Il segreto della Sibilla Pastora di Enrico Tassetti

L’idea del romanzo come sola storia d’invenzione non riguarda quest’opera. Le vicende traggono sostegno dalla Storia, quella documentata e appresa da fonti scritte e orali, e dall’immaginazione come condizione essenziale per indagare in profondità tutto ciò che la storiografia ha deciso di ignorare.

Quella dei monti marchigiani e umbri è una Sibilla demonizzata, malevola, incarnazione e fonte di peccato. È la sola trattata in questo modo, a fronte di una schiera di sibille pagane accettate dalla tradizione cristiana come annunciatrici della nascita del salvatore Gesù Cristo. Una damnatio memoriae iniziata con la rivisitazione editoriale, avvenuta nel Settecento, del poema cavalleresco del “Guerrin Meschino”, in cui la fata dei monti perde ogni suo attributo positivo e diventa la Maga Alcina.

Il romanzo prende le mosse nella Roma occupata dai nazisti, quando il giovane Angelo De Saveri recupera il diario del Conte Giacomo Grisi: quel libretto nero diventerà, molti anni dopo, il viatico per una ricerca tra Storia e leggenda, sulle tracce di una figura misteriosa e sfuggente, venerata nella cultura popolare ma demonizzata dalla Chiesa. Accanto a lui Isabella Ricolfi, che spera di trovare nella Sibilla e nei suoi antichi insegnamenti, tramandati agli abitanti dei monti e custoditi nella sua tomba, una cura per il male insanabile che la affligge, e un misterioso ebreo che gli aprirà i sentieri iniziatici dell’alchimia.

Percorrendo i passi della Sibilla fata, fattucchiera, veggente e alchimista dall’Egitto alla Palestina, dai Monti Azzurri ai cenacoli di artisti romani, si apriranno i nascosti sentieri di conoscenze esoteriche, per ricostruire il volto e la storia di una donna la cui memoria sopravvive nel mito, la cui chiave è forse nel leggendario dipinto “Et in Arcadia Ego”.

Sulle tracce di Saverio si porrà però la misteriosa confraternita dei Frati Neri, che vuole mantenere segreto il vero insegnamento e l’identità della Sibilla: incarnazione della sophia, della sapienza femminile vicina al Cristo, per alcuni la sua compagna, per altri l’Apostola degli Apostoli, la vera erede del suo messaggio evangelico: Maria Maddalena. 

Tutti conoscono il mio nome

Nessuno conosce la mia vera storia…

Quando nella Roma occupata dai nazisti il giovane Angelo raccoglie il diario del Conte Giacomo Grisi, non può immaginare che quel libretto nero diventerà, molti anni dopo, il viatico per una ricerca tra Storia e leggenda, che lo metterà sulle tracce di una figura misteriosa e sfuggente, venerata nella cultura popolare ma demonizzata dalla Chiesa. Percorrendo i passi della Sibilla fata, fattucchiera, veggente e alchimista dall’Egitto alla Palestina, dai Monti Azzurri ai cenacoli di artisti romani, si apriranno davanti a lui i nascosti sentieri dell’alchimia, della cabala e di conoscenze esoteriche, per ricostruire il volto e la storia di una donna la cui memoria sopravvive nel mito.

 

La Sibilla Pastora, emergendo dalle pieghe del tempo, sussurra ai sensi l’incanto di parole e segni nascosti, guidando i nostri passi verso un iniziatico cammino dell’anima.

 

Enrico Tassetti è studioso di mitologia, folklore ed esoterismo. È autore del saggio breve Storie, superstizioni, leggende della campagna civitanovese (2004), del volume Dei fantasmi ed altri strani incontri – storie e leggende della campagna civitanovese (2010) e dei romanzi Il segreto della Sibilla Pastora (prima pubblicazione nel 2014, ora ripresentato in una nuova edizione), La porta dell’angelo – la storia segreta di Civitanova (2015) e Arathia (2017). 

 

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Una risposta a “Il segreto della Sibilla Pastora di Enrico Tassetti”

  1. Grazie infinite per questa bellissima recensione. Lo spirito del libro è stato riassunto con precisa e intensa identità.

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