Il viaggio dei viaggi di Gianluca Barbera

Sembrava una qualunque uscita d’istruzione scolastica. Ma quando mette piede nel museo dei viaggi il professor Terranova, insegnante di storia, capisce quasi subito che non sarà così. Perché quelle sale con- tengono tutte le meraviglie del mondo, e presto se ne trova risucchiato, mentre la visita si trasforma nel più grande romanzo di avventure mai raccontato. Il prof e la sua irriverente scolaresca percorrono le sale, tra tesori esotici e antichi strumenti: cannocchiali e coltelli, turbanti e monili, carri da guerra e modellini di razzi, per tacere delle sorprese che potrà riservare, quando sarà inaugurata, la sala dei viaggi immaginari. Ma hanno appena cominciato il loro percorso quando Terranova si accorge che il singolare catalogo dell’esposizione sembra avere il potere di trasportarlo nel cuore stesso delle storie. E scopre che – dalle esplorazioni di Darwin, Magellano e Marco Polo alle maledizioni egizie di Bel- zoni; dalle miniere d’oro di Yaquil alle sire- ne delle Galápagos; dalla sfida di Nobile e Amundsen fino a toccare la Luna – il fascino dell’ignoto e della sfida ai propri limiti travalica ogni epoca e ogni spazio.
Con questo romanzo che rende omaggio alle grandi narrazioni di viaggio e al mito di autori come Salgari e Verne, Gianluca Barbera costruisce un libro-mondo che è in se stesso un percorso di scoperta e di conti- nuo stupore. E ci guida nel più sognato dei viaggi: quello nel tempo

Link d’acquisto

Editore: Solferino (14 maggio 2020)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8828204273
ISBN-13: 978-8828204275
Peso di spedizione: 358 g

Recensione a cura di Sara Valentino

Curiosissimo! Ecco il termine che mi sovviene per iniziare a parlare di questo romanzo. Gianluca Barbera che ho avuto già il piacere di leggere nel suo “Magellano” è un grandioso narratore di storie avventurose. Certamente non potevo lasciarmi sfuggire questo suo nuovo lavoro.

Vi dicevo che è particolare ma per me che sono da sempre una sognatrice rispecchia uno di quei tanti sogni a occhi aperti che ho potuto fare nel corso degli anni, soprattutto da giovanissima.

E allora non mi dite che nelle vostre visite d’istruzione al museo di Storia Naturale oppure della Scienza e della tecnica non vi è balenato nella mente di entrare nei diorami e vivere quel momento nel passato?

Storie di ragazzi e adolescenti, alcune con la classica cotta per il professore si insinuano all’interno dei viaggi che nel romanzo andremo a vivere. Il professor Terranova, accompagnatore della scolaresca, scopre che il catalogo del museo ha un potere ipnotico, il potere che a volte le parole ben spese hanno di trasportare il lettore all’interno del romanzo.

“Fate che il presente si prenda cura del passato più di quanto il futuro è solito prendersi cura del presente”

E’ bellissimo dunque accompagnare Livingstone alla ricerca delle sorgenti del Nilo, nessuno quanto lui ha contribuito a far conoscere al resto del mondo l’Africa.

“Con le sue immancabili scatole di latta a tracolla, al cui interno custodiva i preziosi diari pieni di schizzi e annotazioni che una volta pubblicati lo avrebbero reso famoso ai quattro angoli del globo…”

Immaginate una foresta vergine, farvi largo a colpi di machete, tra paludi  e acquitrini infestati da serpenti e coccodrilli. Livingstone depredato di tutto, malato di febbre, si ferma un anno per farsi curare segregato vicino al Tanganica per poi riprendere le sue avventure.

E ancora eccoci a bordo di una riproduzione 1:2 della Beagle in compagnia di Darwin che con esso vi fece il giro del globo per raccontarcene nel “Viaggio di un naturalista attorno al mondo”.

“Se chiudete gli occhi assaporerete meglio ogni cosa, il rumore delle onde, il fischio del vento, legrida dei marinai..” e scrutando con il cannocchiale ci troviamo completamente attorniati da una distesa di migliaia di farfalle. “Nevicano farfalle” 

La nostra avventura prosegue e facciamo la conoscenza di Mungo Park, una figura leggendaria vissuta tra il Settecento e l’Ottocento, uno scozzese con il compito di mappare l’Africa nera, verrà colpito dal, conosciuto ancora oggi, mal d’Africa. Ci troviamo immersi in una terra meravigliosa, quella del Nilo, le piramidi che tanto adoro, siamo con i piedi nella sabbia a scrutare sinistre divinità, mummie che sembrano voler risvegliarsi e ci troviamo a fianco di Belzoni.

Sorseggiando un liquore di datteri dal sapore esotico ci riscopriamo testimoni della diatriba legata al colosso di Mnemnone e ad Abu Simbel. Incredibile sorte toccò a questo grande scopritore.

“… ma quelle statue hanno un valore inestimabile, sono il primo a riconoscerlo, in quanto uniche al mondo. Verrà il giorno in cui anche il vostro popolo lo capirà”

Il passato si prende la sua rivincita. “Il viaggio dei viaggi” prosegue in altre sale e con altre grandi avventure ma il messaggio di questo romanzo è decisamente importante. Una domanda nasce spontanea. Che differenza c’è tra turista e viaggiatore? Oggi siamo per lo più turisti, è forse la modernità, la folle corsa in cerca di grandi emozioni, che ce lo richiede. Sta poi a noi anche nella vita fare i turisti, pubblicare le nostre foto, lamentarci degli eventuali inghippi o essere dei viaggiatori e vivere il viaggio. Tornare un po’ allo spirito dei grandi viaggiatori di un tempo, allo stupore per le meraviglie che stiamo vedendo e non solo una costante ricerca di qualcosa di adrenalinico che sarà solo l’oggetto usato da ostentare con gli amici. Perché di questo viaggio non ci resterà impresso nulla. Sì, propendo per il fatto di accomunare la vita al viaggio! Buon viaggio dunque!

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