Il diario proibito di Maria Antonietta – Juliet Grey. #letturacondivisa

Vienna nel XVIII secolo è una delle città più affascinanti e ricche d’Europa. Maria Antonietta, la giovane arciduchessa d’Austria, è cresciuta qui, assieme a fratelli e sorelle, nel lusso più sfrenato e nella magnifica opulenza della corte imperiale. La sua è una vita fatta di balli, ricevimenti, feste; i suoi amici sono nobili e re, i suoi parenti decidono i destini di interi popoli. Ma quella esistenza idilliaca è solo una menzogna, l’immagine di felicità e perfezione che la circonda non è che un vuoto inganno. Sua madre, la terribile imperatrice Maria Teresa, è pronta a sacrificare persino i figli pur di soddisfare la sua sconfinata ambizione. E ben presto, per la giovane principessa, il tempo delle scintillanti serate di gala e dei magnifici banchetti finisce: le logiche del potere la obbligano a sposare un ragazzo goffo e scontroso, il futuro Luigi XVI, e a partire per la Francia. E la strada per diventare regina è lunga e disseminata di pericoli: nessuno è al suo fianco per aiutarla ad affrontare gli intrighi e le gelosie di corte, i nemici interni ed esterni, la rivoluzione.

  • Editore : Newton Compton Editori (17 novembre 2011)
  • Lingua : Italiano
  • Copertina rigida : 374 pagine

Emilia Milucci Guido Amo molto i libri e gli autori che sanno presentare eventi e personaggi discostandosi dai luoghi comuni, offrendo un punto di vista diverso dal solito. È questo il caso del Diario proibito di Maria Antonietta in cui Juliet Grey fa rivivere i dolori, le speranze, la tenacia, le delusioni, le ambizioni di una ragazzina poco amata e molto giudicata, costretta dalla “ragion di stato” a plasmarsi secondo il volere altrui e a subire scelte di vita solo in parte comprese.Le accurate descrizioni mi hanno permesso di immergersi totalmente negli ambienti e nell’atmosfera, sia della Corte Asburgica sia di quella Francese, tra rigido protocollo, intrighi, frivolezza…Mi sono immedesimata nella giovane Toniette, cresciuta tra molte pretese e poco autentico aiuto. Ho iniziato ad amare quella ragazzina in cerca di un’identità e uno scopo…pedina di un gioco troppo grande e crudele.

Egidio Monteleone Eccomi, scusate il ritardo.  Io ho letto pochissimo su Maria Antonietta, che non fossero notizie sui libri di storia, e ho visto anni fa un film. Per questo ho subito accettato l’invito di Sara, oltre al piacere di una lettura condivisa con voi, dai cui commenti ho imparato e trovato delizia. Mi pare sia stato già detto molto, grazie a tutti. Io l’ho trovato un buon libro, adatto a conoscere le realtà delle corti europee che aiutano a focalizzare meglio certe nozioni acquisite a scuola. Talvolta studiare di guerre, date ecc non fa appassionare tutti i ragazzi alla storia. Ecco, questo è uno di quei romanzi che potrebbe servire per invogliare poi ad un approfondimento sull’argomento, anche se con le dovute precauzioni, poiché si tratta comunque della visione di un romanziere, pur poggiandosi su numerosi studi e ricerche. Conoscere la regina di Francia prima che lo diventasse ci può aiutare a comprendere le motivazioni di certe scelte e degli atteggiamenti avuti all’interno della corte più chiacchierata d’Europa. Nel dettaglio la scrittura l’ho trovata scorrevole, persino le descrizioni maniacali mi sono piaciute, poiché è stato un modo per studiare e conoscere anche certi dettagli sulle mise: “Per il resto della nostra permanenza a Compiegne mi vestii in varie tonalità di blu, dall’uovo di pettirosso all’indaco” dice Maria Antonietta quando spera che il marito mantenga la promessa di onorare il letto matrimoniale dopo il suo sedicesimo compleanno, che arrivò, passò e ancora rien. Povera delfina, dovettero passare ben 7 anni prima di… Ho trovato però tanto indugiare su questo particolare che poi verso le ultime pagine sembra che ci sia un acceleratore per giungere al finale. Un altro aspetto, a proposito dello stile narrativo, è che si percepisce chiaramente che, fino a quando lei è Maria Antonia, ha un lunguaggio più infantile e racconta secondo il punto di vista di una bambina. Ad un certo punto, e proprio dopo aver varcato il confine della Francia, da quando diventa madame la delphine si coglie un modo più maturo nel porre la narrazione, nell’interessarsi ai fatti di corte e persino alla politica e alle strategie internazionali, se pur accennate. Dal momento in cui dice a sé stessa: “Finalmente ero sola. Sola, a ripensare a tutti gli eventi della giornata, alle mie prime ore in Francia. Le mie labbra si incresparono in un sorriso. I francesi mi amavano.” Maman, ce l’ho fatta!”. Esattamente dopo 199 pagine con la stessa convinzione dirà: <<Tutta la Francia è ai vostri piedi oggi>>, osservai, mentre nel mio stomaco svolazzavano farfalle impazienti. Mi portai le dita alle labbra e lanciai baci alla folla. <<Pensate solo a tutto ciò che potremo fare!>>.

