Il romanzo di Eleonora d’Aquitania. – Elizabeth Chadwick, I. Katerinov (Traduttore)

Un ringraziamento a chi ha partecipato con noi alla lettura della trilogia sul gruppo Facebook.

In calce alla presente trovate le informazioni sui singoli volumi, ma ora la parola ai lettori!

Flavia Zaggia Non è facile commentare la fine di una trilogia e soprattutto non è facile commentare la vita di una donna straordinaria come Eleonora d’Aquitania.
Una vita intensa, difficile, dolorosa, vissuta cercando di non soccombere e di restare libera nonostante la sua condizione di regina, madre e donna non lo permettesse.
Eleonora è una donna che non conoscevo, che ho imparato ad apprezzare e che molte volte mi ha stupito positivamente per la sua indomabile forza, per la sua voglia di reagire e di non farsi schiacciare dagli uomini e, prima di tutto, da mariti dispotici ed egoisti.
Nei libri che ho letto traspaiono la sua grande intelligenza, il suo acume e la sua innata diplomazia che la portava a non guardare i benefici a breve termine ma piuttosto a considerare le conseguenze a lungo termine delle sue azioni. È per questo che gli uomini di potere, i re, i consiglieri la temevano…per la sua capacità di comando e la sua grande autorevolezza.
Relegata in una torre, nascosta al mondo, privata dell’amore dei suoi figli e costretta a sottostare ai capricci di un uomo (Enrico) che dopo un inizio meraviglioso pieno di amore e complicità l’ha trattata come la sua peggior nemica e le ha addossato colpe non sue.
Eleonora è stata una mia compagna per tre mesi. Ho condiviso i suoi stati d’animo e i suoi pensieri, mi sono commossa con lei e ho fatto il tifo per lei nei momenti “della sua riscossa”. Una donna straordinaria che ha fatto la storia e che mi mancherà moltissimo.  

Eufemia Griffo Sto terminando, pochi capitoli e ho finito, ma mi sento di commentare fin da ora questa lunga e appassionante avventura. Non solo una lettura ma anche un entrare in un mondo a me sconosciuto e che ho potuto approfondire, apprezzare, amare e odiare. Personaggi che si palesano in tutta la loro umanità e aberrazione, un tempo fecondo, fervido, ricco di cultura ma allo stesso tempo in balia di guerre, massacri, ingiustizie.
Grandi personaggi che faranno la storia e altri secondari ma non meno importanti.
E poi lei! La grande Eleonora d’Aquitania, the Queen! Una donna forte e coraggiosa, braveheart, impavida, orgogliosa. Mai cede alla cattiveria ma crede persino nell’amore benché sarà molto sfortunata. Prima con Luigi e poi con Enrico, amati prima e poi fortemente odiati. A entrambi Alienor sopravviverà. Come di consueto ho approfondito le letture con altre collaterali, sono curiosa di natura e quindi, via all’acquisto di saggi in cartaceo ed e book che ora arricchiscono la mia libreria.
Grazie a voi tutte per questo tempo prezioso passato insieme.

Stefania Scaramucci «Non ce ne sarà mai un’altra come te, ma verrai ricordata finché vi sarà memoria.»
Ed è proprio così per Alienor, la protagonista di questa trilogia, alla quale mi sono molto affezionata, dopo aver vissuto per tre mesi con lei , la vita di una regina medioevale, intraprendente, forte e coraggiosa , tramite una narrazione magistrale, sempre coinvolgente , sono entrata in empatia con il personaggio, al punto di provare in prima persona le sue le sue stesse emozioni , percependo persino gli odori degli ambienti circostanti, grazie alle descrizioni sempre accuratissime.
Mi mancherà ricamare con Alienor, mentre si conversa con le altre dame, o si discute con il re circa questioni politiche o matrimoniali , così come mi mancherà viaggiare con lei, affrontantando con determinazione tutte le difficoltà dell’epoca, e godendo anche di bellissimi scenari sia di natura incontaminata, sia di meravigliosi castelli, santuari o cattedrali.
Si dice che un buon libro è quello che dispiace aver finito, ed è stato proprio così per me alla fine di questa bellissima e intensa lettura, resa come sempre migliore anche dal fatto di averla vissuta in vostra compagnia

