La sessualità nel Medioevo. Il «Liber de coitu» di Costantino Africano di Giuseppe Lauriello

a cura di Sara Valentino

L’autore di questo breve ma estremamente interessante trattato è un medico, primario di pneumologia, storico della medicina e umanista. Ha dedicato parte dei suoi studi alla storia della Scuola medica salernitana, promuovendone la conoscenza e guadagnando un importante premio internazionale.

“La sessualità nel medioevo” è un excursus che parte da lontano per raccontare della sessualità vista da occhi diversi. Platone ne racchiude il significato in una visione completamente spirituale, l’amore diviene una sorta di iniziazione che al di là del piacere fisico sfocia nel proclama assoluto della bellezza.

E’ molto importante comprendere, a mio parere, come l’essere umano non possa essere digiunto nella dualità, ma corpo e anima devono viaggiare insieme per il raggiungimento dell’amore. La sola attrazione fisica è limitante e non può concretizzare nel vero significato dell’amore. Ma nemmeno un amore senza attrazione fisica può essere completo in quanto la libido fa parte dell’essere umano.

Ora, se pensiamo all’uomo e alla donna medievali possiamo ben immaginare come molti aspetti che noi oggi consideriamo potessero allora essere ignorati.

Il presente saggio è anche un breve ma completo compendio dei principali problemi fisiologici legati alla sfera sessuale, disfunzioni o patologie ma anche complessi.

I complessi mi hanno in maniera particolare attratta, perchè io credo che spesse volte da questi nascano poi dei comportamenti psicologici limitanti nel rapporto nella sfera sessuale ma anche interpersonale.

“Complesso di superiorità: ricerca spasmodica di superarsi, di riuscire a imporsi a tutti i costi nella vita, anche perchè si ha una notevole opinione di se stessi: una condizione psichica che turna i rapporti con le persone e rovina quelli sentimentali, riducendoli a relazioni superficiali e occasionali”

Ne ho trascritto solo un esempio, uno dei più comuni e altrettanto invalidante nell’interfacciarsi all’interno di rapporti esterni. Ne vengono presi in considerazione parecchi, alcuni davvero insoliti e per lo più poco conosciuti.

Parlare di sessualità e non menzionare rimedi di ogni origine, per la maggior parte naturali, afrodisiaci e antiafrodisiaci, non sarebbe possibile in quanto complementari. Un afrodisiaco molto noto del passato e oggi superato è la cantaride, droga ottenuta dalle parti essiccate di un coleottero. Esercita una reazione potente, irritante vescicatorio è oltremodo sconsigliato per i seri danni che potrebbe provocare.

Tornando al Medioevo dobbiamo pensare che l’anatomia funzionale degli organi genitali non era molto conosciuta.

“L’organo copulatore maschile è ritenuto di natura cartilaginea, lungo quanto basta per raggiungere la matrice durante il rapporto sessuale e provvisto di due canali, uno per l’urina, l’altro per il liquido seminale; è vuoto all’interno in condizioni di riposo, provvisto di molte caverne, si riempie di spirito o di vapori durante l’erezione”

“Degli organi genitali femminili si conoscono la vulva, la vagina, l’utero (dal latino utriculus: piccolo otre) o matrice e le ovaie, considerate testicoli femminili”

L’ultima parte del saggio è interamente dedicata a Costantino Africano, la cui storia e vita è sospesa nella leggenda, un personaggio misterioso vissuto nel XI secolo a Cartagine. Medico e letterato tradusse dalla lingua araba a quella latina numerose opere. Qui si parla del suo “Liber de coitu” che l’autore riporta e commenta.

Trama. Ciò che oggi contempliamo come sessualità, ossia l’insieme di comportamenti che riguardano la sfera sessuale, nel medioevo era conosciuta ed esaminata molto marginalmente, se non addirittura ignorata in tanti aspetti. Si tratta di atteggiamenti complessi, biologici, psicologici, sociali e culturali, correttamente affrontati solo a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Avvalendosi del “De coitu” di Costantino Africano, riportato e commentato, l’Autore coglie l’occasione per una panoramica sull’argomento, tracciando un excursus che va dall’evo antico ai giorni nostri e rimarcando in particolare i presupposti dottrinari in auge nell’età di mezzo. Il lavoro è condotto con metodo rigorosamente scientifico, arricchito da un’appendice relativa alla botanica farmaceutica in corso nei trattamenti terapeutici dell’epoca.

  • Copertina flessibile : 112 pagine
  • ISBN-10 : 8889336811
  • ISBN-13 : 978-8889336816
  • Editore : Penne & Papiri (28 maggio 2020)
  • Peso articolo : 200 g
  • Link d’acquisto
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