La pace viaggia in autobus di Renato Ghezzi

Recensione di Cinzia Cogni

Ho iniziato a leggere questo romanzo  senza sapere esattamente che tipo di storia raccontasse, l’originalità del titolo “La pace viaggia in autobus” e l’immagine della copertina infatti, introducono un evento storico poco noto e  la trama è solo un assaggio di ciò che l’autore ha creato: un racconto accattivante dove realtà e fantasia si fondono perfettamente.

” A volte un singolo evento può portare a grandi cambiamenti strategici. L’inevitabilità dei fatti si manifesta di solito nella casualità delle cose. Allo stesso modo, cambiamenti strategici trovano espressione in dettagli banali.”

Negli anni ’70 la Repubblica Popolare Cinese e gli Stati Uniti d’ America erano agli opposti, da una parte a governare c’era il dittatore e  comunista Mao e dall’altra il presidente Nixon, convinto anticomunista.
Non c’era dialogo tra queste due nazioni, le differenze culturali sembravano insormontabili e la tensione a causa della guerra in Vietnam era altissima.  Nel 1971 la squadra di ping-pong americana viene convocata a disputare il campionato mondiale di tennistavolo in Giappone, consapevoli che è proprio la Cina ad avere i giocatori più forti e che partecipare significa   incontrare e scontrerarsi con questa nazione nemica.
La situazione è  critica, la squadra cinese infatti, ha il divieto di parlare con gli americani, ma nessuno di loro ha calcolato gli imprevisti della vita: Glenn Cowan il campione americano sale per sbaglio sull’autobus dei giocatori cinesi facendo amicizia con Zhuang Zedong, il campione cinese di tennistavolo.
I giornalisti fiutano subito lo scoop e le foto dei due giovani che si scambiano un regalo finisce su tutti i giornali più importanti dell’epoca.

“…siete tenuti a non scambiare regali con gli americani,  a non fare fotografie con loro,  a non rivolgere loro la parola…li saluterete con una semplice stretta di mano. “

Glenn, è contentissimo di questa popolarità, è un hippie, un ragazzo dalla mentalità aperta, un estroverso, crede davvero di poter fare da mediatore fra queste due grandi potenze mondiali ; per lui, questa, è una grande occasione, e consapevole, cercherà di sfruttarla al massimo.
Zedong invece ,viene da una società completamente diversa, è preoccupato che il suo gesto possa avere delle ripercussioni sulla sua vita e sulla sua famiglia, per lui quel momento di celebrità potrebbe essere la fine della sua carriera.
Il presidente Mao però, stupisce tutti, e dopo aver letto sui quotidiani la notizia dell’amicizia dei due campioni di ping-pong, invita la squadra americana a visitare la Cina.
È questo l’evento storico che verrà ricordato come “la diplomazia del ping-pong” grazie a questa amicizia sportiva infatti, si aprirà il dialogo fra America e Cina fino all’impensabile incontro fra Mao e Nixon nel 1972.

“La vita è così, rifletté, ti sommerge di cose da fare, ti fa credere che siano importanti.  Poi ti guardi intorno e ti accorgi che le persone che sono state fondamentali in certi periodi non ci sono più.”

La particolarità di questo romanzo però,  è che si svolge nel 2006, quando i protagonisti sono ormai anziani e decidono di ritrovarsi, anche per parlare di questa esperienza che ha cambiato la loro vita, per rivivere dolci e amari ricordi, ma non solo… sembra ci siano ancora alcune cose in sospeso o da chiarire, e forse, dopo più di 30 anni, questa storia ha in serbo ancora delle sorprese.
Renato Ghezzi riesce a ricostruire perfettamente l’ambientazione storica, con  personaggi e dialoghi credibili, riuscendo a trasmettere al lettore il diverso punto di vista dei protagonisti, mettendo in evidenza quanto un singolo episodio possa essere visto e giudicato diversamente e che non sempre le cose sono esattamente come appaiono.

“…si sentì fiero di aver dato il via a tutto questo, ma anche un po’ malinconico, perché quando le cose cambiano sembra sempre di avere perso irrimediabilmente dei pezzi di sé. “
Apprezzo moltissimo gli autori che cercano di riportare alla luce pezzi di storia significativi, che per qualche motivo particolare, sono caduti nell’oblio; dietro c’è sempre una lunga e difficile ricerca, le fonti sono poche e bisogna essere davvero bravi per colmare le varie lacune.
Se poi l’argomento è anche poco noto, ed il gioco del ping-pong non è certo uno sport diffuso, soprattutto in Italia, la difficoltà è maggiore; ma Renato Ghezzi si è concentrato sui valori importanti da trasmettere al lettore, ideando un romanzo storico inedito, ricco di una forte morale che sottolinea quanto lo sport e una vera amicizia uniscano e non hanno confini.

Glenn Cowan è un diciannovenne americano hippie, campione nazionale di ping-pong; Zhuang Zedong un trentunenne cinese, atleta professionista, campione mondiale di ping-pong. Nel 1971 Stati Uniti e Cina Popolare non hanno relazioni diplomatiche. La situazione tra i due paesi è tesa per via della guerra in Vietnam e dell’appoggio statunitense alla Cina Nazionalista di Taiwan. Quando le due nazionali arrivano a Nagoya, in Giappone, per i campionati del mondo, l’ordine dato ai giocatori cinesi è di non parlare con gli americani. A Glenn Cowan tutto ciò non interessa. Lui è uno spirito libero, noncurante. Un giorno, al termine di un allenamento, scopre che il pullman della sua squadra è già partito, lasciandolo solo. Quello che farà, grazie anche all’iniziativa del cinese Zhuang Zedong, darà il via a una serie di eventi che cambieranno la storia del pianeta. Dietro la vicenda umana dei due ragazzi, il mondo dello sport e della politica tirano i fili della vicenda, fino allo storico incontro tra Nixon e Mao Zedong. Basata su fatti reali, questa è la storia romanzata di quella che divenne famosa come “Diplomazia del ping-pong”.

  • Editore : Le Mezzelane Casa Editrice (23 febbraio 2021)
  • Lingua : Italiano
  • Copertina rigida : 180 pagine
  • ISBN-10 : 8833285340
  • ISBN-13 : 978-8833285344
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