Antonia Er Quando ci si imbatte in una trilogia come questa non è semplice scrivere un commento che riesca a racchiudere in poche parole la scia di emozioni che riesce a suscitare. Abbiamo incontrato una giovane donna, cosciente del proprio ruolo eppure fresca e speranzosa nel futuro. L’abbiamo vista crescere ed affrontare dure battaglie, sempre con la forza di una leonessa, abbiamo assistito alla nascita dei suoi figli e alla loro morte, una madre provata da tante gravidanze e da troppi lutti ed addii precoci da sopportare. Ma Alienor con il suo portamento regale è stata una donna straordinaria, combattiva, una vera regina, e per me leggere le ultime pagine è stato davvero commovente, lasciare andare Alienor è stato come salutare una vecchia amica. Posso solo immaginare quanta ricerca storica ci sia dietro un’opera del genere, Elizabeth Chadwick ci ha fatto entrare nel medioevo con grande maestria, le parole scorrevano una dietro l’altra senza mai annoiare, e le belle descrizioni, mai troppo prolisse, hanno contribuito molto al coinvolgimento nella storia. La vita straordinaria di Alienor merita di essere conosciuta, e questa trilogia credo che le renda il giusto tributo.

Eliana Corrado Ho partecipato in condivisa solo al terzo e ultimo capitolo di questa trilogia (avevo già letto i primi due volumi anzitempo).
È la conclusione di una vicenda e di un personaggio meravigliosi, anni e anni di Storia dettata dagli uomini – re di Francia e di Inghilterra, guerre e crociate, espansioni e domini da conquistare – a cui, però, Eleonora d’Aquitania fa in parte da guida e sopravvive a tutto e tutti. Questo volume, in particolare, è l’epilogo di una parabola Storica che è tutta da leggere, una Storia fatta grazie anche alle donne, sebbene queste siano pedine su una scacchiera usate per assaltare torri, prendere corone e mangiare pedoni, nonché fare figli da usare, a loro volta, come pedoni a difesa delle torri conquistate.
Se dovessi scegliere un colore per definire questo libro sarebbe il nero, il colore del lutto che come una coperta cala e avvolge inesorabilmente Alienor. Non c’è pausa dal dolore per Alienor, non c’è interruzione alle lacrime per i morti che conta, eppure non c’è angoscia in lei, tristezza sì, come è naturale, ma non perdizione al dolore. È una regina di nome e di fatto, sebbene non riconosciuta dalla “legge del più forte”. Non cade, Alienor, non si abbandona allo strazio nemmeno quando le morirà il figlio prediletto. Si rialza, sempre, cedendo solo alla legge della natura, all’avanzare dell’età, l’unica legge che, forse, lei stessa riconosce sovrana. È il libro conclusivo, questo, di una trilogia storicamente appassionante, senza un solo momento di stanca, non un cedimento narrativo, non una sola frase noiosa. Una trilogia impeccabile che riporta in luce Eleonora d’Aquitania e ne fa quasi un astro grazie alla cui luce hanno brillato Riccardo di Cuor di Leone e Giovanni senza Terra. Grandissimi nomi che senza di lei, senza la sua caparbietà, la sua indomita fierezza, probabilmente, non avrebbero riempito alcune tra le più belle e importanti pagine di Storia inglese e francese.

Emilia Milucci Guido Condivido pienamente i commenti precedenti: bellissima trilogia che rende viva ed attuale una donna lontanissima da noi. Pur connotando in modo corretto ed efficace i personagi e gli eventi, rende “universali” sentimenti, emozioni, conflitti, desideri che sono propri dell’essere umano, al di là di epoche storiche e condizione sociale.
Alionor è stata senza dubbio una grande regina, una donna dalla forte personalità, “… è una leonessa. Rispondere alle sfide è nel suo sangue. È stata educata a tal fine…” dice il padre nel primo volume. È stata educata per regnare…e non avrà la possibilità di chiedersi se è quello che vuole o se ci sono altri “fini”, altri obiettivi, altre priorità. Per questo, forse, non sarà mai felice ed è questa la riflessione più “importante” che mi lascia la trilogia.

