La casa di Mary e Abram di Massimo Rozzoni

EDIMBURGO 1756. UN ROMANZO STORICO TRA LEGGENDA E REALTA’.

Una disperata lotta contro il tempo e contro una calamità sociale che segnerà tristemente un’epoca: lo sfruttamento minorile.

Massimo Rozzoni è un romanziere nato il 22 gennaio del 1959 che predilige l’ambientazione storica per narrare le sue vicende. Il suo lavoro si avvale, proprio come in un tessuto, di una trama e di un ordito, dove la prima si intreccia con un’approfondita ricerca storica, per tessere un romanzo che possa dare, oltre alle emozioni, anche una comprensione reale del contesto storico in cui è ambientato con fatti e aneddoti che danno corpo al testo.

Riguardo a questo lui afferma: “Dare la possibilità a chi legge di apprendere cose nuove, oltre che a seguire le vicende narrate, è una cosa coinvolgente e gratificante”.

“Documentandomi è stato un po’come setacciare il passato per trovare delle pagliuzze d’oro che oltra a dare un grande aiuto alla fantasia e alla trama, arricchiscono il racconto”.

La casa di Mary e Abram. È il titolo del suo ultimo romanzo, ambientato nella Scozia del 1756, ed è il seguito del primo dal titolo “Il seme del palissandro” le cui vicende si svolgono nel 1715. Sono due storie distinte dove non è necessario seguire la successione cronologica, si può leggere prima il secondo e poi il primo, cogliendo pienamente anche a ritroso tutti gli aspetti delle vicende.

Patrick Douglas. Così si chiama il protagonista. Un uomo di cinquantasei anni proprietario di una fattoria nel nord della Scozia chiamata “La casa di Mary e Abram”. Non è una semplice fattoria, è soprattutto una casa che accoglie i bambini che hanno perso i genitori, e dove Patrick, sua moglie Ima, insieme agli altri componenti della numerosa famiglia, donano a quelle sfortunate creature l’amore che il destino ha negato loro.

Cosa accade. Il 17 maggio 1756, la malvagità irrompe in quel piccolo e sereno angolo delle Highlands e dagli ampi e luminosi prati davanti al Mare del Nord, tutto si sposta negli angusti e opprimenti vicoli di Edimburgo, dove Patrick e i suoi amici si troveranno alle prese con una realtà che non avrebbero mai immaginato, una piaga in fase di espansione che si diffonderà negli anni a seguire in tutta la Gran Bretagna, vale a dire lo sfruttamento minorile.

Come si è arrivati a ciò. Tutto nasce dalle conseguenze di una battaglia avvenuta dieci anni prima (1746) nella brughiera di Culloden, dove, i clan scozzesi guidati dal giovane pretendente cattolico al trono d’Inghilterra Carlo Edoardo Stuart soprannominato Bonnie Prince Charlie, vennero sconfitti dalle truppe del re anglicano Giorgio II

La terribile punizione. I clan vennero ridimensionati e privati della loro importanza, venne vietato agli scozzesi di suonare la cornamusa e di portare i loro abiti tradizionali fatti di tartan e kilt e vennero sequestrate loro tutte le armi. 

La grande miseria. In aggiunta a questo, circa vent’anni prima, gli agricoltori scozzesi vennero allontanati dai loro terreni per far posto ai grandi allevatori inglesi e moltissimi furono costretti ad emigrare nelle Americhe, e la Scozia cadde in uno stato di profonda miseria. 

Edimburgo. L’intera vicenda si svolge nella capitale scozzese nel 1756. Una città che ha ispirato e ha dato i natali a molti scrittori, tant’è che nel 1995 è stata proclamata Patrimonio dell’UNESCO per la letteratura. Qui nacquero Robert Louis Stevenson, Robert Burns, Walter Scott e Arthur Conan Doyle autore del celebre Sherlock Holmes, e ne ha ispirato altri come la Rowling (con Harry Potter) o altri l’hanno semplicemente usata come sfondo per le proprie opere. Una cosa è certa, questa città ha un’energia unica che apre la fantasia di chi percorre i suoi angusti vicoli. In questo romanzo ci si immerge nella sua atmosfera misteriosa, sempre in bilico tra Storia, leggenda e paranormale. 

Uscita. Il libro è uscito a novembre del 2021 in self publishing (autoedizione), sia in versione E-book che in quella cartacea.

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