La maledizione di Dante di Giancarlo Guerreri

1303, Dante Alighieri, durante il suo esilio, scrive cinque canti rimasti nascosti, perché eretici e pericolosi. 2018, il prof. Giordano Verzecchi, insegnante di lettere di un liceo torinese, entra in possesso di un raro documento appartenuto a un suo trisavolo, Arduino Verzecchi, bibliotecario di Casa Savoia. Una lunga sequenza di versi endecasillabi in stile dantesco, che sembrano illustrare una Commedia altra, di natura esoterica. Giordano contatta il prof. De Carolis, un docente di Lettere Antiche di Firenze che, con l’aiuto della sua assistente, Valentina Tornabuoni, conclude che si tratti di un originale dantesco, dai contenuti pericolosamente eretici. Dopo la rivelazione, De Carolis viene assassinato e Valentina e Giordano, tra i quali è iniziata una storia amorosa, intraprendono la ricerca dei frammenti danteschi mancanti. Due forze occulte, però, si contrastano. Recuperati i cinque frammenti danteschi, attraverso varie peripezie degne dei migliori thriller internazionali, i due ricercatori si trovano di fronte al dilemma di come gestire il pericoloso ritrovamento, e tra misteriosi delitti capiscono che anche la loro vita è in pericolo.

Bonfirraro (25 novembre 2021)
Lingua‎Italiano
Copertina flessibile‎272 pagine

Recensione a cura di Sara Valentino

Torno con grande piacere a leggere Giancarlo Guerreri, qualche anno fa infatti ho avuto il piacere di conoscere, attraverso un suo libro, misteri su Leonardo da Vinci. Guerreri è anche autore di commedie teatrali e in questo suo ultimo lavoro lo vedo in veste di regista letterario.

Va in scena “La maledizione di Dante”, inizialmente ammetto che ero titubante, non ricordo moltissimo della Divina Commedia e addentrarmi tra i versi del libro mi pareva davvero un viaggio nella selva oscura.

Mi sono sicuramente dovuta ricredere e soprattutto ho trovato, in questo thriller storico, riscontro con i temi che amo maggiormente: parliamo di esoterismo, di simboli massonici, di Rosacroce, parliamo di una simbologia nascosta proprio all’interno dei versi di una Commedia.

La storia narrata è una storia di fantasia ma inscenata su una solida base storica dove incontriamo il Sommo Poeta esule. Ciò che è veramente straordinario è leggere nel corso del dipanarsi della trama cinque canti di 150 versi l’uno, tutti in endecasillabi in rima similmente alla Divina Commedia. Di che versi si tratta? Una dottrina segreta. Lo stile è molto scorrevole e i capitoli sono brevi e alternati tra le epoche storiche che scorrono dinanzi ai nostri occhi.

Anno 1311 a Noli. Il thriller storico inizia con l’incontro tra Cino da Pistoia e Dante. Un appuntamento importante, segretissimo, per conservare e tramandare gli insegnamenti di un misterioso maestro. Parliamo di un ordine cavalleresco di derivazione templare, non può mancare Guido Cavalcanti… Ma bisogna celare la chiave per accedere agli Antichi Misteri.

Ci troviamo al cospetto di un Dante che “In effetti di problemi doveva proprio averne tanti: non aveva più una casa, la sua famiglia era rimasta a Firenze e i contatti erano epistolari e sporadici”

I versi che amo particolarmente:

Tu lascerai ogne cosa diletta

più caramente; e questo è quello strale

che l’arco de lo essilio pria saetta.

Tu proverai sì come sa di sale

lo pane altrui, e come è duro calle

lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale.

E quel che più ti graverà le spalle, 

sarà la compagnia malvagia e scempia 

con la qual tu cadrai in questa valle

Venezia 1745, Arduino Verzecchi, bibliotecario di Casa Savoia, aveva consolidato un cospicuo numero di antichi volumi per tramandarli ai posteri. Tra questi una pergamena e scritte apparentemente incomprensibili..

Torino 2014, Giordano Verzecchi professore di lettere dalla trentennale esperienza si ritrova lo scottante ritrovamento tra le mani. Ma di cosa si tratta? Inizia così un’avventura pericolosissima, una scia di morte estenderà il suo nero mantello su chi cerca di scoprire e ri-velare l’arcano.

Alcune riflessioni sono d’obbligo, i temi trattati dall’autore lo permettono senza rivelare altro della trama.

“e ritengo in tutta coscienza che di Dante nessuno abbia capito… diciamo quasi nulla. Dante stesso parla di quattro livelli di comprensione e noi ci limitiamo a studiarne tre, i più noiosi naturalmente”

Ecco, a questo proposito, quando a volte si dice “il caso”, proprio nei giorni della lettura del thriller ho potuto ascoltare una conferenza dove si parlava di Dante da un punto di vista più esoterico che letterario. L’autore concatena elementi della Cabbala, l’albero Sephirotico. Il ciclo delle vite. Argomenti, tutti, che richiederebbero e richiedono un approfondimento importante per comprenderli appieno, qui mi limito a soffiare come polvere magica gli elementi che hanno catalizzato la mia attenzione.

“La Chiesa Cattolica non aveva mai amato molto Dante, nè tantomeno il suo modo sacrilego di gettar papi all’inferno” Mi ha fatto sorridere questo passaggio, in effetti la critica duramente per la pretesa di assumere il potere temporale e per la corruzione.

Bellissimo e stimolante il passaggio dove si parla di anime, dell’Essenza divina, della materia, dei corpi umani, di Gaia, Madre Terra, della luce e del Karma.

Vi lascio affrontare questo viaggio di peripezie e ricerche in compagnia di due giovani accompagnati da un’entità…

Please follow and like us:
error0
fb-share-icon20
Tweet 20
fb-share-icon20

2 Risposte a “La maledizione di Dante di Giancarlo Guerreri”

  1. Grazie Sara sei gentilissima come sempre, purtroppo mi hanno hackerato (bruttissimo neologismo) e non posso ringraziarti da fb come vorrei ne’ inoltrarlo agli amici. Ho fatto una denuncia alla Magistratura…spero facciano qualcosa 🤗🤗🤗🌹

    1. Ciao Giancarlo, mi dispiace molto. Ti rinnovo sempre i complimenti e spero tu possa presto tornare a riappropriarti di quanto ti è stato tolto. _Un abbraccio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.