
Agli inizi degli anni ottanta scopre il fantasy e la fantascienza, nel 1984 sì aggiudica il premio Italia col suo racconto, Il segreto di mary-su, e nel 1990 si aggiudica un altro premio con il romanzo L’ultima terra oscura.
Nel 1992 torna allo storico con una serie di tre romanzi sugli etruschi, che la porteranno al terzo premio Italia.
Dal 1999 al 2010 scrive i quattro libri della saga il ciclo dell’ anno mille, di cui il primo, il segno del drago mi occupo in questa recensione. Da pochi giorni ha pubblicato il romanzo “Morte di una strega” per Leone editore.
La storia si svolge tra la Francia e l’Italia in pieno medioevo allo scadere del 999 A.D.
All’epoca si pensava che l’anno mille avrebbe portato la fine del mondo e nel libro aleggia questa sensazione, c’è magia, avventura,pericolo, e tutto ciò che rende al lettore estremamente vivida l’atmosfera di quegli anni.
Nel periodo natalizio, ad Amboise di Montesalvy, dotto e medico, viene dato l’incarico di portare la promessa sposa di Olderico Manfredi a Torino, dove i due convoleranno a nozze. Il viaggio dalla Savoia a Torino all’epoca era irto di pericoli, e non solo esclusivamente per attraversare le Alpi.

“Non vedo luce nemmeno in questo mondo, amico mio. Uomini potenti e astuti impongono la loro volontà su ciò che diciamo e pensiamo e ci indicano chi dobbiamo pregare. È di questo che ho davvero paura, Gezone.”

Amboise, sceglie di farsi scortare dai mercenari di Colin Bois e a questo gruppo di aggiungerà Isley, un ragazzo accusato di stregoneria, a differenza della sorella era scampato al rogo.
Il viaggio non sarà per niente facile e giunti a metà i protagonisti capiranno che le loro vite sono cambiate per sempre.
Romanzo da leggere la sera davanti al caminetto, di facile lettura, ma si rimane sempre in allerta per gli avvenimenti che possono succedere la pagina successiva.

 

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