La sacra pipa. I sette riti dei Sioux Oglala di Alce Nero

Recensione di Sara Valentino

“Non è come nasci, ma come muori, che rivela a quale popolo appartieni” Alce Nero

“La sacra pipa” dettato direttamente da Alce Nero, pubblicato per la prima volta nel 1958, all’antropologo Joseph Epes Brown. Alce Nero nacque nel 1862, aveva vissuto e conosciuto i giorni in cui il suo popolo era ancora libero nelle pianure a caccia di bisonti. Combattè contro i bianchi presso Little Bighorn e il Wounded Knee Creek. Cugino di Cavallo Pazzo aveva conosciuto Toro Seduto e Nuvola Rossa. Ebbe modo di viaggiare e conoscere il mondo con buffalo Bill in Italia, Francia e Inghilterra, dove danzò con la Regina Vittoria.

Alce Nero non era come gli altri uomini, durante la giovinezza venne istruito alla tradizione sacra del suo popolo, apprese dunque la storia della sacra pipa, il significato dell’eredità spirituale del suo popolo. Digiunò, pregò a lungo ed ebbe molteplici visioni attraverso le quali ottenne poteri particolari da usare per il bene della nazione. Decise di tramandare, attraverso questo libro, gli insegnamenti per il suo popolo ma anche per gli uomini bianchi affinchè potessero comprendere meglio le verità delle tradizioni indiane.

Nella grande visione che ebbi in gioventù, quando avevo conosciuto solamente nove inverni, c’era qualcosa la cui importanza con il passare delle lune mi è sembrata diventare sempre più grande. Riguarda la nostra sacra pipa e l’importanza che riveste per il nostro popolo.”

Ci sono similitudini tra il figlio di Dio dei cristiani e la Donna – Bisonte Bianca, portatrice della sacra pipa, che riapparirà alla fine di questo “mondo”. Secondo gli indiani non è lontano il momento.

“Dovremmo capire bene che tutte le cose sono opere del Grande Spirito. Dovremmo renderci conto che egli è presente in ogni cosa: negli alberi, nelle erbe, nei fiumi, nelle montagne e in tutti i quadrupedi e negli esseri alati; e, cosa ancora più importante, dovremmo capire che Egli è anche al di sopra di tutte queste cose e di tutti gli esseri.”

Attraverso questo testo abbiamo la possibilità di entrare nel mondo spirituale del popolo del Grande Spirito, attraverso l’analisi e il significato di sette riti.

La custodia dell’anima, attraverso questo rito vengono mondate le anime dei morti e si accresce l’amore tra gli uomini

Il rito della purificazione, la capanna del sudore, la sua preparazione con l’utilizzo della preziosa salvia mette in connessione tutte le potenze dell’universo: terra, acqua, fuoco, aria. Anche la sua costruzione non è casuale ma ogni ramo ha un preciso significato.

Il pianto rituale per avere una visione, era in uso molto prima che venisse donata la sacra pipa, è la preghiera, il centro della religione indiana

La danza del sole, rivolti al sole, è uno dei riti maggiori, fu celebrato la prima volta molti inverni dopo che il popolo ricevette la sacra pipa. Si celebrava ogni anno durante la luna che ingrassa, nel mese di Giugno, o durante la luna delle ciliegie a Luglio, sempre a Luna Piena.

“… il crescere e il morire della luna ci ricordano che la nostra ignoranza viene e va; ma quando la luna è piena è come se la luce del Grande Spirito fosse sul mondo intero.”

Il rito dell’imparentamento, con questo rito si stabilisce una parentela terrena che è il riflesso di quella parentela reale che esiste tra l’uomo e il Grande Spirito.

La preparazione di una fanciulla ai doveri della donna, si celebra dopo il primo periodo mestruale della giovane. La fanciulla diventa donna, ora sarà come Madre Terra.

Il lancio della palla, una gara in quattro squadre con quattro porte, una gara sacra che rappresenta attraverso il gioco la vita umana, vita che dovrebbe essere vissuta cercando di prendere la palla, che rappresenta l’Universo. E’ molto difficile prenderla perchè le probabilità, che rappresentano l’ignoranza, sono avverse

“In questi tempi tristi, c’è ancora qualcuno che si affanna a prendere la palla; ma qualcun altro neppure si muove per cercare di prenderla ed è una cosa che mi fa piangere quando ci penso. Però io so che presto la palla verrà afferrata perchè la fine si avvicina rapidamente; allora la palla sarà restituita al centro e il nostro popolo con essa. Io prego per questo, ed è per aiutare la mia gente a “recuperare la palla” che ho desiderato fare questo libro.

Quando scrisse “La Sacra Pipa”, Alce Nero era l’ultimo sacerdote qualificato dell’antica tribù Oglala Sioux ancora in vita. Dettò il testo a Joseph Epes Brown, antropologo e storico delle religioni statunitense, durante gli otto mesi di permanenza di quest’ultimo nella riserva di Pine Ridge nel South Dakota, dove lui viveva. Nel libro Alce Nero descrive in dettaglio i sette riti che sono stati rivelati ai Sioux attraverso visioni e illustra il loro significato profondo. Guida il lettore alla scoperta della danza del sole, del rito di purificazione, del “mantenimento dell’anima” e di altri riti. Spiega inoltre come i Sioux siano venuti a patti con Dio, con la natura e con i loro simili, attraverso un raro spirito di sacrificio e una grande determinazione. Un testo che sarà accolto con entusiasmo da studenti di religione comparata, etnologi, storici, filosofi e tutti coloro che sono interessati alla vita degli indiani d’America. La religione dei Sioux è stata oggetto di interesse e di studio da parte di esploratori e studiosi sin dal periodo dei primi contatti tra bianchi e nativi americani, ma il racconto di Alce Nero è senza dubbio la fonte più autorevole e chiara per comprendere i riti e la cosmologia degli indiani d’America. Premessa di Marco Toti.

  • Editore : Edizioni Mediterranee (25 febbraio 2021)
  • Lingua : Italiano
  • Copertina flessibile : 152 pagine
  • ISBN-10 : 8827230939
  • ISBN-13 : 978-8827230930

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