La modella del Botticelli – Paola Giovetti

Simonetta Cattaneo Vespucci (1453-1476), ritenuta dai suoi contemporanei la più bella donna vivente tanto da essere scelta da Sandro Botticelli come modella per “La nascita di Venere”, fu musa ispiratrice di numerosi altri artisti e amante di Giuliano de’ Medici. Innumerevoli sono i casi di copia e rivisitazione della bellissima fanciulla bionda che ha dato volto alle figure del celeberrimo pittore fiorentino e che nell’immaginario generale impersona il Rinascimento. A Simonetta spetta quindi a buon diritto un posto accanto a Beatrice di Dante e a Laura di Petrarca. Ma mentre di Beatrice e Laura, che pur furono donne reali, non conosciamo il volto, né tantomeno ci è noto l’aspetto di Alcina e di Armida, le donne cantate dall’Ariosto e dal Tasso, di Simonetta abbiamo tanti splendidi ritratti dipinti da celebri artisti, primo fra tutti il Botticelli. Altrettanto famosi poeti ne hanno esaltato la leggiadra figura e l’anima, di certo non meno affascinante del volto, mentre cronache e lettere di contemporanei ci informano di vari particolari della sua biografia. Paola Giovetti, raccogliendo testimonianze, lettere e poesie, ha ricostruito l’epoca storica e la vita di questa giovane donna che ha lasciato un segno potente nella letteratura e nell’arte del suo tempo, il più splendido che Firenze e l’Italia abbiano mai conosciuto: il Rinascimento.

Copertina flessibile: 96 pagine
Editore: Edizioni Mediterranee (6 maggio 2015)
Collana: Biblioteca contemporanea
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8876926097

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Recensione a cura di Sara Valentino

Simonetta Cattaneo Vespucci è un simbolo del Rinascimento. Tantissimi i suoi ammiratori, sicuramente tra loro annoveriamo i più noti volti del Rinascimento fiorentino.

Simonetta Cattaneo nasce a Portovenere ma vive a Firenze dopo aver sposato il nobile fiorentino Marco Vespucci, parente del celebre Amerigo Vespucci, è stata considerata la più affascinate giovane signora della città.

Dicevamo dei suoi ammiratori poc’anzi e ci immergiamo, attraverso le pagine di questo breve saggio, in quegli anni meravigliosi del nostro Rinascimento, una stagione straordinaria per la cultura e per l’arte. L’autrice, Paola Giovetti, giornalista e scrittrice con numerosi saggi all’attivo, disegna su una tavolozza fatta da lettere e parole un quadro. Un’opera estatica in cui troviamo Simonetta, la donna simbolo di un’epoca dedicata alla bellezza, attorno a lei i tanti che l’hanno ammirata, chi con dipinti, chi con poesie e chi con di un’ammirazione molto simile all’amore.

Sandro Botticelli, fu sicuramente il suo più grande ammiratore, al centro del saggio si trovano le foto delle tante opere in cui egli la immortalò. Pare che molto probabilmente Simonetta non posò mai per lui, che però doveva avere impressi, così intensamente, i suoi lineamenti nella mente da ritrarla anche dopo la di lei morte. Parliamo per esempio della celebre “Primavera”.

Un breve excursus presenta ai lettori il quadro storico in cui vivono i Cattaneo Della Volta, una potente famiglia genovese. Il Poliziano, altro grande ammiratore della giovane, ne racconta nelle sue “Stanze” dicendo che ella nacque “in grembo a Venere”. Che significa? Il golfo di La Spezia era anticamente chiamato il golfo di Venere, in quanto delimitato da due promontori dedicati alla dea: quello di Lerici, dove si trovava il tempio di Venere Ericina e quello di Portovenere, dove oggi c’è la Chiesa di San Pietro.

La famiglia dei Vespucci proveniva da Peretola, aveva fatto fortuna grazie al commercio del vino e si era poi trasferita a Firenze dove aveva stretto inizialmente dei buoni rapporti con i Medici.

Al museo del Prado di Madrid è custodito lo splendido quadro del Botticelli che mostra un banchetto di nozze, è facile riconoscere a sinistra, tra le dame, vestita di bianco, Simonetta.

La vita di Simonetta a Firenze coincise con la signoria di Lorenzo il Magnifico, non manca dunque in questo testo una spiegazione chiara e dettagliata degli eventi che ebbero tragica conclusione con la congiura dei Pazzi. Sebbene anche Lorenzo non nasconda in alcun modo la venerazione, ne abbiamo prova nelle sue poesie, verso Simonetta, è Giuliano de Medici che pare fosse il suo “amante riamato”, erano coetanei e nella Giostra del 28 gennaio 1475 in Piazza Santa Croce si può celebrare senza dubbio il momento clou della loro storia.

Nel corso della lettura troverete altri, non meno importanti, artisti dell’epoca che, ammirati dalla giovane, la ritrarranno in alcune loro opere. Quella di Simonetta è una storia che mi ha sempre affascinato, letta più volte in romanzi storici dove ne era protagonista oppure solo un personaggio di coreografia. La coincidenza sulle date di morte dei due giovani Simonetta e Giuliano è una celebrazione forse del loro amore, l’ho sempre pensato! Botticelli però non l’amò meno se consideriamo la sua richiesta di essere seppellito ai suoi piedi nella Chiesa di Ognissanti.

Un viaggio etereo e bellissimo!

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