Sara Valentino Non ho letto molti libri su Maria Antonietta, ho la conoscenza base degli eventi tragici della Rivoluzione Francese e ho visto un film che ripercorre la sua storia dal principio in chiave pop. Recentemente però ho avuto il privilegio e il piacere di leggere un saggio costruito sulla base di una ricerca approfondita delle fonti, dei documenti, delle lettere. Questo primo volume della trilogia di Juliet Grey l’ho apprezzato moltissimo per la capacità di calare il lettore perfettamente nelle scene e darne descrizioni importanti, per qualcuno forse sin troppo particolareggiate ma che io ho invece assaporato e letto in maniera vorace. Il diario proibito di Maria Antonietta è il resoconto dei primi anni di vita a Versailles, nella corte più affascinante e chiacchierata d’Europa. La fine della sua fanciullezza, l’offerta sacrificale a fini politici di una giovanissima e impreparata a ciò che l’avrebbe aspettata. La storia degli addii alla madre, alla sorella Carolina, la storia di ruoli e doveri, di lacrime ingoiate. Cavillo fondamentale e di grande importanza è l’unione carnale tra lei e il delfino, la consumazione del matrimonio e il dovere di procreare per garantire un erede al trono. Ho potuto immedesimarmi in una giovane lontana da casa, con l’insegnamento impartitole di essere sempre accondiscendente all’uomo, suo consorte, la paura di non essere all’altezza e oltre a questo il temere la ripugnanza di Luigi Augusto. Devo però , per farmi un’idea più completa, proseguire la trilogia.

Isabella Novelli Ammetto di essere un po’ indietro con la lettura, ma devo dire che sebbene l’abbia iniziato da poco, mi prende moltissimo. Le vicende di questa regina che sin da bambina neanche ancora sviluppata viene istruita a diventare donna anzitempo mi ha molto commossa. Un’infanzia rubata ed un destino tremendo tra vicende di corte di ogni tipo, con pochissimi affetti ( tra cui quello per la sorella Carolina) e nel pieno di epidemie di vaiolo con morti terribili, a volte casuali, che la circondano. Un futuro da regina quasi controvoglia che sfocera’ in tragedia. Un bel libro scorrevole che sono felice di aver letto, un bell’affresco d’epoca che mi ha illuminato su un periodo storico che da sempre mi attira moltissimo.

Giancarla Erba Tutto sommato un buon libro, gradevole e storicamente preciso. L’obiettivo è la riabilitazione totale della Regina più bistratta dalla storia solo a causa di maldicenze e stupidità. Nonostante il sottotitolo, nella sua parte iniziale la narrazione ci rivela una Maria Antonietta tutt’altro che spregiudicata ma anzi timida e impacciata al limite della semplicioneria. Purtroppo talvolta ci sono dei forti rallentamenti nel ritmo a causa di descrizioni estremamente dettagliate che, tutto sommato, potevano essere evitate o di gran lunga più brevi, salvo poi nella parte finale dare l’impressione di tralasciare cose importanti.

Cinzia Cogni Era da tempo che volevo leggere questa trilogia e questa condivisa mi ha dato lo stimolo per iniziare il primo volume, per poi continuare da sola; attualmente infatti, sono a metà del secondo libro e a parte le infinite descrizioni sulla moda dell’epoca che mi annoiano un po’, è davvero un bel romanzo.Chi era Maria Antonietta prima di diventare la regina di Francia? Che infanzia ha avuto?Juliet Grey nel primo volume prova a rispondere a queste domande, descrivendo la vita di M. Antonietta quando viveva ancora in Austria e soprattutto il rapporto conflittuale con la madre, la regina Maria Teresa, dal carattere rigido e poco materno.È solo una bambina quando la madre e il re di Francia, Luigi XV, si accordano perché Maria A. si sposi con il nipote del re, di un anno più grande; M. Teresa è consapevole che la figlia non è pronta, la corte di Francia ha una mentalità molto diversa da quella austriaca; ma i rapporti politici fra i due Stati dipendono anche da questa unione e il destino di M. Antonietta è ormai segnato.Questo romanzo sembra davvero una sorta di diario, l’autrice sembra essersi calata perfettamente nel personaggio, facendo emergere l’aspetto psicologico della ragazzina, il suo punto di vista e le sue emozioni; descrivendo in modo quasi maniacale ogni aspetto della sua vita quotidiana, in un perfetto contesto storico.Si percepisce uno studio davvero profondo dietro questo romanzo, alcuni aneddoti che credevo di fantasia, ho riscontrato essere veritieri e ciò non fa che aumentare in me,la voglia di continuare questa lettura e di capire qualcosa di più di questa regina e donna, che da secoli fa parlare di sé.