Edvige Amelia Marotta Di solito non leggo le trilogie e le saghe in genere almeno che il primo libro non mi prenda a tal punto da voler arrivare subito al finale! Il primo libro mi è stato regalato da un’amica e quando ho visto che si sarebbe fatta la condivisa ho pensato “Perché non provare?” e fu una scelta azzeccatissima! La trilogia di Elizabeth Chadwick su Eleonora d’Aquitania è un saggio romanzato; l’autrice, infatti, ha effettuato degli studi e, anche se alcuni personaggi o accadimenti sono frutto della sua fantasia, la descrizione dei luoghi e degli eventi è fedele al contesto storico!
Che dire i tre libri scorrono velocissimamente e non è stata solo una mia considerazione. La storia ti prende e ti trascina nelle avventure/disavventure di questa donna intelligente che è stata forte, astuta, indipendente e battagliera fino alla fine dei suoi giorni! Mentre si legge il romanzo e si pensa al fatto che sia stata un personaggio realmente esistito, ci si immerge completamente nelle emozioni che lei ha sicuramente sentito e provato sulla sua pelle e si diventa “Eleonora” durante la lettura, ci si immedesima completamente in lei e si pensa, alla fine di tutto, “Ma che forza ha avuto questa donna?” “Come ha fatto a resistere fino quasi ad ottanta anni (un’eternità a quei tempi) in condizioni di continua tensione, lotta, dispiaceri dovuti alla perdita di molti dei suoi figli, di isolamento che le ha imposto il suo secondo marito per anni?”. Sicuramente aveva un cuore forte ed una tempra che faceva impallidire tutti ed infatti gli uomini che avrebbero dovuto amarla e appoggiare, al contrario, non hanno fatto altro che umiliarla e andarle contro, perché di lei avevano paura! Ma nonostante ciò, lei è sopravvissuta a tutti e ha lasciato un segno importante alle generazioni future … Ogni donna dovrebbe leggere il suo vissuto per capire che nella vita la dignità va difesa ad ogni costo, che non dobbiamo farci azzittire da nessuno, che dobbiamo portare avanti le nostre battaglie con forza e determinazione. È vero, come dico sempre, che ogni libro ci fornisce un messaggio che ognuno di noi percepisce in base al proprio vissuto, ma penso, invece, che questa trilogia porti ad emozioni e sensazioni comuni!
Concludo dicendo che consiglio vivamente la lettura a tutti e tutte! La storia passata ha sempre degli insegnamenti importanti da dare e la vita di questa donna ne è piena!

Cinzia Cogni Difficilmente mi è capitato di leggere una trilogia così ben scritta e avvincente dall’inizio alla fine; quando si scrivono storie così lunghe non è facile tenere alta l’attenzione del lettore e si possono creare aspettative che si rischia di deludere.
Questa autrice invece, è riuscita a farmi leggere e rivivere tutta la vita di Eleonora d’Aquitania, senza annoiarmi e soprattutto facendomi emozionare, tanto e’ stata la sua bravura nel farmi calare nel personaggio e nella storia.
È un romanzo ma azzarderei anche un saggio, perché nessun episodio importante della vita della protagonista è stato tralasciato; con una scrittura chiara e raffinata, è riuscita a raccontare esattamente chi era Eleonora D’Aquitania: la sua forza, la sua voglia di indipendenza e libertà, la sua sete di giustizia, il suo non volere essere tenuta in disparte perché donna, il voler dimostrare che poteva tenere testa agli uomini e nonostante le varie vicissitudine drammatiche, la testa non l’ha mai chinata.
Una donna del XII° sec. che ha saputo ribellarsi alle convenzioni: è
lei che chiede l’annullamento del matrimonio con Re Luigi di Francia e che decide di sposare Enrico, successivamente re d’Inghilterra. È lei che crescerà sei figli e dovrà portare ” la croce” di veder sposare le figlie fammine ancora bambine con la paura di non rivederle…e al tempo stesso diventare l’ago della bilancia fra i suoi figli maschi, tutti pretenziosi di diventare sovrani, di ereditare terre, mentre il padre non ha nessuna intenzione di dividere il potere con loro.
Resisterà all’umiliazione di essere prigioniera di suo marito e di vedersi portare via tutto, non cederà nemmeno davanti alla morte dei vari figli e ormai anziana, continuerà a lottare per l’unico figlio di cui andrà orgogliosa: Riccardo, conosciuto anche come “Cuor di Leone”, grazie al suo coraggio, eredità della madre.
I personaggi storici sono tanti in questo romanzo, eppure l’autrice è riuscita a dargli il giusto ruolo e a descriverli a livello psicologico in modo perfetto.
Alla fine della storia, rimane un senso di malinconia, Alienor diventa un’amica, una donna coraggiosa a cui aspirarsi, uno di quei personaggi che ti rimangono nel cuore e questo anche merito della scrittrice che ha saputo davvero ridarle un’anima.

