Devozione. Canto d’amore, patriottismo ed eternità di Vincenzo Guidone

360 d.C., Roma. Asonia e Veridio sono i rampolli di due famiglie aristocratiche romane che ancora sostengono l’antica tradizione culturale della Città Eterna in viso all’affermarsi del Cristianesimo. Scelta per diventare una vergine vestale, la ragazza è costretta a separarsi dal suo amico, ma i loro destini resteranno legati l’uno a quello dell’altra. Attraverso le loro vicende, traspare l’atmosfera apocalittica dell’ultimo Impero Romano, vissuta dai cittadini ancora fedeli alle proprie radici. I protagonisti svolgeranno un cammino spirituale che li cambierà totalmente, mettendo alla prova se stessi e i propri ideali. Facendo uso della struttura tragica del teatro classico in tre atti, il romanzo racconta la condizione degli irriducibili che resistono risolutamente alla disgregazione del proprio mondo, cogliendo il sapore della fine imminente. Il risultato è uno scenario magico ed epico in cui il confine tra realtà, speranza ed illusione diventa labile se non inesistente.

Copertina flessibile: 440 pagine
Editore: Eracle (23 ottobre 2018)
Collana: Adef

Recensione a cura di Cinzia Cogni 

“Il fuoco era la luce, tutto il resto, tenebra”

“Devozione” è un titolo particolare per un romanzo storico, non ricorda battaglie epiche o episodi storici precisi, non suggerisce il periodo in cui si svolge la storia, non fa pensare all’antica Roma, non lascia immaginare che ci si ritrova in compagnia dei legionari o degli aristocratici dell’epoca, ne che si entra nella vita quotidiana delle vestali e diventi spettatore di un amore platonico, fulcro di tutta la storia..
No, “Devozione” richiama al misticismo e solo a fine lettura si comprende la scelta da parte dell’autore, di usare questa parola come titolo, una sola parola ma che racchiude un mondo, un modo di pensare, così potente che diventa la chiave di lettura per comprendere i sacrifici che affrontano i protagonisti.
“Devozione” si riferisce all’avere fede, a credere ciecamente in qualcosa, sia in ambito religioso che filosofico, sia riferito all’amore che verso se stessi, e la forza di questo romanzo è riuscire ad evidenziarne ogni singolo aspetto.

“Gli ideali vanno portati avanti sino alla fine, e se non si è pronti a sacrificarsi per essi, non si è mai stati degni di esserne gli allievi…”

Asonia e Veridio sono figli di due famiglie aristocratiche che vivono nella Roma del 360 d.c., periodo storico che vede l’ascesa del cristianesimo a discapito del paganesimo; il popolo però, ha radici pagane ed è fortemente legato alle sue tradizioni, una su tutte, il culto della Dea Vesta.
Le sacerdotesse, chiamate vestali, venivano scelte e destinate fin da piccole a questo compito: mantenere vivo il fuoco sacro della città, considerato il suo cuore; per essere all’altezza di tale responsabilità, non potevano avere una vita al di fuori del tempio, dovevano rimanere pure, caste, vergini e la pena ,per le traditrici, era la morte.
Asonia è una di quelle bambine prescelte a diventare vestale, potrebbe anche rifiutare, ma l’onore della sua famiglia è molto più importante e per questo motivo accetta! Più difficile dire addio all’amico Veridio, il quale rendendosi conto dei sentimenti profondi che prova per lei, ma non volendola ostacolare nella sua scelta, decide a sua volta di allontanarsi per diventare un legionario.

“L’ordine delle vestali aveva il dovere di servire lo Stato, di corroborare la sua potenza spirituale poiché Vesta ebbe a cuore le sorti di Roma. Avevamo il compito di assicurarci che quella forza, sottile e tagliente come la più letale delle spade, ma allo stesso tempo più dolce dell’abbraccio amoroso di una madre, non morisse mai.”

Col passare degli anni, Asonia, grazie alla maestra Caelia Concordia ( sacerdotessa dell’antica Roma realmente esistita), impara le regole e carpisce i segreti per diventare una vera vestale, ma col pensiero sempre rivolto all’amico d’infanzia; il quale, intanto, ottiene popolarità, onore e gloria fra i legionari. Nelle battaglie storiche che l’autore descrive in modo dettagliato, Veridio si distingue per il suo coraggio, eppure è sempre solo, nessuna donna lo attrae: Asonia è sempre nei suoi pensieri, vive nei suoi ricordi, è ancora protagonista dei suoi sogni.

“Amarla alla luce del sole significherebbe tradire la Tradizione dei Padri,il volere degli Dei. La Dea Vesta scrutò da lontano e vide la sua purezza, splendente come la Luna di notte: tra altre tante giovani fanciulle, la scelse per sé, dividendoci per sempre.”

Il punto di svolta che determinerà l’avvicinamento dei due protagonisti, sarà la causa del disfacimento del loro mondo: il loro credo, il loro culto, la loro fede, i loro valori stanno per essere spazzati via: come affronteranno tutto questo senza tradire le proprie idee?

“Sarebbe crollato l’Universo intero, si sarebbero susseguiti gli imperatori sui troni divisi della Repubblica Universale, le leggi stesse del mondo sarebbero cambiate da un momento all’altro. Ma ciò che contava è che loro sarebbero sempre stati lì, uniti in un solo spirito, mentre tutto si apprestava a cadere in basso, anelando alla fine del viaggio. “

Una scrittura classica, ricercata, sofisticata, poetica ed onirica oserei dire, per raccontare una storia che ci regala un viaggio nel passato ma al tempo stesso ci trasmette un messaggio di amore puro, di patriottismo e di libertà; valori che la nostra società ormai ha dimenticato e che Vincenzo Guidone prova a risvegliare con questo romanzo,cercando di scuotere gli animi ed invitando il lettore a ritrovare quei nobili ideali che in passato crearono santi ed eroi.

“Il fuoco è il respiro della Terra, che tende al cielo più alto.”

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