Il cercatore – Pino Iannello

Nell’Anno Domini 1501 un monaco e un converso sono costretti ad allontanarsi precipitosamente da un convento siciliano alla ricerca delle pagine di un antichissimo libro esoterico; essi seguiranno il percorso labirintico indicato da un misterioso Gioco dell’Oca lasciato in eredità al ragazzo da un certo Paolo Da Campo, ferocissimo corsaro catanese divenuto in breve tempo un vero flagello per le navi che si trovavano a solcare il golfo di Venezia nella zona tra l’Albania e la Puglia alla fine del XV secolo. Il cercatore, ovvero il converso, inseguito da loschi figuri che attentano alla sua vita e a quella degli amici che lo accompagnano, risalirà la penisola affrontando realmente gli ostacoli del Gioco dell’Oca: il ponte, l’osteria, il pozzo, il labirinto, la prigione e la morte: vivendo incredibili avventure, in un percorso di crescita e di conoscenza che lo condurrà a svelare il

segreto dei segreti.

Copertina flessibile: 476 pagine

Editore: Independently published (3 luglio 2018)

Lingua: Italiano

ISBN-10: 1983305707

ISBN-13: 978-1983305702

Peso di spedizione: 794 g

 

Una spirale, dei disegni, i numeri e un centro. Sediamoci, amici! Sediamoci attorno a questo tavolo e a un tabellone e iniziamo un viaggio in senso metaforico (probabilmente): iniziamo il gioco dell’oca.

Anticamente le tavole, sebbene abbiano sempre avuto una forma a spirale, in realtà avevano raffigurate solo alcune caselle, le più significative probabilmente, quelle con una simbologia importante.

Potremmo sempre trovare un ponte, una locanda o un’osteria, un pozzo, un labirinto, la prigione o l’arca e la morte.

Sarebbe utile analizzare la simbologia di ciascuna casella, indubbiamente si tratta di qualcosa di potente, simboli dalla valenza magica, simboli esoterici, e lo faremo in compagnia de “Il cercatore” e dei suoi amici.

Pino Iannello, l’autore di questo romanzo davvero particolare, ha al suo attivo diversi saggi e alcuni romanzi, precedenti a questo come stesura. Uno su tutti, che mi incuriosisce, a questo punto in maniera incredibile, è: “Il dilettevole Gioco dell’Oca”.

Mi piace l’idea di vedere da un lato il grande protagonista della nostra storia, impersonificato nel Gioco dell’Oca, che altro non è che un cammino.

Il converso Meno, orfano di entrambi i genitori e affidato alle cure di Padre Gregorio, vive nel convento di San Francesco dell’Immacolata a Ragusa e corre l’anno 1501. Una notte buia e nera, un vento impetuoso fuori dalla chiesa, pareva fosse arrivato direttamente dall’inferno, tutto ha inizio, il male bussa alla porta senza preavviso alcuno.

Meno ha con sè un dono prezioso, un gioco (almeno così gli hanno detto) che ha ricevuto direttamente da Venezia e da parte di suo padre; inoltre conserva una canzone, quella che il padre soleva cantare alla madre per addolcirla quando era afflitta da preoccupazioni.

“Quante volte in tutti quegli anni, nell’oscurità della notte l’aveva chiamato ogni volta che si era sentito solo, quando era disperato, quando aveva sentito bisogno di essere protetto, di essere difeso; quante volte aveva urlato il suo nome dentro di sè invano”

La vita monastica è una vita che imita la vita di Cristo e immerge nella morte, viene così spiegato a Meno un concetto fondamentale che anche noi dovremmo tenere a mente: “Bisogna cercare e trovare, e non solo nella lettura, ma in ogni momento, in ogni attività, in ogni luogo: questo è il senso della nostra vita”

Così è anche per Meno, deve cercare e trovare un senso a questo “gioco”, seguendo le indicazioni che gli verranno fornite, man mano, in un viaggio che lo porterà a percorrere la penisola. Non  sarà solo, avrà amici al seguito, ma anche nemici. Sarà inseguito dai membri di un’antica setta, La Santa Vehme, dai tempi di Carlo Magno, sulle tracce di una lingua antica, potente e misteriosa.

“ERA L’INFORME, INDEFINIBILE PAURA DELL’IGNOTO CHE PRENDEVA IL SOPRAVVENTO SU DI LUI, QUALCOSA PEGGIORE DELLA MORTE STESSA”

Seguiamo le vicende e le avventure di Meno in una lotta fino all’ultimo sangue, nell’eterna lotta tra il bene e il male… chi vincerà?

L’autore, indubbiamente, ha una preparazione storica ed esoterica, legata allo studio della simbologia , ad ampio raggio. Combinando quindi elementi fantasiosi, personaggi e fatti più o meno reali ci conduce in questo viaggio attraverso il significato dei simboli delle caselle del Gioco dell’Oca, davvero molto interessante. Non meno accattivante è la caccia al tesoro alla quale ci troveremo a partecipare, ansiosi di scoprire nascondigli e la tappa successiva.

Non mi posso, nè voglio, dilungare ulteriormente per non togliere al lettore il piacere di leggere e approfondire i diversi simboli e concetti. Sappiate solo che le teorie giungono fino a bussare alle porte di Re Salomone.

La scrittura l’ho trovata a tratti fluida e accattivante, a volte un pochino meno scorrevole per permettere di soffermarsi sulle eventuali ricerche.

“Spesso ciò che è celeste è anche infernale” e forse ci sono conoscenze che sarebbe bene rimanessero al momento celate all’occhio umano, è totalmente impreparato ad accoglierle.

Male e Bene si trovano sotto lo stesso cielo e ognuno di noi dovrebbe intraprendere un viaggio interiore, seguendo la spirale del gioco e giungere infine al centro e scoprire chi siamo.

Sara Valentino

 

 

 

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