Sara Valentino Eccomi, sono in difficoltà a parlare di questa trilogia.
È stata una lettura intensa, per ben tre mesi in compagnia di Alienor.
Sono cresciuta con lei, ho dato forma alle sue stesse speranze, quelle di una ragazza che ha ideali forti, di una madre che farebbe tutto per i propri figli, di una donna che ha avuto il coraggio di non abbassare mai il capo.
Senza nulla togliere alla magnificenza della storia che l’autrice ha sapientemente narrato, in un modo così longilineo che non è sempre facile trovare nei romanzi storici, ci restano nel cuore grandi insegnamenti e grandi personaggi.
I personaggi, non solo lei che è una persona a cui ispirarsi, sono tutti così ben caratterizzati da averli lì tutti insieme a prendere commiato da noi lettori
Ho odiato Luigi ma più di tutti Enrico, ovviamente ha dovuto ricalcare l’uomo del tempo, il re. Naturalmente è stato odioso, perfido e maligno e ha incarnato per me le peggio persone.
Non ho apprezzato molto nemmeno Giovanni.
La sofferenza è stata palpabile in questa trilogia e gli insegnamenti, innumerevoli.
“Fa male, vero? Quando qualcosa che consideri prezioso viene messo a rischio o ti viene tolto.”
Sembra scontato, ma come ogni cosa finché non la si prova sulla pelle non si comprende.
” La primavera non dura in eterno e nelle belle stagione è giusto mietere e conservare il raccolto in vista di tempi più grami.
… Non si può vincere tutto.a volte il prezzo della sconfitta è più di quanto tu possa permetterti, ma questo vale anche per la vittoria”
Purtroppo non le posso inserire tutte ma ne ho sottolineate tantissime e oggi come ieri questi insegnamenti di pura saggezza dovremmo tenerli cari a noi.
“Indurisciti. Il mondo è crudele. Non fidarti di nessuno, tantomeno di chi ti sorride, perché un giorno ti ruberà tutto quello che hai, e quando succederà il tradimento sarà così amaro da strozzarti”
Detto da un uomo come Enrico è più che comprensibile, doveva guardarsi le spalle… Eppure un fondo di verità c’è per tutti noi.Grazie di cuore a tutti
“Non ci sarà mai un’altra come lei”

Giuseppina Dovier È stato un piacere immenso a leggere insieme a voi questa trilogia! Una stupenda storia!

Giancarla Erba Una trilogia completa, dettagliata e significativa. Una bimba gettata nella fossa dei leoni come spesso capitava anticamente, che diventa donna e gestisce da sé la propria formazione. Sposata a un pusillanime prima e a un prepotente poi, piano piano, seppur contrastata, si fa strada e fa capire a tutti che non è così facile sottometterla. Madre amorevole per quanto consentivano i tempi, ha lottato molto contro chi la voleva una semplice comparsa. Ancora oggi viene descritta da alcuni come libertina e amorale, come spesso capita alle donne che semplicemente rivendicano il proprio ruolo e la propria libertà. In realtà una regina colta, sagace e atletica. Giovane ribelle, madre amorevole, moglie frustrata e grande donna di Stato. Un faro illuminante ancora oggi.

Anna Geron Mi è piaciuto molto leggere questa trilogia perché la storia di Eleonora è raccontata in modo magistrale: i suoi sentimenti diventano i tuoi, gli ambienti e i paesaggi sono così ben narrati che ti pare di vederli con lei. Mi pare di essere ingrassata condividendo il suo cibo e di aver rischiato l’alcolismo per tutti i bicchieri di vino che ha bevuto. Ho ammirato i suoi vestiti e il suo essere fedele a se stessa. Non mi sono piaciuti molto i due mariti e neppure i figli che lei ha sempre amato e difeso e mi ha particolarmente colpita la descrizione del suo invecchiare chiudendosi in se stessa, come penso realmente accada. Mi è anche piaciuto molto leggere i post delle altre lettrici che ringrazio per gli arricchimenti.

