Il richiamo del cuculo. Un’indagine di Cormoran Strike – robert Galbraith

Robert Galbraith è uno pseudonimo di J.K. Rowling. La prima indagine di Cormoran Strike Quando una top model, celebre e tormentata, precipita dal balcone del suo attico a Mayfair nessuno dubito che si tratti di suicidio. L’unico a non crederci è suo fratello, che decide di rivolgersi a Cormoran Strike per far luce sul caso. Strike è un reduce della guerra in Afghanistan, dove è stato ferito nel corpo e nello spirito, e la sua vita è nel caos. Il nuovo incarico gli dà un po’ di respiro, ma a caro prezzo: più si immerge nel mondo complesso e spietato della modella, più la vicenda diventa oscura e densa di pericoli…

  • Editore ‏ : ‎ TEA; 8° edizione (26 maggio 2016)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 550 pagine

Recensione a cura di Alice Croce Ortega

Era da un saaaaacco di tempo che volevo leggere questo romanzo, ovvero il primo della serie di Cormoran Strike, e più precisamente da quando sono venuta a conoscenza del nome del protagonista: ci sono tanti modi in cui i libri ci chiamano, e in questo caso è stato il nome “Cormoran”, il nome di un uccello, che mi è subito sembrato bellissimo. Quando poi mi sono accorta che nel titolo del romanzo c’era il nome di un altro uccello, il cuculo, non ho più potuto resistere… alla fine ho scoperto che non erano gli unici nomi di uccelli nel romanzo, ma a questo punto vi lascio la gioia della scoperta.

Il romanzo si apre con un prologo, in cui assistiamo alla scena davanti alla casa di Lula Landry, una modella ai vertici della fama che è appena caduta dal balcone del suo lussuoso attico. La polizia sta procedendo con i primi rilievi e paparazzi e curiosi hanno preso d’assedio i dintorni come avvoltoi in cerca di notizie, di indiscrezioni, di pettegolezzi sulla giovane donna che ha appena perso la vita, in un tripudio di voyeurismo che ci fa subito sentire a disagio, dandoci un’istantanea di quello che poi si rivelerà essere il quotidiano della povera Lula.

La narrazione riprende dopo tre mesi dal grave fatto di cronaca, e subito facciamo conoscenza con la strana coppia formata da Cormoran Strike e Robin Ellacott, ovvero l’investigatore dal passato doloroso e la sua efficiente segretaria: un classico di questo tipo di romanzi, ma che qui si differenziano un po’ da quelli che ci siamo abituati a conoscere creati da altri autori. Ben lungi dall’essere degli stereotipi, sono al contrario personaggi a tutto tondo di cui poco a poco conosceremo bene la storia e la personalità, che  spesso arriveranno a rubare la scena al “caso” su cui stanno lavorando per appassionarci alle loro vicende personali.

E veniamo al “caso” di cui sopra. Si tratta di una vicenda molto attuale, che tocca argomenti non scontati come l’invalidità, la tossicodipendenza, il mondo dorato delle stelle del cinema, della musica e della moda: che poi così dorato non è ma che comunque racchiude sentimenti e persone umane, vere, sotto quella patina scintillante che mostra al pubblico. Ci entra anche l’Afghanistan, nel vissuto del protagonista: quando il romanzo è stato pubblicato, omai dieci anni fa, l’occidente poteva ancora aspirare a portare la democrazia in quel paese martoriato, con la sua presenza militare e non. Eppure si tratta pur sempre di una storia come ce ne sono tante: dove si narra di famiglie in cui, come sempre, si annida tutto il meglio ma anche tutto il peggio dell’essere umano, costretto a destreggiarsi tra affetti, invidie, competizione, avidità…   una storia “classica” sullo sfondo di una Londra altrettanto “classica”, in cui a tratti ci sembra di passeggiare come incantati, ancora legata ai valori tradizionali e che fatica a interagire con tutte le novità e i cambiamenti che scuotono il mondo.

Cormoran Strike è un uomo e un detective introspettivo che nelle sue indagini si affida molto alla sua capacità di indagare l’animo umano con le parole e con l’osservazione dei luoghi in cui si muovono i principali attori della tragedia, ma anche con la ricerca tra verbali della polizia, articoli di giornale e chi più ne ha più ne metta. Una delle caratteristiche più sorprendenti della sua segretaria è poi quella di farsi affascinare dal mestiere del detective, e quindi anche il suo aiuto diventa fondamentale: da segretaria interinale a collaboratrice, il passo è breve, per Robin. La cosa curiosa è che noi non veniamo messi a parte del proceso deduttivo che avviene nella mente di Cormoran: indaghiamo insieme a lui, veniamo a conoscenza di fatti, testimonianze etc, ma la soluzione arriva quasi inaspettata: perché a un certo punto sappiamo che il nostro detective ha capito, ma almeno io non avevo idea di che cosa. È vero che personalmente non cerco mai di indovinare il colpevole perché preferisco affidarmi completamente alla capacità di sorprendermi dell’autore, ma credo che fosse molto difficile da intuire, anche se non posso spiegarvi il perché, per motivi che potete ben immaginare…

Tante sono le ragioni che mi hanno fatto amare questo romanzo: il parallelo tra la storia di Cormoran e quella della vittima, la scrittura meticolosa e che non teme di dilungarsi in dettagli che, a mio modo di vedere, non annoiano mai, il suo chiudersi come un cerchio perfetto, come quel gioco che forse qualcuno ricorderà, si chiamava “Spirograph”, con cui si disegnavano complicatissime spirali che riuscivano sempre a stupirmi per come si chiudevano perfettamente, come per magia, proprio nello stesso punto in cui erano iniziate.

Insomma, una lettura che consiglio a tutti coloro che amano il giallo classico e gli investigatori che risolvono i casi con le “celluline grigie”!

Please follow and like us:
error0
fb-share-icon20
Tweet 20
fb-share-icon20

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.