La Shoah dal saggio di Patricia Posner “La farmacia di Auschwitz”

a cura di Simone Gervasi

Buongiorno a tutti cari/e di septem literary!
Chi di voi mi conosce, sa che scrivo articoli che riguardano il mondo di Tolkien e non preoccupatevi, ritorneranno i nostri cari articoli tolkeniani.
Prima di tutto questo argomento si suddividerà in più articoli.
Quello di cui andremo a parlare oggi, sarà un argomento molto vasto e serve anche per introdurvi.
Allora incominciamo a parlare del libro, che mi ha fatto vedere cose che non credevo potessero essere possibili o potessero accadere, considerando il fatto che noi siamo esseri umani e se anche noi sbagliamo, dobbiamo poi rimediare agli errori e assumerci le responsabilità.
Inoltre non bisogna mai dimenticare, in fondo al nostro essere, il passato e quello che ne è stato.
Il libro in questione è un saggio storico scritto da Patricia Posner, (moglie del famoso storico Gerald Posner), ed è intitolato la farmacia di Auschwitz la vera storia di Victor Capesius, l’uomo che contribuì all’orrore del più terribile campo di morte nazista.
Si cari/e septem literary, sto parlando proprio della Shoah o anche chiamato Olocausto degli ebrei.
Prima di spiegare il saggio storico in questione, voglio prima farvi capire il termine Shoah o Olocausto che sono la stessa cosa.
Il termine Olocausto indica che a partire dalla seconda metà del XX secolo, il genocidio di cui furono responsabili le autorità della Germania nazista e i loro alleati nei confronti degli ebrei d’Europa e, per estensione, lo sterminio di tutte le categorie di persone dai nazisti ritenute “indesiderabili” o “inferiori” per motivi politici o razziali.
L’Olocausto in quanto genocidio degli ebrei, è identificato più correttamente con il termine Shoah (in lingua ebraica, Shoah vuol dire “catastrofe”, “distruzione”) che ha trovato ragioni storico-politiche nel diffuso antisemitismo secolare.
Ora invece spiegheremo cari/e septem il significato di antisemitismo, una parola che noi sentiamo spesso, quando andiamo agli incontri storici della nostra città, oppure quando abbiamo studiato o tutt’ora studiamo saggi storici, addirittura anche leggendo romanzi storici.
L’antisemitismo è la paura o l’odio irrazionale verso i giudei, cioè gli ebrei.

Secondo la Working Definition of Antisemitism (“definizione pratica dell’antisemitismo”), dell’Agenzia europea dei diritti fondamentali. «l’antisemitismo è quella certa percezione descrivibile come odio verso gli ebrei.
Le manifestazioni retoriche e fisiche dell’antisemitismo sono dirette contro singoli ebrei o non ebrei, e/o contro la loro proprietà, contro le istituzioni comunitarie e contro le strutture religiose ebraiche.
Inoltre tali manifestazioni possono anche avere come bersaglio Israele, concepito come una collettività di ebrei.

L’antisemitismo accusa frequentemente gli ebrei di cospirare ai danni del resto dell’umanità, ed è spesso utilizzato per incolpare gli ebrei di uno o più problemi politici, sociali ed economici.
Trova espressione orale, scritta e impiega stereotipi sinistri e tratti caratteriali negativi».

Scusate se ho messo questa definizione molto vasta, ma è necessaria per capire poi determinate cose cari/e septem.

