La rilegatrice di storie perdute di Cristina Caboni

Il coraggio può nascondersi tra le pagine di un libro

La copertina finemente lavorata avvolge le pagine ingiallite dal tempo. Sofia con gesti delicati ed esperti sfiora la pelle e la carta per restaurare il libro e riportarlo al suo antico splendore. La legatoria è la sua passione. Solo così riesce a non pensare alla sua vita che le sta scivolando di mano giorno dopo giorno. Quando arriva il momento di lavorare sulle controguardie, il respiro di Sofia si ferma: al loro interno nascondono una sorpresa. Nascondono una pagina scritta a mano: è la storia di una donna, Clarice, appassionata di arte e di libri. Un’abile rilegatrice vissuta in nel primo Ottocento, quando alle donne era proibito esercitare quella professione. Una donna che ha lottato per la sua indipendenza. Alla luce fioca di una candela ha affidato a quel libro un messaggio lanciato nel mare del tempo, e una sfida che può condurre a uno straordinario ritrovamento chi la raccoglierà.
Sofia non può credere al tesoro che ha tra le mani. Quella donna sembra parlare al suo cuore, ai suoi desideri traditi. È decisa a scoprire chi sia, e quale sia il suo segreto. Ad aiutarla a far luce su questo mistero sarà Tomaso Leoni, un famoso cacciatore di libri antichi ed esperto di grafologia. Insieme seguono gli indizi che trovano pagina dopo pagina, riga dopo riga, città dopo città. Sono i libri a sceglierci, e quel libro ha scelto Sofia. Dopo più di duecento anni, solo lei può ridare voce a Clarice. E solo la storia di Clarice può ridare a Sofia la speranza che aveva perduto. Perché la strada per la libertà di una donna è piena di ostacoli, ma non bisogna mai smettere di mirare all’orizzonte.

Successo dopo successo, Cristina Caboni è diventata una delle autrici italiane più amate dalla stampa e dai lettori. Dopo Il sentiero dei profumi e Il giardino dei fiori segreti, bestseller sempre in classifica, un nuovo romanzo sul potere dei libri. Grazie a loro due donne coraggiose, così lontane nel tempo, si incontrano diventando una la forza dell’altra, nella ricerca della libertà e di un futuro migliore.

Link d’acquisto

  • Formato: Formato Kindle
  • Dimensioni file: 756 KB
  • Lunghezza stampa: 284
  • Editore: Garzanti (12 ottobre 2017)

Recensione a cura di Sara Loiacono

Prendete tre caratteristiche che apprezzate in un libro, unitele alla voglia di trovare una lettura che vi trasporti e vi coinvolga annullandovi completamente i pensieri ed ecco che avviene la magia. Questo è esattamente quello che mi è successo con “La Rilegatrice di Storie Perdute”, dopo un lungo periodo di blocco sono riuscita ad immergermi nuovamente nella lettura proprio grazie alla passione di Sofia, la nostra protagonista, per i libri. I libri che parlano di libri mi hanno sempre attirata molto, trovare appunti scritti a mano sui libri usati mi fa sempre pensare al suo precedente proprietario, che tipo di persona sia, cosa fa e perchè ha voluto liberarsene, o se qualcun altro lo ha fatto per lui, ma soprattutto cosa gli ha lasciato sul piano emotivo quella lettura. 

“Io li interrogo ed essi mi rispondono, e per me parlano e cantano…Alcuni allontanano le preoccupazioni 

e riportano il sorriso…altri mi insegnano a conoscere me stesso.”  

Con questa epistola di Petrarca sulla lettura Sofia fa la conoscenza di Andrea Vinci, il proprietario di una vecchia libreria rimasta chiusa per anni. I libri, e in particolare l’arte della legatoria, hanno sempre dato conforto a Sofia, passioni che ha messo da parte per compiacere suo marito, ma ora il suo matrimonio fa acqua da tutte le parti e vedere riaperta la libreria che frequentava da bambina è per lei un richiamo irresistibile. Ed è proprio l’anziano proprietario a regalarle una prima edizione dalla copertina consunta di  “Discorso sulla Natura” di Christian Philipp Fohr, primo di una trilogia a Sofia molto cara. Questa incredibile coincidenza la porta ad occuparsi immediatamente della restaurazione dell’antico volume, che però contiene all’interno della copertina una storia completamente nuova. Mentre Sofia è intenta ad esaminare il libro, sotto i risguardi trova una tasca contenente una lettera di una donna vissuta nel 1800 di nome Clarice, insieme a molti appunti sulle pagine, alcuni dei quali sembrano appartenere alla stessa persona che ha scritto la lettera. Con l’aiuto del grafologo Tomaso Leoni verrà trasportata nella folle ricerca degli altri due volumi della trilogia con la medesima rilegatura. 

“C’è un libro per ogni necessità, non lo sapeva?”

Il viaggio che Sofia intraprende durante la ricerca non è solo geografico, è soprattutto un viaggio interiore che la obbliga a scendere a patti con se stessa e i suoi desideri, trovandosi sempre più affine con quella donna che ha vissuto duecento anni prima. Le emozioni che le due donne provano sono descritte in modo così coinvolgente che spesso  mi sono ritrovata a sorridere o ad emozionarmi e ancora a soffrire o arrabbiarmi insieme a loro perchè quello che succede a Sofia, il legame che si crea tra lei e Clarice, lo possiamo comprendere, in quanto sarà capitato a tutti di immedesimarsi o affezionarsi ad un personaggio a tal punto di sentirlo parte di se,o come un amico o un fratello. Mi piace moltissimo quando i libri hanno la doppia trama, quella nel presente e quella nel passato che si fondono fino a diventare quasi simbiotiche, e la ciliegina sulla torta sono le citazioni tratte da libri celebri all’inizio di ogni capitolo. 

Questo non è solo un romanzo, è molto di più. 

È un libro che parla dell’amore per i libri e di come questi, non volendolo, possono davvero cambiarci la vita.

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