Il calice spezzato. Il ciclo dell’anno mille: 4 di Mariangela Cerrino

RECENSIONE DI ALBERTO BONECHI

Mariangela Cerrino è nata a Torino nel 1948. Appassionata di storia americana, fin da giovanissima è autrice di numerosi romanzi storici editi da Sonzogno (firmati con uno pseudonimo), tra cui Blue River (1966) e L’anima selvaggia (1977). A partire dagli anni Ottanta, esplora il genere fantasy e la fantascienza e dà vita ad alcuni tra i suoi testi più celebri. Tradotta in Germania e in Spagna, ha vinto il Premio Italia grazie al racconto Il segreto di Mavi-Su.
Ha pubblicato numerosi romanzi storici tradotti in Germania e Spagna, tra cui la Trilogia degli Etruschi (I cieli dimenticati, La via degli Dei, La porta sulla notte) e la quadrilogia del Ciclo dell’Anno Mille (Il segno del Drago, Il segreto dell’alchimista, Il custode dell’arcobaleno e Il calice spezzato), entrambe edite da Longanesi. Ha pubblicato per Mondadori Cronache dell’Epoca Mu, per Armenia il fantasy Lisidranda e per Alacran Il margine dell’alba. Per Rizzoli, nel 2012, Absedium, Il vento di Alesia.

Nella caverna in un bosco lontano da insediamenti umani vive un eremita di nome Nansel  è un sant’uomo ed è famoso per i suoi medicamenti.
Si incontra molte volte con un cacciatore di lupi capo di un villaggio che in cambio delle sue erbe medicinali lo rifornisce della sussistenza che ha bisogno per vivere.
La sua vita di preghiera e contemplazione viene sconvolta, inizia ad essere visitato da una misteriosa signora, ella gli consegna un calice che ha proprietà miracolose tanto che lui  si convince che sia quello dell’ultima cena, e la donna la Maddalena.

“Era una donna bellissima, alta e sottile, ancora giovane. I lunghi capelli neri, dritti e lucenti, l’avvolgevano; la pelle aveva il bianco dell’alabastro e gli occhi il colore chiaro dell’acqua sulla rocce, un grigio luminoso intorno ad una pupilla buia e profonda come un pozzo.
Vestiva una tunica bianca, e non aveva altro su di sé. Gli sembrava tanto reale da poterla toccare.
— Chi pensi che io sia? — insistette l’apparizione.
— Forse… una delle Marie. La Maddalena?”

Così inizia il quarto romanzo del ciclo dell’ anno mille il calice spezzato, ultimo della serie.
Leggendo il libro siamo trasportati in un mondo lontano dove la magia è l’asse portante.
Scopriremo come l’avidità dell’uomo si manifesta anche nelle persone della Chiesa e  come ancora la sapienza dei druidi, stregoni celtici, sia presente nell’Anno Mille.
Tutto il romanzo si snoda attraverso il calice donato a Nansel, l’eremita: il  principe vescovo manda i suoi uomini alla grotta dove abita, a prenderlo, in quanto vorrebbe fare della sua cattedrale un santuario. Il sant’uomo si rifiuta di consegnarlo, per cui viene fatto prigioniero e incarcerato in attesa che riveli dove ha nascosto il calice.

“Appena qualche sorriso a fior di labbra accolse la sua esclamazione: nessuno dei suoi uomini aveva voglia di ridere. Nansél colse quella mestizia con paura; non capiva, e cominciava a spaventarsi.
— Se è aiuto che sei venuto a cercare… io sono soltanto un vecchio eremita i cui consigli ti fanno sorridere. Come posso aiutarti?
— Ad Eygliers si dice che tu possiedi qualcosa di straordinario”

I protagonisti, come nei romanzi precedenti, sono sempre i medesimi: Artemisia, Colin e Illait.  Mentre Amboise  lo vediamo più defilato essendo di stanza nella Casaforte del principe vescovo.
Un romanzo appassionante, in cui magia e  mistero la fanno da padrone in modo più marcato rispetto ai precedenti tre;  la storia si avvicina a quella dei precedenti romanzi.
In una Francia alle soglie dell’Anno Mille, la lotta tra vassalli per avere più possedimenti,  lo scontro tra uno dei protagonisti con un altro personaggio che usa l’antica sapienza dei druidi per malvagie intenzioni, rendono il romanzo appassionante fino al termine.

 

Jean Baptiste Nansél è un eremita, e vive in una grotta tra gli alti e selvaggi monti del Queyras. Inaspettatamente riceve il coronamento del sogno della sua vita di solitudine e di semplice santità: una Reliquia. Gliela offre una donna bellissima, che ha il potere di apparirgli. Ma quella Reliquia, un Calice, fa gola a molti, e primo fra tutti al suo principe-vescovo Aymon d’Embrun, che lo imprigiona. Quando i suoi devoti, i cacciatori di lupi del Queyras, compiono un colpo di mano e lo liberano prendendo in ostaggio Artemisia, Colin ed Illait trascinandoli tra le montagne, si stringe il primo nodo di una rete tessuta da Maude de Belley e si spezza la realtà tra il presente e un altro tempo, in un altro luogo, dove tutto può essere stravolto. Con fughe tra foreste e montagne coperte di neve, tuffi nel passato del giovane druido e momenti nel luogo senza tempo dove diventa reale la più perfetta delle storie d’amore, si compie la lotta  tra la parte luminosa e quella buia del Potere. La lotta tra Illait di Isley e Maude de Belley, depositari di una conoscenza che li fa entrambi perseguitati in un mondo ormai cristiano.

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