Gli Este e le donne

Per un lunghissimo periodo, la poliginia è stata una pratica molto diffusa, al punto da essere considerata normale, o quasi, in tutti gli strati superiori delle società occidentali. Nelle famiglie principesche del Rinascimento era addirittura la regola, più che l’eccezione. Il fenomeno, del tutto contrario alla dottrina della Chiesa e quindi oggetto di ripetute condanne da parte delle autorità religiose. Le conseguenze di questo comportamento vanno ricercate per le condizioni del matrimonio, sempre combinato dalle famiglie senza tenere conto della volontà dei futuri sposi e per la facoltà riconosciuta esclusivamente all’uomo di portare avanti una vita sentimentale e sessuale al di fuori del matrimonio.

Tollerata dai principi coniugati, lo era altrettanto e ancora di più dai giovani non ancora sposati. La maggior parte di loro arrivava al matrimonio con una certa esperienza sulla sessualità. Non c’è bisogno di sottolineare come i membri delle famiglie principesche non avevano che l’imbarazzo della scelta quando si trattava di trovare donne disposte a soddisfare la loro libido. Per una donna, andare a letto con un principe poteva procurare non pochi vantaggi, se non avesse avuto proprio voglia non era nemmeno semplice dire di no.

Peer un principe la poliginia è anche questione di potere e prestigio, pensiamo a Ludovico il Moro o a Cesare Borgia.

Alfonso

Alfonso era un tipo davvero strano. Preferiva la frequentazione degli artigiani a quella dei cortigiani. A diciotto anni uscì da palazzo ducane nudo come un verme e con una spada in mano gridando e correndo per le vie di Ferrara. La sua vita sentimentale e sessuale era anche molto diversa rispetto a quella del padre e dei fratelli. I rapporti con la prima moglie Anna Sforza, furono pessimi, la vedeva poco, la trascurava sessualmente. Ecco perchè dopo la sua morte, il papa Borgia, in virtù di queste dicerie, gli tenne un discorso senza ambiguità se per caso avesse trascurato sua figlia Lucrezia. Una donna come Lucrezia non sarebbe mai stata felice se non avesse provato piacere a giacere con il marito. Alfonso fu sempre ligio, nei primi anni del loro matrimonio si prodigò affinchè Lucrezia restasse spesso incinta.

Ferrante

Ferrante è forse l’unico dei fratelli ad aver voluto giocare su tutti i fronti, riportando ottimi risultati con le donne e ottenendo un buon appannaggio dal padre ma tramando, per appagare la sua sete di potere, una congiura votata allo smacco e che lo porterà a passare in carcere il resto della sua vita in compagnia di Giulio, suo complice.

Ippolito, votato alla vita ecclesiastica, ebbe due figli illegittimi dalla sua amante Dalida de’ Puti, Ludovico e Elisabetta

Di cero Ercole offrì un buon esempio di quella che doveva essere la vita sessuale e sentimentale di gran parte dei principi italiani del Rinascimento (questi i suoi figli legittimi: Isabella, Beatrice, Alfonso, Feerr
Isabella
Beatrice
Alfonso
Ferrante
Ippolito
Sigismondo,
Alberto
naturali:
Lorenzo
Lucrezia
Giulio

Per approfondire

Intrighi, amori, gelosie, rivalità, e soprattutto potere: chi lo deteneva come chi lo desiderava era pronto – nelle corti del Rinascimento – a sacrificare qualsiasi affetto, amicizia, sentimento. Una delle maggiori signorie d’Italia, quella degli Este; una delle corti più brillanti ed eleganti del Rinascimento, quella di Ferrara; una coppia molto unita, quella di Ercole d’Este e Isabella d’Aragona; sei figli legittimi e due illegittimi, cresciuti tutti insieme ed educati secondo i principi dell’umanesimo più raffinato. E tuttavia, nel 1505, uno di loro, Giulio, amante della bella Angela Borgia, viene accecato su ordine di uno dei suoi fratelli, il cardinale Ippolito, invaghito della stessa donna. E l’anno successivo lo stesso Giulio viene condannato alla prigione a vita insieme a Ferrante – un altro dei fratelli estensi – per aver tentato di assassinare Alfonso, il loro fratello maggiore e titolare del ducato con il cardinale Ippolito. Uno dei drammi familiari e politici più emblematici del Rinascimento italiano, analizzato con il rigore dello storico e narrato con l’estro dello scrittore.

  • Editore ‏ : ‎ Il Mulino (7 aprile 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 340 pagine
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