Il nulla che per noi era tutto di Andrea Conteddu

Trama

Estate 1994. A Maris, paesino sulla costa centro-orientale della Sardegna, pieno di vita in estate e desolato in inverno, Francesco, undici anni, si gode le vacanze estive in compagnia di Matteo e Giulio, entrambi vicini di casa e suoi migliori amici. I tre affrontano le afose giornate giocando nelle campagne arse dal sole che si estendono di fronte alle loro case.
In seguito alla morte di un turista, all’apparenza dovuta a cause naturali, giunge a Maris il signor Pasquale, e si trasferisce in una vecchia casa abbandonata da anni che incute un certo timore a Francesco e i suoi amici. Obbligato dai suoi genitori a dare una mano al signor Pasquale nei lavori di casa, Francesco assiste ad avvenimenti sempre più strani e inquietanti, finché non assiste all’apparizione del fantasma sanguinante di una bambina, la cui identità rimane avvolta nel mistero.

 

Copertina flessibile
Editore: Bookroad (4 aprile 2019)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8833220060
ISBN-13: 978-8833220062
Peso di spedizione: 272 g

Link d’acquisto: Il nulla che per noi era tutto

a cura di Sara Valentino

Maris, 1994. Un gruppo di ragazzini, nel breve ma immenso spazio dilatato di un’estate, mi hanno ricordato me e i miei amici quando eravamo giovani.

La gioventù racchiude speranze, voglia di avventure, desiderio di rivalsa verso i “cattivi”, quello spirito di unione tra amici, quella voglia di essere inseparabili.

Andrea Conteddu in questo romanzo ci regala lo spaccato di un’epoca non molto distante dalla nostra, ma dove ancora non c’era la tecnologia a farla da padrone. Una telefonata era un momento importante, emozionante; il cuore si stringeva e faceva i balzi nel petto quando sapevi che il compagno per cui provavi infatuazione stava per sollevare il ricevitore. Piccole gioie che mi ha fatto riscoprire l’autore.

Questa però è una storia drammatica, tragica con connotazioni soprannaturali.

Il ritrovamento di un corpo senza vita, apparentemente un malore vicino al traliccio dell’elettricità: un albero contorto con lunghi rami, questo è il principio di quella che sarà una storia intensa.

“fu così che ebbe inizio la storia che intendo raccontarvi: un casino, di quelli belli grossi. Il cadavere di un uomo di circa quarant’anni fu trovato a un paio di chilometri dal nostro rifugio, nascosto dalle sterpaglie alte e fitte, non lontano dal traliccio”

Quanti misteri, tanti segreti, si nascondono in un paesino. Quando un uomo, il signor Pasquale, giunge inaspettatamente a Maris, i ragazzi provano un senso di inquietudine e strane apparizioni unite a fatti incredibili iniziano ad accadere.

“Temevo che quegli occhi neri e lucidi mi stessero seguendo. E chissà, forse lo stavano facendo davvero, ma io non li potevo vedere”

Le pagine scorrono veloci, a volte lievi e giocose, altre dense di disprezzo e paura, altre ancora con un pizzico di terrore che freddo scorre sulla nostra spina dorsale.

Eppure i mostri, quelli veri, li possiamo trovare addirittura tra le mura domestiche e sono terribilmente reali e fanno tanta paura! Non nego che ho provato odio leggendo alcuni capitoli.

Francesco, il protagonista, ha un dono speciale: la sensibilità. L’ho percepito come un amico sincero, ho tifato per lui, perché Roberta si accorgesse di lui, perché riuscisse a farsi valere nei confronti degli arroganti. Il romanzo lo racconta lui, in prima persona, sue sono le emozioni, suoi i timori, suo l’urlo che il lettore percepisce nelle viscere.

“Lo sentivo, lo percepivo, c’era qualcosa che mi fissava, che mi studiava e non volevo che mi vedesse”

Chi è Sara? Qual è il suo segreto? Vi invito a scoprirlo ne rimarrete sorpresi, un finale inaspettato.

“Il Nulla che per noi era tutto”, un titolo che racchiude in sé l’universo che ci creiamo come rifugio, apparentemente nulla, ma senza di quelle piccole certezze saremmo niente e dispersi.

“Alle volte, accadono delle cose che ti fanno comprendere più di altre che qualcosa è arrivato alla fine”

 

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