La memoria di Areté di Alessio D’Avino

A cura di Sara Loiacono

Un urban fantasy che contiene magia e doppia ambientazione temporale; cosa posso volere di più? L’editor di questo libro mi aveva avvertita che mi sarebbe piaciuto, e infatti ci ha visto giusto. 

“La memoria di Aretè” racconta in tandem la storia di Heles ed Enea.

Heles vive l’ambientazione del passato, è l’alta sacerdotessa di una minuscola isola del Mediterraneo che lei stessa protegge con la sua magia. Facciamo la sua conoscenza nel momento esatto in cui si sacrifica per salvare il suo popolo. 

Enea, che invece è nel presente, è un ragazzo che studia Arti Drammatiche in Accademia, si ritrova a vivere da solo dopo che il suo ragazzo Adam è sparito nel nulla, e nessuno, nemmeno le forze dell’odine, sembrano interessati alla cosa. 

Enea è sicuro che ad Adam sia successo qualcosa, che non si sarebbe allontanato volontariamente come invece tutti pensano, così durante un’aggressione dove stanno per portargli via un regalo ricevuto da Adam assistiamo allo scoppio dei suoi poteri.

“Avanti, non potevo essere stato io a scaraventare quell’idiota per terra, era fisicamente impossibile e non avevo per niente l’aspetto di un supereroe. Eppure cominciai a cercare le cose più assurde. Poteri psichici, leggere nella mente, muovere gli oggetti con il pensiero, preveggenza… Mi veniva da ridere, non riuscivo a credere di essere da solo, in casa, a fare ricerche su poteri, mutazioni e magia.”

Enea avrà la possibilità di dimostrare il suo coraggio quando Laura, la sua migliore amica nerd, riceve un invito per una festa del consiglio, lo stesso ricevuto da Adam prima di scomparire, non ci pensa due volte a vestirsi da donna e andare al posto suo. Laura è ciò che più si avvicinava ad una famiglia per lui e avrebbe fatto qualsiasi cosa per proteggerla. Durante questa festa Enea riuscirà a trovare un indizio per far partire le sue ricerche.

“Mentre Laura rifletteva su quell’ultimo punto, i miei occhi si posarono su una delle poche illustrazioni presenti sul vecchio manoscritto. Un gruppo di persone vestite di nero circondava quello che sembrava essere un bambino riverso in una pozza di sangue, un sacrificio umano probabilmente. Ma la cosa più scioccante era che sulle loro tuniche si vedeva chiaramente il simbolo che stavamo cercando. «Credo di averlo trovato… ma non capisco cosa dica la didascalia, dannazione!» Le poche persone presenti si voltarono verso di me, infastidite dalle mie imprecazioni. Arrossii, voltandomi verso la mia amica intenta a leggere. «Credo dica “Il Culto della Risvegliata”, è scritto in greco.»”

I sogni di Enea fanno da ponte tra le due realtà e quando Laura gli propone di dare un nome al suo alter-ego femminile non ci pensa due volte ad utilizzare “Heles”, anche se ancora non ne conosce il motivo.

Il ritmo della storia è incalzante, mentre nel presente Enea stringe improbabili alleanze e approfondisce le ricerche, nel passato ci viene raccontata la storia meravigliosa di Heles, da quando viene abbandonata da sua madre per i suoi poteri, fino al terribile tradimento che porterà al suo sacrificio.

Tutti i personaggi presenti sono ben delineati, ognuno ha un ruolo ben preciso, e le descrizioni del carattere sono molto profonde, persino la madre di Enea, che viene solo accennata, riesce a rendere l’idea di che tipo di persona sia. L’emotività dei personaggi principali viene messa in risalto proprio perché sono loro stessi a raccontarsi, offrendosi al lettore senza censure.

Leggere “La memoria di Aretè” è stata un’esperienza interessante, è qualcosa di più del solito urban fantasy, non è una semplice storia fine a sé stessa, è un libro potente, che nasconde tra le pagine messaggi importanti, spesso considerati anche scomodi. Alessio è riuscito a trattare temi come la fluidità di genere, l’omosessualità e l’accettazione di sé con naturalezza e delicatezza, e nonostante siano una componente fondamentale ai fini della trama non risultano mai eccessivi. Molto intenso anche il tema della famiglia in tutte le sue sfumature, che sia essa biologica o affettiva. 

Da Millennials non ho sentito il forte gap generazionale, e ho saputo apprezzare l’anima di questo libro, ma sono certa che la generazione Z, ovvero quella dopo la mia, riuscirà senza ombra di dubbio ad immedesimarsi molto di più e a sentirsi decisamente a casa tra le sue pagine.

Come ogni saga che si rispetti il finale introduce quello che sarà il capitolo successivo. Anche qui però è riuscito a stupirmi…

 

Trama. Fin dall’antichità l’uomo si è mostrato disposto a tutto pur di ottenere il potere. Heles, l’Alta Sacerdotessa di un’amena isola al centro del Mediterraneo, ha sacrificato ogni cosa per assicurarsi che nonostante ciò la pace perdurasse. A distanza di secoli, la vita di Enea sembra andare in mille pezzi quando Adam, il suo ragazzo, scompare senza lasciare alcuna traccia di sé. Cosa hanno in comune due anime tanto diverse? Un conflitto che ha superato i confini del tempo stesso li legherà indissolubilmente. Un’oscura setta tenterà di svelare i loro segreti e non si fermerà davanti a niente. L’umanità ha bisogno di un nuovo eroe che riporti la pace. Ma Enea potrebbe non essere quello che tutti si aspettano. “La Memoria di Areté”, primo romanzo di una trilogia New Adult, racconta la storia di due personaggi che dovranno imparare a conoscere i loro limiti e le crescenti responsabilità che sembrano accomunarli, anche se divisi dallo scorrere insesorabile del tempo. Un nuovo eroe sfiderà un mondo nascosto nell’ombra, superando le convenzioni di genere e scoprendo lati di se stesso da sempre celati nella sua anima.

  • Copertina flessibile : 330 pagine
  • ISBN-13 : 978-8831342049
  • Editore : Decima Musa Edizioni (22 ottobre 2020)
  • Peso articolo : 390 g
  • Dimensioni : 14 x 2.8 x 21 cm
  • Link d’acquisto
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