Fabiana Farina Mettere per scritto le emozioni che questa trilogia mi ha lasciato è un compito alquanto difficile.
In questa saga ripercorriamo la vita non tanto semplice di questa straordinaria regina. Alienor ha dovuto affrontare numerosi ostacoli durante il suo percorso, dai lutti per i figli, all’allontanamento delle figlie, a un paio ne ha dovuto rinunciare in favore di Luigi e le altre andate in sposa da bambine per questioni politiche a favore di Enrico oltre a dover convivere con un marito egoista, egocentrico, doppiogiochista come il re d’inghilterra. Ha subito umiliazioni, il ripudio, l’incarcerazione, il tradimento ma non ha mai smesso di essere se stessa, donna caparbia, altera, coraggiosa.
Credo che non si dovrebbe dimenticare la sua memoria anzi Eleonora d’Aquitania è un modello per le future generazioni.

Cristina Pozzi Avevo commentato il primo, gli altri due hanno confermato il mio stupore e apprezzamento nei confronti di Eleonora e dell’abilità dell’autrice di render vive quelle atmosfere. Non sapevo molto di quel periodo storico in quei luoghi, leggendo mi sono figurata persone, abiti, cibi, ho detestato e amato,mi sono divertita, insomma!

Viola Dalmare E siamo arrivati alla fine di questa avventura. Una lunga avventura vissuta passo passo con Eleonora d’Aquitania, Alienor, che alla fine ho imparato a considerare come un’amica, con la quale ho condiviso il suo affacciarsi al mondo, i suoi successi, le sue tante, troppe tragedie.
Confesso che il primo capitolo di questa trilogia non mi aveva entusiasmato, lo avevo visto troppo venato di sentimentalismo e devo dire che questa prima impressione mi è rimasta addosso anche per buona parte del secondo volume.
La scintilla è scattata verso la fine del secondo capitolo, quando Alienor, apertamente in rotta con Enrico e da lui imprigionata, è costretta a tirar fuori gli artigli e a mostrare la fiera che è in lei.
Donna, prima che sovrana, di spessore, statista, stratega, anche militare, madre amorevole si ma pur sempre guidata dall’ambizione e da un incrollabile senso dello stato.
Questo è, almeno, il ritratto che di Eleonora d’Aquitania ci regala l’autrice di questa trilogia.
Stiamo parlando di un romanzo, non di un saggio storico, per cui, pur nel rispetto rigoroso delle vicende storiche, molto ben documentate, sono certa che l’autrice qualche licenza se la sia presa.
Chissà se Alienor ha davvero amato, chissà che madre è stata, chissà come ha vissuto i suoi due matrimoni.
Mi sono posta questi interrogativi e non ho risposte, solo una sensazione di infinita amarezza: l’idea che mi sono fatta è che questa donna non abbia mai conosciuto l’amore, quello vero, profondo e disinteressato e che, di conseguenza, non sia stata messa nella condizione di donarlo fino in fondo, neppure ai suoi figli.
Il Medioevo epoca buia, anche per i sentimenti.
Arrivederci, cara Alienor, chissà che non ci si riveda in qualche altra lettura. È stato un vero piacere conoscerti!

