La sinfonia proibita – Andrea Mattioli

Andrè Vallè, uomo pieno di talento musicale ma facile agli eccessi, viene a sapere dell’esistenza di una leggendaria decima sinfonia attribuita a Ludwig van Beethoven. Alla ricerca del misterioso manoscritto, Andrè comincia un viaggio che lo porterà a scoprire i torbidi segreti dei più importanti compositori della storia ― da Brahms a Schumann, passando per Schubert ― e a trovarsi in mezzo a pericolosissimi giochi di potere. Più entrerà nei misteri di questa partitura, più gli intrighi lo avvolgeranno, rivelandogli che dietro a una composizione tanto elevata si nascondono scandali, giochi di potere clericale e massonico, trame internazionali.

  • Editore ‏ : ‎ Bookroad (4 luglio 2019)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 172 pagine

Recensione a cura di Cinzia Cogni

Il mondo era nelle sue mani, la musica in suo possesso”

Negli ultimi anni mi già è capitato di leggere dei thriller ispirati al mondo della  musica classica e devo ammettere che le storie create attorno ai misteri di famosi musicisti del passato, sono davvero interessanti e ricche di curiosità.
“La sinfonia proibita” fa parte di questo genere, anche qui l’amore per la musica si respira in ogni capitolo, l’autore riesce a trasmettere le emozioni delle melodie attraverso descrizioni poetiche, con uno stile raffinato ed elegante.


“I tasti gli scorrevano via tra le dita come un gioco, una meraviglia di melodie e amori che solo lui sapeva interpretare.”

Al contrario, i dialoghi e le scene violente, sono realistici e adrenalinici, il che rende questo romanzo molto avvincente.
Il thriller è incentrato sulla figura del pianista e compositore tedesco, Ludwig Van Beethoven (1770/1827), considerato l’ultimo rappresentante del classicismo viennese, all’epoca già famoso in tutta Europa.
Il suo genio in campo musicale lascia ancora più stupiti se si pensa che a causa di una malattia ancora oggi sconosciuta, Beethoven perse l’udito in giovane età,  ma ciò non gli ha impedito di creare musiche straordinarie fino alla fine dei suoi giorni.
La nona sinfonia, il suo capolavoro e il simbolo di unità e fratellanza tra gli uomini, è considerata la sua ultima opera, ma in realtà il musicista, poco prima di morire, ha iniziato a scrivere la decima sinfonia,  di cui restano poche pagine e di conseguenza mai terminata.
Inevitabile che su quest’ opera incompiuta si scatenassero ipotesi e curiosità, tanto da spingere l’autore Andrea Mattioli a ideare una trama credibile, ricca di suspence che gravita attorno agli enigmi della decima sinfonia di Beethoven.

“…ma il mistero è qui: alla battuta della quarta pagina, il tempo cambia, diventa molto più lento, quasi come se volesse far entrare qualcosa…”
“A leggere quest’ultima parte, sembra proprio che anticipi qualcosa, ma cosa? Un coro forse? Un altro movimento? Non saprei.”
…”Dov’è il resto della sinfonia?”
…”Spero solo esista ancora, e che non sia andata perduta. “

Ambientato a Firenze ai giorni nostri, il protagonista del romanzo è il giovane pianista Andrè Vallè, considerato un genio nel mondo della musica, che viene a conoscenza del ritrovamento della decima sinfonia di Beethoven.  Nascosta in un pianoforte appartenuto a Johannes Brahms, famoso compositore e pianista tedesco, viene comprato ad un’asta dal primo ministro austriaco, che casualmente la ritrova.
In realtà nel pianoforte c’è solo una parte della sinfonia che Beethoven aveva dato al compositore austriaco Franz Schubert prima di morire, ma ormai coinvolto, Andrè Vallè, assieme al primo ministro austriaco e al direttore del teatro di Vienna, decide di indagare su questo mistero e ritrovare il pezzo mancante; non può certo immaginare che c’è un’organizzazione  pronta ad uccidere, pur di non svelare al mondo il segreto che la sinfonia nasconde.

“Come mai, per quasi duecento anni,  non era uscito nulla? E cosa collegava tutto ciò a Brahms? Le domande erano tante e le risposte molto poche. Quella ragnatela andava unita, ma come?…
Una sola cosa era certa, qualcuno voleva far tacere e oscurare una meraviglia artistica,  e questo la morale di Vallè non poteva permetterlo.”

Anche la Massoneria ha un ruolo determinante in questa storia, anche se l’autore ne stravolge in parte il senso storico, trasformandola in una specie di circolo esclusivo per gli intellettuali del passato che cercano di salvare il sapere…in modo molto originale, Mattioli inserisce  la Massoneria dalla parte dei buoni,  contrapponendosi al Cardinale Bonucci, rappresentante della Chiesa, che spera di rubarla e nasconderla negli archivi segreti del Vaticano.

…fu Andrè a prendere la parola:” nella vita di Beethoven, numerosi amici furono massoni, credo che pure Schindler lo fosse; sicuramente in biblioteche o Gran Logge ci potranno essere informazioni molto interessanti. “

Tra i giochi di potere e gli enigmi musicali del passato, in sottofondo Mattioli ricama anche una storia d’amore che rispecchia completamente i tempi moderni: i due protagonisti infatti,Andrè Vallè e la bella violinista  Madeleine, pur provando dei forti sentimenti l’uno verso l’altro,  conducono una vita  frenetica, fatta di viaggi di lavoro che li tengono spesso lontani, pertanto decidono di non impegnarsi ed essere liberi di frequentare anche altre persone.
Il musicista è un giovane dal carattere schivo e tormentato da un’infanzia traumatica, che fuma erba e ha il corpo tatuato, un genio atipico, ma più vicino a noi e per questo è più semplice immedesimarsi nella sua storia.

“Ormai vorrei di più del tuo corpo, pensarono entrambi.
Migliaia di chilometri separavano quelle due anime piene di erotismo e voglia di conquistare l’universo. “

È facile notare come l’autore abbia seguito uno schema molto somigliante a quello del romanzo “il codice da Vinci” di Dan Brown, cosa di cui però non fa mistero, in una sua intervista infatti, ho letto che è stata una scelta voluta.
“La sinfonia proibita ” è una piacevole lettura, anche se in alcune parti un po’ scontata, ma  l’ho apprezzata per il modo in cui l’autore riesce a trasmettere le sensazioni legate alla musica,   trascinando il lettore in un concerto virtuale e donando delle emozioni che coinvolgono tutti i sensi.

Tirò fuori gli spartiti e se li mise davanti; poi si rivolse al caro Van Kleibert: ” Herbert, spegni pure il mondo, qui sopra è di troppo “.
E iniziò…

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