Eufemia Griffo Ho ritrovato una vecchia amica a cui ho dedicato letture, racconti e saggi storici. Una donna singolare che mi ha sempre affascinato e che nel bene e nel male, è stato un po’ l’ago della bilancia della sua epoca.Le domande sono molte.E se Marie Antoinette non fosse stata la delfina?Se sua madre avesse scelto per lei, un marito più ordinario, piuttosto che il futuro Roi francese?Il libro comunque mi è piaciuto molto, scritto bene, con una scrittura snella, mai pesante. La protagonista si fa ben volere dai suoi lettori e si dispiega in tutta la sua umanità. Sua madre, la grande imperatrice d’Austria le ha impartito una educazione impeccabile, saldi principi su cui fondare la sua vita di donna e futura regina.Tuttavia Versailles pullula di pericoli e la giovane delfina, fin dall’inizio dovrà fare i conti con una corte lontana anni luce da quella austriaca.E dovrà destreggiarsi senza perdere credibilità, soprattutto perché il futuro marito non fa nulla per farla brillare. Anzi…Luigi è un ragazzo inibito e la consumazione delle nozze sembra essere una chimera.Alla fine del libro irrompe sulla scena l’affascinante conte svedese Hans Axel Fersen. Chi non lo ricorda in Lady Oscar?Ebbene, non ci resta che proseguire nella lettura degli altri due diari.Madame la Dauphine nous attende… 

Paola Nevola Ero un po’ diffidente su questo romanzo, non amo molto la corte di Versailles non ho mai apprezzato l’ostentazione smisurata, ma nonostante ciò il libro mi è piaciuto. Mi sono ricreduta su alcuni luoghi comuni che riguardano Maria Antonietta, sono riuscita ad apprezzarla benchè si sia lasciata trascinare da una corte frivola ma credo che abbia delle giustificazioni come anche qualche colpa. Innanzitutto è cresciuta in un ambiente quello Asburgico della madre Maria Teresa dove vigeva un certo rigore comportamentale ma anche l’affetto di una famiglia. L’autrice racconta la sua vita da fanciulla il rapporto coi fratelli e soprattutto con la sua amata sorella Carolina. Così scopriamo la sua sofferenza per la morte della sorella Maria Giuseppina di vaiolo e poi l’allontanamento di Carolina per la corte Napoletana. Come viene descritto anche nel libro le figlie servivano per attuare alleanze e accordi tra Stati, il destino di Maria Antonietta è quello di sposare il Delfino di Francia e un giorno di diventare Regina di una delle corti più importanti d’Europa. “Avvertii improvvisamente in bocca il sapore acre della paura. Non mi ero mai sentita più vulnerabile e piccola, e più incerta di riuscire a sopportare il peso che mi era stato appoggiato sulle spalle. E mai prima di quel momento mi ero sentita così consapevole dell’importanza che nessuno se ne accorgesse.” Ecco con questa citazione si evince lo stato d’animo di una fanciulla che a breve si trova a far parte di una corte che non la ama e forse non la amerà mai, la chiamano l’Autrichienne in modo dispregiativo, piena di invidie e malelingue. Sposata ad un giovane complessato e forse troppo manovrabile. Vengono sviscerate le sue fragilità e le sue paure, come quella di non piacere al Delfino, il suo desiderio di farsi accettare, da papa Roi e dalle zie del Delfino, dalla corte, cercando di compiacere col suo comportamento e soprattutto le grosse problematiche nel consumare il matrimonio. Veramente una situazione difficile in cui destreggiarsi ed è facile trovarsi a seguire una direzione sbagliata senza un’appoggio che a mio avviso avrebbe dovuto essere Luigi Augusto il Delfino. Non immaginavo che la corte di Luigi XV fosse così dissoluta e già in uno stato così lontano ormai dalle esigenze del popolo, un eredità già pesante che segna il destino di questi due giovani. Un romanzo ben scritto, ricco di informazioni e dettagli storici, alcuni tratti sono un po’ lenti per via delle trattative, ma poi riprende ritmo tanto che mi ha fatto appassionare e proseguire col secondo libro della trilogia che a mio avviso è ancora più bello e interessante.

Please follow and like us:
error0
fb-share-icon20
Tweet 20
fb-share-icon20

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.