Paola Nevola

Quest’ultimo commento lo voglio dedicare solo ad Eleonora, un modesto pensiero per una donna che mi ha conquistata per tutte le sue qualità e fragilità ma soprattutto per la indomita forza.
Non è facile commentare una trilogia e soprattutto su un personaggio come Eleonora d’Aquitania.
Sono tre romanzi che mi hanno catturata, sono entrata in questo vortice di storia e trasportata nel tempo dall’immaginazione, dalle parole, dalle descrizioni, dai personaggi ma soprattutto da Lei. L’ho accompagnata in quel viaggio che è stata la sua vita fino a quando si è spenta. Ho sofferto, gioito, mi sono arrabbiata, amareggiata, ne son stata ammirata.
Ora chiudo gli occhi e la vedo partire a cavallo nella sua splendida Aquitania per raggiungere il suo sposo, ragazzina fragile piena di speranze con la paura e la voglia di conquistare un posto nel mondo, di risplendere di luce come quel vaso di cristallo che le ha lasciato il padre.
Non sarà una vita facile la sua, per niente, si sposerà due volte e sarà regina una volta con Luigi VII gretto e bigotto, e poi con Enrico II egocentrico e prepotente. Andrà in Terra Santa, partorirà dieci figli, sarà rinchiusa in una fortezza per lunghissimi anni, in età avanzata valicherà le Alpi in pieno inverno per un lungo viaggio per condurre la sposa del figlio in Sicilia, raccoglierà un ingente somma per andare a liberare il figlio Riccardo dalla prigionia in Germania, vedrà morire molti suoi figli tra cui il suo prediletto la luce dei suoi occhi, la luce dell’Aquitania Riccardo cuor di Leone.
Malgrado le avversità l’abbiano fatta vacillare, mi ha colpita la sua caparbietà, quello spirito indomito, quella intelligenza, quella forza, quella fermezza regale che l’hanno sempre fatta rialzare come una fenice e lottare con tutta se stessa come madre e come regina.
Un’altra cosa che mi ha colpita è una sua riflessione quando è già in là con gli anni, dopo che sono morti molti suoi figli e le è rimasto solo Giovanni, di cui non è molto orgogliosa, con la sua saggezza riesce a vedere nel futuro una nuova opportunità “ Aveva iniziato a chiedersi se i veri eredi della sua stirpe fossero le figlie e la loro progenie, piuttosto che i figli maschi. C’era della grandezza nel ramo femminile della sua linea dinastica…” ecco questa suo pensiero mi ha toccata perché sono le donne, le Madri che tramandano quella forza, quella saggezza, sono una fonte di energia basta saperla cogliere e coltivare. Ricordiamoci delle nostre madri, delle nostre nonne, delle donne del passato, in noi c’è qualcosa di loro e dei loro insegnamenti.
Dopo aver letto questa splendida trilogia ho provato un grande rispetto e una forte commozione.
La sua morte nell’Abbazia di Fontevraud è narrata con parole liriche e poetiche che sono un omaggio alla grande donna che è stata: come Regina due volte, come Madre e per quello che ha rappresentato come donna.
“Un cuore franco, senza malizia, Le guance rosee e i capelli d’oro, Quel Dio che l’ha resa sovrana La conservi, perché mai ho veduto signora più nobile”
Una trilogia a mio avviso ben scritta e molto ben documentata avvincente ed emozionante.

Patty Bra Un viaggio lungo tre mesi, il viaggio nella vita di Eleonora D’Aquitania, tre libri divisi in periodi diversi sottolineando la sua crescita da ragazza a donna, da donna a madre, da madre a nonna e soprattutto regina d’Inghilterra. Una figura che non avevo mai approfondito e all’inizio non avevo neanche fatto i relativi collegamenti coi re d’Inghilterra, una lettura quindi che ho iniziato sull’entusiasmo della condivisa un pò alla cieca senza sapere la sua importanza. Una trilogia completa che si sviluppa per tutta la sua vita, ricostruendo un periodo storico difficile e buio, dove le donne non sono altro che proprietà e non hanno la possibilità di emergere o semplicemente di essere ascoltate per quello che riguarda la vita politica del paese. In questa realtà è vissuta Alienor, una donna che non poteva essere uno sfondo o moglie sottomessa ma grande ambasciatrice e stratega che nessuno dei due mariti ha capito, considerandola solo una scocciatura e troppo indipendente. Alienor non ha mai accettato questo ruolo, rimanendo testarda e determinata a mantenere quel poco di potere che poteva esercitare. Una donna carismatica che ha saputo con difficoltà trovare i suoi alleati per avere un minimo di libero arbitrio nella sua vita. Una donna longeva per l’epoca che ha dovuto affrontare molte sofferenze e perdite che la segnano nel profondo. Donna innamorata e disillusa dai suoi matrimoni, Luigi non adatto alla sua passionalità perché troppo devoto a Dio, cresciuto per una vita monastica non per essere re di Francia. Darà però l’opportunità ad Alienor di partecipare alla prima crociata in terra santa, cosa che difficilmente vedeva coinvolte donne, sopratutto la moglie del re. Un viaggio lungo che viene raccontato con ricchezza di particolari, senza nascondere le difficoltà di muovere un esercito di una certa entità, le privazioni, gli imprevisti e il clamoroso insuccesso di Luigi. Fatto annullare questo matrimonio la protagonista pensa di aver trovato un alleato nel suo secondo marito Enrico ma che in realtà è il classico patriarca e la chiude nel suo ruolo di moglie facendole fare una sfilza di figli uno dietro l’altro. Questo è il secondo libro dove ho notato un rallentamento nella storia proprio in corrispondenza di tutte le gravidanze e non è stato facile superarlo, per fortuna successivamente ha ripreso ritmo. Alienor come figura materna ha una crescita personale importante, dall’indifferenza con le prime figlie avute da Luigi all’amore per gli altri figli, sopratutto Riccardo, il futuro Re cuor di Leone e suo erede per l’Aquitania. Una madre protettiva ma pronta a lasciarli andare, una leonessa disposta a combattere per loro anche contro il marito Enrico. Proprio per amore dei figli sarà imprigionata per anni dal Re per evitare contatti con loro e i suoi alleati ed evitare così tradimenti da parte sua. Nonostante tutto Alienor terrà sempre testa ad Enrico e non cederà allo sconforto, addirittura la prigionia la renderà più forte e determinata, qualità che le saranno utili quando dovrà ricoprire la posizione di Regina regnante. Una trilogia intensa come la vita di questa donna intelligente, innamorata dell’arte e della bellezza, appassionata e piena di vita che ha saputo affrontare grandi sofferenze e privazioni, assorbendo anche quelle poche gioie che ha avuto. Ringrazio tutti per questo viaggio e mi scuso se mi sono dilungata, ma continuo ad avere la sensazione di essermi dimenticata qualcosa talmente è stata ricca questa lettura.

