I Visconti. Il potere feroce di Daniela Pizzagalli

Recensione a cura di Sara Valentino

Milano, anno 1354

Giovanni Visconti nel testamento nominò suoi eredi e successori i tre nipoti, Matteo, Bernabò e Galeazzo, i figli del defunto fratello Stefano. Giovanni era arcivescovo di Milano e fino alla morte di Luchino i ruoli suoi e del fratello erano complementari, con la dipartita di quest’ultimo egli diviene possessore sia del potere spirituale che di quello temporale.

Il primo volume della trilogia di Daniela Pizzagalli “I Visconti, le battaglie della vipera” racconta le vicende fino a questo punto della Storia, a far tempo dal 1302 quando Matteo Visconti viene esiliato e vi fu un breve ritorno dei Della Torre. E’ il racconto meticoloso dell’ascesa della famiglia Visconti passando per l’unificazione della Lombardia, le battaglie e anche le scomuniche.

I tre eredi di Giovanni si trovarono quindi a gestire una situazione per cui non erano stati cresciuti e preparati. Il loro padre era stato assassinato e, in conseguenza dell’accusa infamante dello zio di complicità nella congiura verso di lui, furono allontanati.

I cittadini erano visibilmente eccitati per l’intronizzazione e per la cerimonia ufficiale, un’eccitazione dovuta in parte all’incertezza per il loro prossimo futuro. In Santa Maria Maggiore con Francesco Petrarca come oratore ufficiale, squilli di trombe e rulli di tamburi incorniciano l’evento grandioso.

La descrizione è meticolosa, Daniela Pizzagalli, in questa biografia storica del periodo, delinea con un linguaggio fluido e non accademico la situazione politica, gli usi e i costumi, i caratteri e le caratteristiche stesse dei personaggi storici della famiglia Visconti. Viene evidenziata ad esempio la bellezza leggendaria dei Visconti: “Galeazzo dalla carnagione candida, gli ondulati capelli biondi”.

Mi soffermo maggiormente su Bernabo’ Visconti in quanto mia “vecchia conoscenza” dal momento che ho letto alcuni romanzi su di lui e approfondito la sua storia, ho visitato ciò che resta del Castello di Trezzo e delle segrete dove fu imprigionato e trovò la morte oltre al castello di Pagazzano dove fu ospite anche Petrarca.

Il nostro sposò Beatrice della Scala, dalla quale ebbe numerosi figli, veniva chiamata Regina per i suoi modi alteri e imperiosi. Di Bernabo’ si è soliti ricordare anche la crudeltà dei suoi comportamenti da cui non erano al riparo nemmeno i suoi figli, ricordiamo la tragica fine di Bernarda.

Viene nella biografia rammentato, quale esempio, il trattamento riservato a due monaci benedettini francesi inviati dal papa a portargli delle lettere. Egli, che si trovava al castello di Melegnano, andò loro incontro e chiese se preferivano mangiare o bere, cioè se avrebbero preferito inghiottire le pergamene oppure essere gettati nel fiume Lambro. Di questo suo atteggiamento Bernabo’ si compiacque spesso dal momento che lo rese leggendario.

Per sconfiggere la piaga del banditismo sulle strade, aveva adottato i suoi drastici metodi, chi veniva scoperto a vagare di notte avrebbe subito l’amputazione del piede, per chi veniva invece trovato armato c’era la forca con effetto immediato.

Attacchi, assedi, offensive e mire espansionistiche completano il quadro che potrete bearvi di guardare leggendo questo saggio con una sfumatura di romanzo, un testo davvero molto interessante e storicamente ben documentato. Non in ultimo lasciamo uno sguardo all’epidemia di peste che devastò nel 1361 la città di Milano rendendola deserta. Quella del 1374 invece, ancora più virulenta, uccise in Lombardia quattro persone su sei e Bernabo’ pubblicò un’ordinanza, della quale potrete leggere le norme contenitive, per evitare il diffondersi dei contagi.

Aderenza storica e narrazione si fondono per ricreare uno spaccato di tempo e una istantanea di una delle famiglie nobili e più antiche d’Italia.

Trama. 1354, 11 ottobre: c’è tutta Milano assiepata nella piazza delle cattedrali. Da pochi giorni è morto l’arcivescovo Giovanni Visconti, che ha ampliato il potere della sua dinastia fino a limiti impensabili, e oggi gli succedono i tre nipoti: Matteo II, Bernabò e Galeazzo II. Saranno loro i protagonisti del nuovo capitolo della saga viscontea nella seconda metà del Trecento. Anni violenti, devastati da guerre e pandemie, in balia di fazioni in lotta per il potere e di condottieri mercenari che si contendono l’Italia palmo a palmo tra sanguinose battaglie, tradimenti e spietati intrighi. Questo secondo volume arriva fino al 1385, alla morte di Bernabò, imprigionato e fatto avvelenare dal nipote e genero Gian Galeazzo: un racconto che dalle fonti originali ritrae personaggi spregiudicati, ambivalenti, dal fascino perverso. L’autrice, storica di vasta esperienza, con vivacità narrativa trasforma quelle antiche vicende in una serie per i lettori degli anni Duemila.

  • Editore : BUR Biblioteca Univ. Rizzoli (9 febbraio 2021)
  • Lingua : Italiano
  • Copertina flessibile : 256 pagine

Trama. Una dinastia, una città, un secolo: casata simbolo di Milano, i Visconti furono la famiglia che più di tutte riuscì a imporsi nella feroce lotta per la supremazia che imperversava nell’Italia del ‘300, dominandone la scena politica fino alla metà del secolo successivo. Grazie a un racconto in presa diretta, Daniela Pizzagalli – autrice di biografie storiche e grande esperta di Medioevo e Rinascimento – dà voce ai protagonisti e fa scorrere davanti ai nostri occhi grandi eventi e aneddoti sconosciuti, momenti decisivi e storie private: dalle faide con i Torriani per il controllo della città meneghina alla discesa in Italia dell’imperatore Enrico VII, dai drammi familiari che colpirono i Visconti agli attacchi delle leghe antiviscontee che provarono a fermarne l’inarrestabile ascesa, fino agli anni di fulgore che portarono alla posa della prima pietra del Duomo. L’incalzante narrazione della Pizzagalli, primo volume di una trilogia dedicata alla dinastia milanese, rende più avvincente di un’invenzione romanzesca la spregiudicata corsa al potere che, tra battaglie e intrighi politici, permise ai Visconti di creare il più potente stato dell’Italia di allora proiettandoli al centro delle vicende europee.

  • Editore : BUR Biblioteca Univ. Rizzoli (30 aprile 2019)
  • Lingua : Italiano
  • Copertina flessibile : 217 pagine
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