La donna venuta dai ghiacci di Sally Magnusson

Recensione di Sara Valentino

Sally Magnusson, scrittrice e presentatrice tv scozzese, riporta in vita uno degli eventi più traumatici della storia d’Islanda. E’ l’estate del 1627 e in pochi giorni i corsari di Algeri e Salè fanno razzia di uomini e donne sulle coste. Molti vi troveranno la morte altri, circa quattrocento, saranno condotti in schiavitù nel Nord Africa. L’Islanda era un paese davvero povero e il suo tributo fu molto sofferto, una immane tragedia.

La storia che ho potuto leggere nel romanzo è dunque una storia vera, ma romanzata, i protagonisti principali Ásta e Ólafur sono realmente vissuti e l’autrice grazie al supporto della curatrice del museo popolare di Sagnheimar ha potuto parzialmente ricostruire le loro vicissitudini.

Per rispondere ad alcune domande, per riempire gli inevitabili buchi storici esistenti, la Magnusson utilizza l’immaginazione e ci porta così indietro nel tempo…

luglio 1627

“I pirati attraversarono l’isola con violenta rapidità, come cani da caccia. alcuni miei vicini riuscirono a fuggire subito nelle grotte o sotto le falesie. Molti, invece, furono catturati. Io e la mia povera moglie fummo tra i primi prigionieri.” Reverendo Ólafur Egilsson

Terribile vedere morire i nostri amici e fratelli, il loro terrore, una giovane in fuga perde il bambino che porta in grembo e lascia la vita essa stessa, così …distesa in un prato, una storpia presa e gettata viva tra le fiamme. Tremendo poi essere imprigionati e rinchiusi nella stiva di un galeone per essere condotti al di là del mondo, del loro mondo.

acquisto di una schiava cristiana
incisione del Mitelli, 17 sec.

Lo scontro tra religioni differenti è ineluttabile e fatale, come anche le domande che i protagonisti si pongono. “Come può il male sorridere?” Come è comprensibile che lo stesso pirata che un giorno spacca la testa a un prigioniero si preoccupa poi di far montare una tenda per permettere il parto di Ásta? Già, perchè uno dei loro figli nascerà davvero durante la traversata. Allora forse anche il nero può avere una sfumatura meno fosca.

Lo sbarco non è meno difficile, si può dire che ora c’è la parte peggiore per una famiglia, per una madre, il mercato degli schiavi si staglia dinanzi a loro in una grande e gremita piazza, un sole cocente li saluta, e la scelta a opera di una manica scarlatta. Il tintinnio di dita ingioiellate si conficcherà nella mente e nei ricordi di una madre che vede la prima scelta, che nessuno sa che significato abbia, verso suo figlio…

“…e ricorderà che si è girato, con la paura sul viso, e rammenterà di averne incontrato lo sguardo..”

I sogni che i genitori hanno per i loro figli, strappati miseramente loro, si infrangono come onde sulle rocce. Le separazioni sono dolorose e laceranti, è quasi incomprensibile capire come Ásta sia sopravvissuta al dolore, apparentemente forse rassegnata, semplicemente non si può giudicare se non si prova lo stesso dolore, l’essere umano cerca una salvezza, si adatta, si rifugia in ciò che lo fa stare meglio. Non si può capire quanto si è disposti a fare, quanto si può andare contro i nostri valori, quelli che abbiamo sempre ritenuto irrinunciabili, invalicabili… eppure accade qualcosa di incredibile, che forse noi dal nostro comodo salotto non riusciamo a comprendere pienamente.

Mentre si sopravvive alle notti, alle regole dell’harem, Ásta sfida le regole, sfida il suo padrone, lo affascina con le sue storie, ho vissuto un po’ le atmosfere de Le mille e una notte con loro. Il tenore della narrazione in alcuni punti rallenta la sua corsa, eppure sono rimasta ammaliata come pure è accaduto a Cilleby, il padrone dell’harem.

Vi porrete molte domande e alla fine troverete le risposte che cercate. Il contrasto tra culture e culti opposti è inevitabile eppure c’è una sorta di congiungimento.

“Come puoi tu, che respiri potere come respiri aria, sapere cosa significa essere privati all’improvviso di chi si ama?”

 

Trama. Islanda, 1627. Il mare è increspato di onde lucenti e il vento trasporta l’odore dell’erba tagliata, quando un branco di uomini in abiti variopinti sbuca sul crinale di un colle brandendo le spade al sole. Pirati provenienti da terre barbaresche, gli uomini razziano la costa, uccidono decine di persone e ne catturano centinaia. Come prede di guerra, gli sventurati prigionieri vengono stipati nella lurida stiva di un galeone, senza poter vedere ciò che si lasciano dietro: le falesie coronate dall’erba verde di mezza estate e gli uccelli marini che guardano indifferenti da ogni anfratto. Tra gli ostaggi, ignari del destino che li attende, la giovane Ásta in procinto di partorire, suo marito, il pastore Ólafur, e i loro due bambini, Egill e Marta, cercano conforto stringendosi l’uno all’altro. Dopo un mese di viaggio, il bastimento arriva nel porto nordafricano di Algeri. Incespicando, Ásta e la sua famiglia salgono dalla stiva, intontiti e scossi dalla salva di cannoni che festeggia l’arrivo del carico di schiavi. Dinnanzi a loro si schiude una veduta sbalorditiva: una città dai tetti piatti, completamente bianca e punteggiata di cupole scolpite simili a bulbi. La meraviglia, tuttavia, è di breve durata. I prigionieri vengono condotti al mercato degli schiavi, dove i figli vengono separati dalle madri e i mariti dalle mogli. Anche Ásta dovrà fare i conti con due dolorose perdite: quella del marito e del figlio maggiore, e quella della libertà, poiché, acquistata dal trafficante di schiavi Cilleby, verrà rinchiusa in un harem. Per non abbandonarsi allo sconforto e sopravvivere non le resterà che aggrapparsi alle storie della sua infanzia, alle saghe e ai racconti popolari della sua patria, che le insegneranno ad aprirsi alla nuova vita, al nuovo mondo e, forse, anche a un nuovo amore. Ispirato a uno degli eventi più traumatici della storia d’Islanda, la scorreria turca dell’estate del 1627, La donna venuta dai ghiacci è un potente racconto sul potere salvifico delle storie e, al contempo, «un grande romanzo storico, capace di riportare in vita il passato» (The Scotsman).

  • Peso articolo : 340 g

  • ISBN-10 : 8865597178

  • ISBN-13 : 978-8865597170

  • Dimensioni e/o peso : 14.5 x 3 x 22 cm

  • Editore : BEAT (25 giugno 2020) Link d’acquisto

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