Il mito di Hiram

Sto leggendo un libro, ma è da leggere e studiare quindi ci vorra parecchio tempo affinchè lo possa fare mio, si tratta di “Le dieci porte. Massoneria Spirituale per il terzo millennio” di Hermeticus edito da Venexia Editrice. In calce lascerò due righe riassuntive, la copertina e i dati.

Ho pensato di condividere con voi alcune parti del testo che ho pensato essere più interessanti, saranno un paio di puntate. L’argomento abbraccia così tanti sotto argomenti e rami che fare una recensione è riduttivo e forse anche impossibile.

La Massoneria è la più antica società iniziatica Occidentale tutt’ora esistente, al di fuori dell’ambito religioso. Non tutti gli esseri umani sono predisposti a un cammino iniziatico. Chi decide di percorrerlo non è che un pioniere, non è più abbagliato da pregiudizi, da condizionamenti sociali, è libero e indipendente. E’ bene però fare dei passi indietro e individuare le origini della Massoneria moderna, in Inghilterra tra il XVII e il XVIII secolo. Le fonti dei contenuti iniziatici si rintracciano in quella che comunemente viene chiamata Tradizione Ermetica.

La figura di Hiram è un personaggio biblico citato nei libri relativi all’epoca salomonica. Proveniente dalla Fenicia, Hiram Abif era un abile e sapiente costruttore alle dipendenze di Hiram re di Tiro. Salomone gli affidò la direzione dei lavori per la costruzione del tempio. Hiram era un maestro fonditore, intagliatore, artista. Lavorò per sette anni alla costruzione del tempio (980-970 a.C.) e ne edificò le due colonne di bronzo, Jakin e Boaz.

Il primo testo massonico scritto in cui appare la leggenda di Hiram è il famoso Masonry Dissected di Samuel Prichard, pubblicato nel 1730.

Da allora Hiram è divenuto il personaggio più importante della simbologia massonica. Nella leggenda Hiram è molto potente, il suo carisma e la sua forza spirituale rivaleggiano con quelli di Salomone, arrivando quasi a oscurarne la figura.

Egli divise i costruttori in tre classi, che dotò di segni particolari e parole di riconoscimento. Aveva centottantamila operai ai suoi ordini, di cui ottomila maestri. Guidava l’esercito dei costruttori con competenza e giustizia.

Nella leggenda massonica questa figura sacrale viene uccisa. Un potente dramma simbolico che ha un profondo significato iniziatico.

Alcuni compagni malvagi, bramosi di ascendere ai diritti della maestria senza averne maturato le qualità, decidono di tentare un agguato al Maestro per indurlo a rivelare loro la sacra Parola dei Maestri.

Essi lo assalgono quando si trova da solo, nel Tempio a Mezzogiorno. Si dispongono uno a oriente, uno a sud e l’altro a occidente. Lo minacciano di ucciderlo se non rivelerà i segreti. Il rifiuto del Maestro di non rivelare e tradire i segreti scaturisce la loro furia, essi lo colpiscono ognuno con uno strumento del lavoro muratorio. Il colpo del terzo infedele lo uccide. Non è una sconfitta per Hiram, egli non ha ceduto alle tentazioni e alle minacce.

I tre compagni lo nascondono dapprima sotto un mucchio di macerie nel tempio e poi lo trasportano in aperta campagna dove lo seppelliscono, piantando sopra la tomba un ramo di acacia e poi fuggono da Gerusalemme.