Incominciamo a parlare di Victor Capesius, nato il 2 luglio 1907 da genitori tedeschi luterani a Reussmarkt ( Miercurea Sibiului), una cittadina della Transilvania nota per la vicinanza al famoso castello di Vlad Dracula.
Suo padre era un medico e ufficiale sanitario.
Era stato un modesto studente della scuola luterana di Sibiu, una cittadina romena che comprendeva una buona parte di Volksdeutschen, i tedeschi etnici.
Capesius si diplomò con modesti voti e il 30 giugno 1930 si laureò in farmacologia.
Iniziò a lavorare come assistente farmacista nella farmacia dello Zio, chiamata L’Apotheke Zur Krone nella vicina Sighisoara.
Capesius lavorò solo per 5 mesi e nel 1931 l’esercito romeno lo arruolò come tenente a Bucarest, inoltre riuscì a farsi dare un permesso prolungato e incominciò a studiare chimica all’università di Vienna, in cui incontrò la futura moglie Fritzi.
Nel 1933 anno in cui Hitler venne nominato cancelliere del Reich, Capesius diventò direttore della farmacia dello zio.
Capesius non si interessava mai della politica attuale e addirittura, vi sono numerose testimonianze post-belliche, in cui Victor non aveva mai avuto problemi con ebrei o con altre culture o etnie.
Questo è dovuto dal fatto che viveva in un ambiente multicultirale.
Questo impiego però non era molto soddisfacente per Capesius il quale
nel 1934 diventò rappresentante della Roigeda SAR, la holding romena
della Bayer e addirittura Victor era un instancabile e fedele lavoratore di questo colosso farmaceutico.
La Bayer era la casa farmaceutica numero uno ed era a conduzione famigliare, in particolare il boom ci fu quando Heinrich Emanuel Merck, pronipote del fondatore, aveva fatto una scoperta importante.
Nel 1939 I tedeschi invasero la Polonia e la Romania venne conquistata con un colpo di stato da parte di un fascista.
Ora Incomincia la svolta decisiva della vita di Capesius, nel 1943 i bombardamenti alleati portarono i nazisti ad arruolare tutti i tedeschi etnici.
Infatti come abbiamo detto prima, Victor venne arruolato nell’esercito romeno e i tedeschi etnici, considerati dal terzo Reich soltanto come tedeschi di 2/3 grado, diciamo che non erano ben visti.
Successivamente Capesius non aveva paura ad essere mandato al fronte, la sua paura era che sua moglie essendo mezza ebrea, potesse essere deportata insieme al marito.
Quindi lui si impegnò a dimostrare le sue radici ariane del 16 secolo e venne mandato a un corso di addestramento delle Waffen-SS (unità di combattimento delle SS).
Terminato l’addestramento, Victor venne nominato Hauptsturmfuhrer (capitano) e venne considerato permanente nel corpo delle SS, infatti le SS portavano un tatuaggio piccolo vicino l’ascella sinistra con il gruppo sanguigno.
Capesius una volta terminato il tutto, venne inviato al centro medico delle SS a Varsavia e incomincio a prestare servizio per periodi brevi in due campi di concentramento di Berlino e di Monaco.
Questi campi di concentramento, inizialmente, contenevano i prigionieri politici, cioè coloro che appartenevano a una visione politica o partito politico diverso da quello Nazista.
Enno Lolling un medico del campo di concentramento di Dachau, prese in simpatia Capesius e cercò di favorire Victor e il suo operato per poterlo poi trasferire ad Auschwitz.
Nel novembre 1943 venne inviato ad Auschwitz, ma in realtà Capesius aveva chiesto esplicitamente a Becker che faceva parte della medicina dell’aviazione, che lui preferiva rimanere a Dachau, ma purtroppo non fu così e a dicembre del 1943, arrivò al tanto rinomato campo di concentramento.
Ebbene cari/e septem literary, spero che questo primo articolo sulla Shoah e in particolare su questo saggio vi piaccia.
Ovviamente come ho detto all’inizio gli articoli saranno vari, perché questo è un argomento molto vasto e mi scuso con voi per averne già fatto uno bello lungo e corposo.
Però come potete rendervi conto pure voi, la storia è fatta di documenti di vario tipo e di fonti, quindi non si può lasciare niente al caso e si deve essere precisi.
Come sempre buonagiornata buona lettura e alla prossima!

Link d’acquisto

Copertina rigida: 287 pagine
Editore: Newton Compton Editori (4 gennaio 2018)
Collana: Fuori collana
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8822713710
ISBN-13: 978-8822713711

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