Il palio insanguinato – Giovanna Barbieri

Siena, anno 1483 d.C.
Alla vigilia del Palio in onore di Santa Maddalena, Edmundo si scontra con due fantasmi venuti dal suo passato: una misteriosa donna uguale alla persona a lui più cara, e un acerrimo nemico sfuggito come lui alla caduta di Costantinopoli con il prezioso Codice originale d’Avicenna. Una brutale scia di sangue porterà lo speziale quasi alla follia e metterà a repentaglio anche la vita dei suo più cari amici.

Seconda indagine con protagonisti Goffredo Fortespada ed Edmundo de la Turre.

PAGINE: 314 pagine
GENERE: giallo storico ambientato a Siena nel 1483 d. C.

Recensione a cura di Jessica Pennini

Oggi vi parlo de Il palio insanguinato, l’ultimo libro di Giovanna Barbieri. Si tratta di un giallo storico, ambientato a Siena nel 1483, durante il periodo del famoso palio della Maddalena.

Ritroviamo qui i tre protagonisti principali, Edmundo de la Turre, vecchio speziale esule dopo la caduta di Costantinopoli, Goffredo Fortespada, ex bargello di Urbino e la sua compagna Fiamma. Appena giunti a Siena da Urbino, Goffredo inizia a lavorare come sbirro per il Capitano di giustizia senese, mentre Edmundo apre una sua spezieria, dove poter vendere erbe e medicamenti. Tutto viene sconvolto quando quest’ultimo incontra prima una donna molto somigliante alla sua defunta moglie e poi un nemico, esule come lui da Costantinopoli e ladro del Codice di Avicenna. Ha così inizio una serie di brutali omicidi che quasi condurranno alla pazzia il povero speziale e metteranno in pericolo i suoi amici. Goffredo indagherà con molta solerzia per trovare chi si è macchiato di questi crimini efferati e avrà anche questa volta l’aiuto di Edmundo e di Fiamma.

Questo libro ha tutto ciò che ci si aspetta da un giallo storico, suspence e azione in primis. L’autrice ha saputo rendere al meglio le atmosfere cupe e ricche di tensione tipiche di questo genere letterario. Il suo stile, come già ho avuto modo di notare nei suoi libri precedenti, è curato e impeccabile, e anche i dialoghi tra i personaggi sono molto realistici. Inoltre Giovanna inserisce anche termini esatti per definire ad esempio le varie professioni, i soldati, ecc., che rendono bene l’idea di quanto ci tenga ad essere precisa e offrire ai lettori un buon prodotto.

Altrettanto verosimili sono i protagonisti di questa storia, sembra davvero che siano realmente esistiti, tanto sono ben caratterizzati e contestualizzati nell’epoca di cui si narra.

Per quanto riguarda invece la ricerca storica, l’autrice, come sempre, ha compiuto un buon lavoro, nel romanzo si trovano infatti molti riferimenti a fatti realmente accaduti che sono ben narrati. Anche l’ambientazione è molto curata, durante la lettura mi sembrava di essere a passeggiare nelle vie di Siena come se fossi lì personalmente.

Estratto

Lunedì 9 luglio.

Locanda malfamata nei pressi di porta Vallepiatta.

Pioveva a dirotto quella sera, alcune ore dopo i Vespri, come se il Signore avesse deciso di punire gli uomini con un altro Diluvio Universale. Edmundo barcollava nei pressi di porta Vallepiatta, a due passi da piazzetta della Selva, diretto alla locanda dove alloggiava, per il momento, con Goffredo e Fiamma.
Si trovava in una zona molto popolare di Siena, brulicante di cortigiane da candela, taverne dove ubriacarsi e stamberghe a buon mercato. Lui e gli amici erano giunti in città da poco tempo, non conoscevano ancora nessuno e non avevano ancora trovato un lavoro. La bettola di piazzetta della Selva era quindi l’unica che potessero permettersi.
All’improvviso Edmundo si sentì sopraffare dalla nausea e con una mano si appoggiò al muro di una casa per vomitare. Le ginocchia gli cedettero e cadde bocconi sui ciottoli. Non si era mai sentito così male prima d’ora, anche se si era ubriacato molte volte in vita sua, e si domandò che cosa l’oste avesse versato nel vino.
Stava ancora avendo gli ultimi spasmi, prima d’asciugarsi la bocca, quando un rumore lo costrinse ad alzare lo sguardo. Una giovane donna, avvolta in un mantello nero, lo stava fissando spaventata. Stringeva a sé una lanterna che le illuminava il viso, anche se in modo fioco. Il cuore iniziò a martellargli furioso nel petto, come una spada colpita dall’armaiolo.

BIOGRAFIA AUTRICE

Giovanna Barbieri nasce a Verona il 15/01/1974 e risiede ad Arbizzano di Valpolicella, comune di Negrar, Verona. Laureata in Scienze Politiche con indirizzo internazionale, per alcuni anni lavora come contabile e impiegata amministrativa.
Dal 2014 lavora come editor freelance presso righe rosse https://righerosse.wordpress.com/
Appassionata da anni di Medioevo, alto e basso, nel 2013 apre un blog a tema medievale, dove posta numerosi articoli riguardanti la vita del periodo. Alcuni suoi articoli sono stati pubblicati dai blog e siti di storia: Italia medievale, Il Medioevo non è stata un’epoca buia, Medioevo tra luce e buio; racconti; recensioni di libri e film e altro ancora. http://ilmondodigiovanna.wordpress.com/
Nel 2017 ha tenuto alcuni corsi di scrittura creativa: come scrivere un romanzo, presso l’UTL di Negrar (Verona).
Nel 2014 pubblica come indipendente il suo primo romanzo time travel-storico La stratega, anno domini 1164.
Nel 2015 a novembre pubblica Cangrande paladino dei ghibellini (XIV secolo d.C.) con la CE Arpeggio libro editori.
Nel 2016 pubblica il vol 2 e 3 della trilogia della stratega, anno domini 1164: il sole di Gerusalemme e il Ritorno, ambientati nel XII secolo dc
Nel 2017 pubblica sia Silfrida la schiava di Roma (V secolo dc) con la CE Delos digital, sia Dell’amore e della spada (XVI secolo)
Nel 2018 pubblica il primo giallo storico della serie dedicata a Goffredo Fortespada ed Edmundo de la Turre: l’accusa del sangue (XV secolo)
Nel 2019 pubblica il racconto lungo La figlia di Freyja, ambientato nel VI secolo d C.
Nel 2019 pubblica la seconda indagine della serie gialla dedicata a Goffredo ed Edmundo: il palio insanguinato (XV secolo)

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