Giorgia Anella Per me una delle più belle trilogie mai lette che mi ha portato a scoprire la vita di una donna che ignoravo. Sono rimasta talmente colpita e coinvolta, che come sapete, ho iniziato subito dopo Il leone scarlatto sempre scritto dalla stessa autrice della trilogia, proprio per saperne ancora di più e allungare la vicenda dalla quale non ero ancora pronta a separarmi. Per quanto riguarda Il trono d’autunno, per me è stata una vera sofferenza, perché oltre a non aspettarmi una prigionia di ben 15 anni, non ero nemmeno preparata a veder morire quasi tutti i suoi figli, uno dopo l’altro come foglie appunto in autunno. Credo che sia stata una delle donne più forti della storia, perché credo sarebbe stato quasi fisiologico perdere la ragione dopo tutte le delusioni, prima d’amore, poi per la segregazione forzata e non per ultimo per la perdita dei figli. Dentro mi è rimasta una sensazione per Alienor di grandezza e di disfatta alla stesso tempo, ma so che non la dimenticherò mai e questa è la sua rivincita: l’immortalità non per nascita, ma per le sue gesta in vita

Lucia Scarpa

Inizio dicendo: Elizabeth Chadwick è stata una grandiosa scoperta, così, come lo è stata Eleonora di Aquitania.
L’intera trilogia è scritta in modo impeccabile, sia per quanto riguarda la parte storica, sia quella romanzata. Lo stile narrativo dell’autrice è davvero coinvolgente e, ripeto, la sua capacità di raccontare la Storia senza perdersi negli avvenimenti e di esporre i sentimenti e l’intimo di Lei, mi ha emozionato. Come ho detto in altre occasioni, la Chadwick ha saputo costruire un racconto scorrevole con descrizioni ponderate e dialoghi pertinenti.Conoscevo Eleonora di Aquitania come personaggio storico, ma grazie a questa trilogia ho avuto modo di conoscere la donna, la regina e la madre che è stata. Durante la lettura di tutti e tre i romanzi posso dire di aver provato una forte altalena di emozioni, prima amavo un personaggio, poi lo odiavo mortalmente. Secondo me, questo terzo romanzo è la chiusura perfetta della trilogia.

Alessandra Ottaviano

Romanzo conclusivo di una saga appassionante, “il trono d’autunno” narra gli ultimi trent’anni della vita di Eleonora D’Aquitania: dal 1176 dove si ritrova rinchiusa tra le fredde mura della fortezza di Sarum per volere di Enrico II re d’Inghilterra “un marito che era giunta a odiare oltre ogni sopportazione”, fino al 1204 anno della sua dipartita.E’ prigioniera per scontare la colpa di aver appoggiato la rivolta dei suoi figli contro al dispotico padre, ma Eleonora non è disposta ad accettare l’annullamento del suo matrimonio e il confino in convento e resiste caparbiamente.“Vuole monacarmi e portarmi via l’Aquitania. Dice che sarà onorevole, dice che avrò pace e sarò libera dalle angosce, ma si dice lo stesso anche della morte, no?”Con la morte del re, Eleonora riacquista la sua libertà e con essa la sua dignità di donna e di regina madre, il suo adorato figlio Riccardo siede ora sul trono. Ma la serenità e la pace tanto desiderata è ancora lontana, per lei si apre un altro capitolo di sfide, di grandi dolori e lotte fratricide per il potere.Nel precedente volume l’abbiamo vista impegnarsi, anche a rischio della sua stessa vita, ad assicurare al regno una numerosa discendenza e adesso assiste straziata a perderli quasi tutti.Indubbiamente in questo ultimo romanzo esplode prorompentemente tutta la forza del suo carattere, il coraggio e la determinazione sono i cardini ai quali si affida per non soccombere. E’ stato un lungo viaggio nella vita di questa regina, molto scorrevole, ricco di accadimenti, forse qualche parte poteva essere accorciata ma merita di essere letto, per scoprire questa mirabile donna.

