La sala da ballo – Anne Hope

Inghilterra, 1911. In un manicomio al limitare della brughiera dello Yorkshire, dove uomini e donne vivono separati gli uni dagli altri da alte mura e finestre sbarrate, c’è una sala da ballo grandiosa ed elegante, con tanto di palcoscenico e orchestra. In questo luogo sognante e raffinato, i pazienti si ritrovano una volta alla settimana per danzare: qui hanno la possibilità di sentirsi liberi, di mostrare i sentimenti, di muovere i loro corpi in libertà. I desideri lungamente messi a tacere tornano ad agitare con prepotenza i cuori dei protagonisti. Proprio nella sala da ballo Ella Fay, una giovane operaia ricoverata contro la sua volontà per una crisi isterica, conosce John Mulligan, un uomo dalla sensibilità fuori del comune, che soffre di depressione in seguito a un trauma. Complice del loro incontro è Clem, una paziente affetta da manie suicide, che aiuta Ella a leggere i messaggi di John. A occuparsi di loro c’è il dottor Fuller, un medico ossessionato dall’eugenetica e fermamente convinto che la musica e la danza possano aiutare nella cura delle malattie psichiatriche. Quattro personaggi che intrecciano le loro storie in un affresco originale e carico di significati profondi: i loro dolori e le loro frustrazioni sono anche i nostri, come pure la danza liberatoria, il coraggio di gridare, la voglia di cambiare.

Copertina flessibile: 395 pagine
Editore: TEA (21 marzo 2019)
Collana: Tea Trenta
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8850253249
ISBN-13: 978-8850253241

Recensione a cura di Mariagrazia Dicarlo

Spesso le storie raccontate nei libri hanno come location la Brughiera dello Yorkshire, proprio come “La sala da ballo”, ma, in questo caso, con una particolarità in più, lo scenario che fa da sfondo a questo romanzo è il manicomio Sharston e siamo nei primi del 1900, per l’esattezza nel 1911.
All’inizio l’autrice si prende tempo per descrivere i quattro personaggi principali: Charles, Ella, Clem e John, quattro personaggi con il loro passato doloroso alle spalle, che si ritrovano, in un modo o nell’altro, ad interagire tra loro.

“<<Faccia attenzione>>. Il medico agito un dito. <<O un bel giorno rischia di non venirne fuori, da quei libri>>.”

Charles, medico del manicomio, che trova nel lavoro e nella musica, un modo per sfuggire al rapporto conflittuale con il padre, ed è convinto che con la musica e il ballo si possa curare tutto.
Ella, rinchiusa dopo un attacco isterico, lega subito con Clem, una ragazza con manie suicide che trova la sua pace interiore, il suo equilibrio nei libri portati dal padre durante le sue visite, e con John che un grave lutto lo getta in uno stato di depressione, talmente profondo che lo porterà ad estraniarsi da tutto e tutti e a non parlare più.

“Una donna che lui aveva creduto un rifugio, e scoperto essere tempesta.”

Tra Ella e John nasce un amore delicato, fatto di sguardi e lettere, ma allo stesso tempo forte, per quanto lo si possa considerare tale in manicomio nel 1911.

Lettura leggera, ma che ti appassiona sempre di più man mano vai avanti nella lettura, che non vorresti mai finire.

 

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