Come vento cucito alla terra – Ilaria Tuti

DOPO IL GRANDE SUCCESSO DI FIORE DI ROCCIA, UNA NUOVA, POTENTE STORIA DI RISCATTO E DI SPERANZA – Londra, settembre 1914
«Le mie mani non tremano mai. Sono una chirurga, ma alle donne non è consentito operare. Men che meno a me: madre ma non moglie, sono di origine italiana e pago anche il prezzo dell’indecisione della mia terra natia in questa guerra che già miete vite su vite.
Quando una notte ricevo una visita inattesa, comprendo di non rispondere soltanto a me stessa. Il destino di mia figlia, e forse delle ambizioni di tante altre donne, dipende anche da me. Flora e Louisa sono medici, e più di chiunque altro hanno il coraggio e l’immaginazione necessari per spingere il sogno di emancipazione e uguaglianza oltre ogni confine.
L’invito che mi rivolgono è un sortilegio, e come tutti i sortilegi è fatto anche d’ombra. Partire con loro per aprire a Parigi il primo ospedale di guerra interamente gestito da donne è un’impresa folle e necessaria. È per me un’autentica trasformazione, ma ogni trasformazione porta con sé almeno un tradimento. Di noi stessi, di chi ci ama, di cosa siamo chiamati a essere.
A Parigi, lontana dalla mia bambina, osteggiata dal senso comune, spesso respinta con diffidenza dagli stessi soldati che mi impegno a curare, guardo di nuovo le mie mani. Non tremano, ma io, dentro di me, sono vento.»

Questa è la storia dimenticata delle prime donne chirurgo, una manciata di pioniere a cui era preclusa la pratica in sala operatoria, che decisero di aprire in Francia un ospedale di guerra completamente gestito da loro. Ma è anche la storia dei soldati feriti e rimasti invalidi, che varcarono la soglia di quel mondo femminile convinti di non avere speranza e invece vi trovarono un’occasione di riabilitazione e riscatto.
Ci sono vicende incredibili, rimaste nascoste nelle pieghe del tempo. Sono soprattutto storie di donne. Ilaria Tuti riporta alla luce la straordinaria ed epica impresa di due di loro.

  • Editore ‏ : ‎ Longanesi (7 giugno 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 384 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 8830459178
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 978-883045917

Recensione a cura di Sara Valentino

Ilaria Tuti, autrice italiana che ha al suo attivo parecchi romanzi, è la mia nuovissima conoscenza. Non potevo esimermi da leggere una storia di donne forti, coraggiose che hanno saputo essere rocce. Hanno avuto il pregio, e a loro dobbiamo moltissimo, di aver cercato una strada per tutte le donne chirurgo di oggi.

E’ il 22/08/1914 a Londra, ha inizio l’impresa temeraria delle dottoresse Flora Murray e Louisa Garrett Anderson, il loro sogno divenuto realtà nell’Ospedale Militare di Endell Street.

Cate, una delle e dei protagonisti, è un’ostetrica e diviene chirurgo nell’ospedale militare, nelle sue mani il filo del destino di molti uomini.

Cate riparava quel che poteva, interveniva e se ne andava, ma era così difficile lasciare le vittime, riconsegnarle all’atto successivo della tragedia”

Più pericolose e più difficili e lente a guarire, rispetto alle ferite e alle menomazioni fisiche, sono quelle mentali. Ecco perchè questo romanzo restituisce un pezzo di Storia che non conoscevo e che è sacrosanto portare alla ribalta. Queste donne hanno affrontato un periodo terribile della Storia, la Grande Guerra, come ogni conflitto è lacerante per il dolore che si prova, per dove si posano gli sguardi per i relitti umani che ne escono, per chi soccombe. Hanno desiderato restituire una seconda vita ai reduci, lo hanno fatto con attività inconsuete per gli uomini ma che alla fine ha unito tutti quanti, malati e dottoresse, in un abbraccio che solo il raggiungimento di un grande risultato può generare.

Possiamo solo immaginare, ma l’autrice attraverso le vicende narrate ce ne regala assaggi a più riprese, come i soldati, disabituati all’idea di farsi curare dalle donne, si rivoltavano, si rifiutavano, insultavano persino.

La scelta di aprire questo ospedale, con i rischi per la guerra in casa, contro un’opinione pubblica a fare muro, è stata una scelta ardua.

“A volte la decisione di un’intera vita non si riassume in con chi andare, o per chi farlo, ma in chi lasciare” Non è facile ma grazie a chi ha profondamente creduto nei sogni molto si è potuto costruire, grazie ai coraggiosi che a testa alta e con il cuore sanguinante hanno fiduciosamente portato avanti un progetto per la cura degli altri.

Nella storia vera ci sono personaggi immaginari che ben incastonati nell’ambientazione avrebbero potuto certamente essere uomini e donne di quell’epoca, con sentimenti e paure umani. Possiamo vedere donne come Cate farsi forti, con braccia femminili strappare comunque un uomo alla morte. Aggirarsi in quello che resta di un campo di battaglia e sfiorare il limite tra la vita e la morte come possiamo immaginare dalla copertina.

Bellissimo il passaggio dove si decanta l’uso del rossetto anche tra le corsie, dopo il proibizionismo della Regina Vittoria era simbolo della libertà femminile durante le lotte delle suffragette.

“Per volare non servono le ali, ma il coraggio di alzarsi da terra”

Un romanzo che sa anche di favola, eppure è molto duro e doloroso, lo stile di Ilaria Tuti mi piace moltissimo è poetico e fluido, insegna a non avere paura di osare, a non temere ciò che si sente di essere, a insegnare il coraggio di lottare ai nostri figli attraverso l’esempio, non con le sole parole.

A Endell Street non si cercava di salvare solo il corpo ma anche l’anima. Tantissimi insegnamenti, utili anche oggi ovviamente.

Una guerra cambia gli animi, una guerra insegna che bisogna sempre trovare il coraggio di rialzarsi. “L’odio fa male a chi lo prova”

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