Colta e bellissima, ambiziosa e spregiudicata, Eleonora d’Aquitania vive in un’epoca, il XII secolo, in cui le donne sono ridotte al silenzio e all’obbedienza. Ma lei è determinata a ribellarsi a ogni costrizione: partecipa alla seconda Crociata; divorzia dal primo marito – Luigi VII, re di Francia – e, nello sconcerto generale, sposa Enrico II d’Inghilterra, di undici anni più giovane; diventa la musa dei trovatori nella sua «Corte d’amore» a Poitiers, dove si cantano la passione e la sensualità; tratta come pedine di un gioco politico i due figli più amati, Riccardo Cuor di Leone e Giovanni. Il mondo la odia e la teme, ma non riesce a fermarla: sulla sua strada, Eleonora lascerà vittime innocenti e cuori straziati, in un turbine che finirà per travolgere lei stessa. Dalle nebbiose città inglesi all’Oriente delle Crociate, dalla Terrasanta al lusso della corte bizantina, Elizabeth Chadwick dipinge il ritratto di una donna straordinaria per la sua modernità, che ha amato, tradito, sofferto e lottato contro rivalità, odi e pregiudizi, proprio come una donna di oggi.

La regina ribelle

Copertina flessibile: 469 pagine
Editore: TRE60 (25 ottobre 2018)
Collana: Narrativa TRE60

Di ritorno dalla catastrofica seconda crociata, Eleonora d’Aquitania e suo marito Luigi VII si separano. Persa la corona di Francia ma ripresi i suoi possedimenti, poche settimane dopo l’annullamento del matrimonio Eleonora s’imbarca per l’Inghilterra per abbracciare il suo futuro consorte, Enrico il Plantageneto. Così, nel dicembre 1154, Eleonora viene incoronata, assieme a Enrico II, regina d’Inghilterra nell’Abbazia di Westminster. Sposa irreprensibile, negli anni turbolenti trascorsi a corte dà alla luce i futuri eredi della monarchia. Ma lei, donna ambiziosa e volitiva, non si accontenta del suo ruolo di madre e di moglie silenziosa: ambisce al trono. Vuole strappare il potere all’uomo che la tradisce, la fa soffrire, ed è sempre più debole a causa dei contrasti interni al regno. Ma nonostante il sostegno dei figli, il prezzo che Eleonora dovrà pagare per la sua ribellione sarà molto alto…

La corona d’inverno

Copertina flessibile: 469 pagine
Editore: TRE60 (28 marzo 2019)
Collana: Narrativa TRE60

Inghilterra, 1176. Imprigionata nel castello di Sarum dal marito, re Enrico II, per aver appoggiato la rivolta scatenata contro di lui dai tre figli, Enrico, Goffredo e Riccardo, Eleonora d’Aquitania, donna dallo spirito fiero e indomito, è costretta a vivere isolata tra le fredde mura della fortezza, lontana dai suoi affetti e dal suo mondo regale. Dopo la morte del consorte, Eleonora può finalmente riconquistare lo scettro, diventando Regina Madre e governando da sola l’Inghilterra, anche in seguito all’incoronazione a Westminster del figlio, Riccardo Cuor di Leone, impegnato di lì a poco nella Terza Crociata in Terrasanta. Ma le tensioni tra i figli di Eleonora per il potere e per la spartizione delle terre s’intensificano a tal punto da trasformarsi in violente lotte fratricide. Il coraggio, la forza e la determinazione della regina sono messi a dura prova. Riuscirà Eleonora a sedare le ostilità tra i figli e a garantire alla figlie un futuro nelle più prestigiose corti d’Europa? Ma soprattutto, potrà finalmente trovare la pace che il suo nobile animo, in fondo, ha sempre desiderato?

Copertina flessibile: 480 pagine
Editore: TRE60 (17 ottobre 2019)
Collana: Narrativa TRE60

Il trono d’autunno

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