Il giallo di Ponte Sisto di Francesco e Max Morini

Quando un giovane comico, Simone Rossmann, scompare, l’ispettore Ceratti è chiamato a seguire le indagini. Recatosi nell’appartamento del ragazzo, trova un vecchio disco incantato su un grammofono, che ripete la parola “morire”. La voce del disco è quella del divo del varietà del Novecento, Ettore Petrolini. Sembrerebbe una macabra coincidenza, ma le stranezze non sono finite: il palazzo in cui l’appartamento si trova è proprio quello dove aveva vissuto il grande attore romano e l’appartamento è tappezzato da sue immagini, foto e locandine. Ceratti convoca allora il suo amico libraio, Ettore Misericordia, chiedendogli come al solito un aiuto nelle indagini. Un caso così intricato, infatti, ha bisogno dell’intuito di qualcuno in grado di immergersi totalmente nella storia di inizio Novecento, senza tralasciare i dettagli più insoliti che potrebbero rivelarsi determinanti. Ha così inizio un’indagine rocambolesca, che si addentra nella vita movimentata di Ettore Petrolini, un uomo vissuto quasi un secolo prima. I misteri del passato si intrecciano con quelli del presente dando vita a un’avventura piena di colpi di scena tra palazzi e strade romane.

Un giovane comico scompare in circostanze misteriose
Un altro caso per il libraio Ettore Misericordia

Copertina flessibile: 252 pagine
Editore: Licenza – Newton Compton Editori (11 luglio 2019)
Lingua: Italiano

Recensione a cura di Sara Valentino 

Max e Francesco Morini tornano a far parlare di loro, ma soprattutto tornano a mettere in scena il libraio Ettore Misericordia e Fango, per chi li ha già incontrati nei precedenti romanzi “Nero Caravaggio” e “Rosso Barocco”.

“Morire…Morire… Morire… Morire.. Morire.. “ no, non mi si è incantato il disco.. non a me, ma ai nostri protagonisti già in azione e alle prese con una sparizione. Il grammofono dell’abitazione di Simone Rossmann è proprio impiantato su questo motivetto, tutt’altro che gradevole… una nenia malaugurante.

Simone è un comico, siamo a Roma e il suo beniamino, per cui nutre un’ammirazione spropositata, è niente meno che Ettore Petrolini, il grande attore, macchiettista d’inizio Novecento.

Ci lasciamo trascinare in un’atmosfera romanesca, la narrazione è ricca di aneddoti e piccole locuzioni dialettali che cullano il lettore nella nostra bellissima Roma.

Nota di merito è senza dubbio l’aver reso possibile in un giallo poliziesco anche un tour per luoghi noti o meno noti della città eterna.

Trovo, per fare un piccolo esempio, meravigliosa e degna di nota la descrizione del “Verano” il cimitero monumentale, un labirinto tra tombe, lapidi, sculture e cappelle. Sono ivi sepolti molti grandi personaggi famosi: Mastroianni, De Sica Gassman per citarne solo alcuni.

L’enigma, a cui i nostri spiritosissimi protagonisti cercano di dare un senso, si svela a poco a poco, il geniale intuito di Misericordia porterà a risolvere il mistero.

Mi ricordano da lontano Sherlock Holmes e il suo amico e assistente, il dottor John Watson.

Questa citazione che ho estrapolato è vera, almeno per me, non trovate? In fondo il riso è il sale della vita.

“E poi i comici esercitano da sempre un fascino irresistibile sulle donne, non è un mistero: le facciamo ridere, sul palco e nella vita e loro vanno pazze per gli uomini che sanno farle divertire”

Tanto pe’ cantà … io ve la lascio e vi suggerisco la lettura de “Il giallo di ponte Sisto”, narrazione semplice e scorrevole, un giallo simpatico e spassoso. Alla prossima indagine!

http://https://www.youtube.com/watch?v=d4I_eLrrr4U

 

 

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