Il sangue del drago. Un’indagine di Gian Lorenzo Bernini di Claudia Renzi

Roma, 1634. Lo scultore Gian Lorenzo Bernini riceve una lettera che getta ombre sulla morte del cardinale Stefano Pignatelli, avvenuta undici anni prima. Si parla di avvelenamento: diceria o assassinio? L’artista, impegnato in innumerevoli commissioni da portare a compimento, non può tuttavia ignorare ciò di cui è stato messo a parte, anche in virtù di una muta promessa fatta a un suo mecenate, il cardinale Scipione Borghese, anch’egli morto da poco. Come può ora, dopo anni, risalire alla verità? L’indagine lo porta nelle celle di un monastero, dove trascorre i suoi giorni Porzia, una giovane stravagante, ma dotata di un grande talento artistico grazie al quale ha ricostruito quella che fu la scena del possibile delitto e modellato i suoi artefici. Ma Porzia all’epoca era solo una bambina: cosa c’entra con quell’omicidio? In una Roma barocca traboccante tanto di opere d’arte quanto di intrighi e misteri, Gian Lorenzo Bernini è protagonista indiscusso della magnificenza della città e del disvelamento di un assassinio ignorato da tutti. Temperamento iroso, ma al contempo testardo e geniale, si muove tra invidie e gelosie, fino a rischiare la vita e una scomunica.

  • Editore ‏ : ‎ Scrittura & Scritture (2 dicembre 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 240 pagine

Recensione a cura di Sara Valentino

Di Gian Lorenzo Bernini si trova poca letteratura romanzata, non ho avuto mai occasione di conoscerlo in questo senso. Da amante di romanzi storici desidero follemente imparare la Storia e viverla attraverso i le mie letture. Il mestiere del romanziere, perchè non ci improvvisa certo tali, è proprio quello di traghettare i lettori attraverso un portale spazio-tempo e condurli a vivere le emozioni, le vicende, le personalità di un’epoca ormai passata.

Claudia Renzi è al suo esordio in questo campo, sebbene abbia partecipato e vinto già diversi concorsi letterari. Il suo è un amore immenso, viscerale per l’arte ma in modo particolare per Bernini. E’ una storica dell’arte specializzata nel Seicento e ovviamente su Bernini ma ha una profonda conoscenza anche su Caravaggio.

Questo gioiello di libro è solo il primo di una serie che sarà il palcoscenico di un Bernini impegnato in indagini tipiche del thriller storico. Ovviamente la mia curiosità è divenuta tale, dopo averlo terminato, da essere già in trepidante attesa del prossimo episodio.

Il sangue del drago” è ambientato nell’anno del Signore 1634 a Roma. “Mio diletto, se leggerai queste righe vorrà dire che sono morto” queste parole sono ben celate dal cardinale Stefano Pignatelli in modo che solo il destinatario le possa trovare, il cardinale Scipione Borghese, che all’indomani della sua morte scopre in extremis tale messaggio. Messaggio foriero di una disgraziata premonizione perchè Borghese morirà presto.

L’avrete capito naturalmente, sarà Bernini a dover seguire le piste per scoprire la verità sugli omicidi. D’altra parte le promesse sono tali e vanno mantenute.

Attraverso il corso delle indagini e della storia, l’autrice inanella perfettamente e idealmente la realtà e la finzione. E’ stupefacente ma di inventato c’è davvero poco, tanto è avventurosa la nostra Storia, eppure l’invenzione aiuta a leggere un romanzo denso di arte e storia trasformando in un fiume le parole e in brevissimo, purtroppo, si giunge alla fine.

“La cosa che impressionava di più, tuttavia, era il piacere con cui Lorenzo maneggiava la creta: si divertiva come un bambino perchè quello, per lui, era poco più di un gioco”

Ciò che ho apprezzato in maniera particolare è il volto umano con cui Bernini viene dipinto, dall’artista si passa alle pulsioni dell’uomo, agli scatti d’ira anche. In un romanzo storico è ciò che i lettori cercano, il protagonista diviene uno di noi, il vicino della porta accanto e si scinde così, ma senza nulla togliere alla sua grandezza, l’uomo e l’artista dei secoli passati.

Attraverso le vivaci peripezie di Gian Lorenzo possiamo conoscere parte di un’epoca, lo spaccato di un tempo antico che ha ancora oggi conserva un fascino straordinario. Ma come in una galleria d’arte, dove è Bernini stesso a farci da cicerone, impariamo a vedere le sue opere con i suoi occhi e carpirne significati speciali e più intimi.

Una storia nella Storia è incasellata nel romanzo, tra le mura di un monastero una giovane artista ha creato un modellino preciso fin nei minimi dettagli. Indizi… portano al 1623. Cosa accadde quell’anno? Chi aveva versato il sangue del drago Borghese?

Buone avventure, cari lettori! Ah, dimenticavo di dirvi di fare attenzione ai micidiali artigli di Felix.

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