Consiglio di lettura – Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll

Trama
Nel Paese delle Meraviglie non valgono le leggi della fisica: si cade per chilometri (forse, ma non si è sicuri) senza farsi niente. Non valgono le leggi del buon senso e dell’educazione: una fanciulla britannica di buona famiglia può permettersi di bere intrugli quantomeno sospetti, o di sbocconcellare funghi magici seguendo i consigli di un bruco drogato. Può infrangere tutte le noiose poesie edificanti propinatele da pseudopoeti bacchettoni, stravolgendole in strofe di una crudeltà e di un’anarchia inaudite. Nel Paese delle Meraviglie non ci sono regole predefinite: è una bambina disambientata a creare il mondo e le entità che lo popolano. Alice non va dove la porta il cuore: va dove la porta il caos.
Ho letto la rivisitazione disney del romanzo più e più volte a mia figlia, quando era piccola.
Ne hanno fatta una trasposizione cinematografica, forse in chiave più moderna, non saprei darvi un parere dal momento che non l’ho vista.
Mi sono decisa a leggere l’originale di Carroll perchè, come in ogni fiaba, ero certa che anche in questa si celasse una morale e volevo sapere di cosa di trattasse.
Carroll, se fosse esistito oggi, come il “padre” di Peter Pan, non sarebbe stato certo molto amato. Perchè?  perchè amava stare con i bambini, giocare con i bambini degli altri e proprio alla figlia di un suo conoscente dedica questo romanzo.
Se andiamo ad analizzare i simboli del romanzo, così come ben spiegati nelle note a margine, scopriamo che questo di Alice è un viaggio, il viaggio della crescita di ogni ragazzino, attraverso le esperienze si riscopre ad avere la certezza di essere in qualche modo indipendente.
Ho letto il romanzo forse al momento giusto della mia vita, quando “cadeno in buco” all’inseguimento di un Bianconiglio mi sono trovata dinanzi alle mie paure, davanti alle stranezze del mondo; mi sono sentita a volte troppo piccola, a volte troppo grande, ma alla fine il fungo magico serve a far capire che si può scoprire la nostra giusta dimensione.
Una fuga da se stessi, una ricerca di se stessi? Forse entrambe le cose.
Il cappellaio matto è da sempre il mio preferito e ora ne conosco il motivo.
“il tempo non sopporta di essere battuto”
Il suo tempo è sempre fermo all’ora del tè, ai preparativi, ma il tè lo berrà mai?
Allora forse anche noi dovremmo abbattere le barriere del tempo per evitare di rimanere a bocca asciutta e non bere la nostra tazza di tè.
La regina di cuori, ognuno di noi ne ha una, e bisogna solo trovare la forza e il coraggio di sconfiggerla, la forza è insita in noi.
a cura di Sara Valentino
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2 Risposte a “Consiglio di lettura – Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll”

  1. E’ una favola che insegna come tutte le favole a me piace Stregatto che da una lezione ad Alice insegnandole che per trovare la strada deve sapere dove vuole andare o forse che deve seguire i suoi sogni.

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