I fuochi di Valencia di Elena Covani

RECENSIONE DI SARA LOIACONO

Del fantasy amo la spensieratezza, il fatto che tutto è possibile e che posso immaginare di avere chissà quali poteri magici o combattere strepitose battaglie contro creature che nella realtà non esistono, l’urban fantasy rende tutto ancora più magico perchè abbiamo tutti questi elementi mescolati nel mondo reale.

La lotta tra bene e male è il perno su cui si ruota la vita del nostro protagonista. Josè è una Sentinella di Valencia, chiamati anche  Murcielago, pipistrello, come l’animale simbolo della città, e il suo compito è proteggerla dagli Erjes, esseri umani che vengono infettati da un virus che toglie loro ogni traccia di umanità. Josè è in una fase della sua vita in cui però si considera più un assassino che un eroe, per questo quando incontra Maria le convinzioni con cui è cresciuto vacillano ancora di più. Maria non è una persona normale perchè su di lei il virus non ha potere, i suoi sensi aumentano con il calar del sole, ma la sua volontà riesce a reprimere gli istinti primordiali che muovono gli altri Erjes. 

“Era una Sentinella di Valencia, un Murcielago, dipendeva dal ciclo del tempo: di giorno, quasi umano, quasi normale; di notte, un assassino. Dava la caccia a corpi infettati da un virus che toglieva alle persone ogni traccia di umanità, le uccideva e le liberava da una condizione contro natura. Questo era quello che si era sempre sentito dire, ma la verità era un’altra: lui distruggeva esseri umani. E giorno dopo giorno diventava sempre più difficile convivere con quell’idea.”

Naturalmente in questa storia abbiamo anche un cattivo, si chiama Galen ed è a capo degli Erjes di Valencia, la sua voglia di rivalsa su ciò che era prima di essere infettato lo spinge ad essere tanto spietato quanto avventato nelle sue scelte. Galen è il personaggio che secondo me colpisce di più proprio per il contrasto tra il suo non esse più umano e la sua emotività al ricordo di come si è sentito prima di diventare un Erjes, la sua paura di fallire nel suo piano e perdere il suo status di capoclan, la necessità di dimostrare la sua grandezza agli altri capoclan, infine la paura di essere sopraffatto.

“Forse questa volta la sua arroganza l’avrebbe tradito. Forse si era lasciato trasportare dalle sue mire di grandezza e aveva perso davvero il contatto con la realtà. Mancava poco all’arrivo degli altri clan e quella ragazzina poteva davvero rovinare i suoi piani. Vuotò il bicchiere, poi si alzò e si allontanò dal salone”

 I personaggi di cui leggiamo le vicende non sono molti, ma sono davvero ben strutturati e le loro scelte sono coerenti con l’idea che si fa il lettore. La storia è originale, scritta in maniera piacevole scorre fluida e chiara in ogni suo passaggio, le descrizioni sono perfette per immaginare quel che la scrittrice vuole raccontarci e mostrarci, precise senza mai cadere nel noioso. Anche la città viene raccontata non solo dal punto di vista storico/geografico, ma anche e soprattutto per il rapporto emozionale e sentimentale che i personaggi hanno nei confronti di Valencia. Leggere “I fuochi di Valencia” è stata una bella esperienza proprio per la sua semplicità, puoi goderti il piacere della lettura di un buon fantasy senza troppe macchinazioni, credo possa essere apprezzato molto anche da chi si approccia per le prime volte a questo sottogenere del fantasy spesso sottovalutato. Molto interessante il finale che lascia un bel punto di domanda, invogliandomi a leggere il seguito, “ I corvi di Londra”…che per fortuna possiedo già!

 

Trama:

Valencia, giorni di Las Fallas, la grande festa di primavera che anima le strade della città. Occasione ideale per gli Erjes per attaccare e contaminare numerosi umani, rendendoli loro schiavi. Le Sentinelle si apprestano a difendere la città, ma il Soldato José si interroga sul fine ultimo delle loro azioni: quella guerra tra le loro razze avrà mai termine?
Quando si imbatte in Maria, una ragazza contaminata ma in grado di resistere al virus dei demoni, i suoi dubbi aumentano e farà di tutto per proteggerla: dagli Erjes, che vogliono studiarla, dal Concilio, che vuole sopprimerla. Una guerra per l’evoluzione, combattuta per le strade di Valencia.

«La storia umana è piena di esempi di evoluzione naturale: il più forte da sempre sopravvive al più debole, è così che deve andare. Tu sei la prova vivente che anche noi ci possiamo evolvere, che non siamo creature sterili come ci hanno sempre definito, ma al contrario abbiamo enormi potenzialità; ci aiuterai a metterle in atto? Ci sono cacciatori e ci sono prede, tu devi solo scegliere cosa vuoi essere». 

  • ISBN-10 : 8831910027

  • ISBN-13 : 978-8831910026

  • Dimensioni e/o peso : 20 x 5 x 20 cm

  • Editore : Nati per Scrivere (8 maggio 2018) LINK D’ACQUISTO

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