La notte del 4 novembre 1803, mentre contempla le acque del Mare del Nord infrangersi contro i legni del Victoire, il veliero battente bandiera francese su cui si è imbarcato per approdare a Londra, il fisico Giovanni Aldini ignora la portata degli eventi in cui verrà coinvolto nella capitale del regno inglese, ma sa perfettamente cosa va cercando: un cadavere fresco e non mutilato. Con un’adeguata stimolazione elettrica, opportunamente distribuita fra le membra, è possibile restituire la vita a chi l’ha perduta: è questa la convinzione su cui lo scienziato bolognese ha fondato i suoi recenti studi e le spettacolari, quanto chiacchierate, dimostrazioni eseguite in Italia e in Francia sui corpi di animali. Ma l’Inghilterra, che non conosce la ghigliottina, significa altro. Significa pene capitali inflitte tramite impiccagione, la possibilità di avere a disposizione corpi integri di reietti appena deceduti. Sbarcato in una Londra sordida, traboccante di miseria e disperazione, Aldini si getta a capofitto nel suo progetto visionario. Ma l’ambizione folle e la cieca fede nel progresso lo porteranno presto a fare i conti con le paure e i dilemmi morali che da sempre si annidano nel cuore dell’essere umano.
- Editore : DeA Planeta Libri (30 aprile 2019)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 219 pagine
Recensione a cura di Sara Valentino
Torno con immenso piacere a leggere Beccati, dopo le esperienze positive con “L’ombra di Pietra ” e “Pietra è il mio nome”. Qui una delle mie recensioni: L’ombra di Pietra di Lorenzo Beccati (DeA Planeta Libri) | Septem Literary
“Il Resuscitatore” è stata una lettura velocissima, l’ho bevuto come un buonissimo drink, l’ho assaporato e chiuso con un sorriso di soddisfazione.
La lettura del romanzo mi ha permesso di conoscere e approfondire il personaggio storico di Giovanni Aldini, fisico e fisiologo italiano che studiò e proseguì gli studi dello zio, Luigi Galvani, sull’elettricità animale. I suoi esperimenti potrebbero avere ispirato Mary Shelley nella scrittura del romanzo Frankenstein o il moderno Prometeo. Quest’ultimo è un altro romanzo imperdibile.
Per i suoi esperimenti nel cercare di riportare in vita i morti necessitava di corpi interi, ma in Italia e in quasi tutta Europa i condannati venivano decapitati. Nel 1803 si recò dunque a Londra e nelle carceri trovò un uomo, condannato a impiccagione per aver ucciso la moglie, si trattava di George Foster.
Lorenzo Beccati prende spunto proprio da questo fatto realmente storico per intessere una trama lineare e interessante. Siamo quindi testimoni di una indagine in cui Aldini si troverà suo malgrado coinvolto e che lo porterà a ispezionare le vie di una Londra grigia, nera, povera, quasi che gli afrori potessero bucare le pagine e giungere fino a noi. Le descrizioni sono dunque minuziose ma non da appesantire il romanzo che, come dicevo, scorre velocemente.
Le scene sono dipinte in maniera magistrale e non possiamo che restare emotivamente coinvolti dall’assassinio brutale della moglie di Foster e del figlioletto. Sarà poi il tempo a consegnare la verità. Nelle visioni di una zingara Aldini avrà le carte per affrontare il futuro, se poi ne farà tesoro è tutto da scoprire.
“Cercate la verità o vi giuro che se non lo farete vi maledirò ogni ora della mia povera esistenza”