La spedizione Donner di Douglas Preston , Lincoln Child

RECENSIONE di SARA VALENTINO

Parigi, lungo la passeggiata lastricata di pietre antiche che corre lungo la Senna, l’Ile de la Citè riflessa nello specchio d’acqua, il Louvre e le torri di Notre Dame ad allungarsi verso il cielo. Un borsone, un piccolo involto, un uomo in giacca e cravatta e un ciclista, strana coppia per un affare, un coltello e l’omicidio si compie.

Sierra Nevada, Benton, uno storico esperto conoscitore di quella passata alla storia come “corsa all’oro”, entra in possesso di un vecchio diario dall’aspetto scuro e polveroso, un tesoro paragonato al Santo Graal della storia pionieristica americana.

“Si chiamava Donner House ed era appartenuto alla figlia di Jacob Donner, della famigerata spedizione Donner”

Ho letto un precedente romanzo di questi autori, la caratteristica che contraddistingue le loro opere è unire storia e avventura, senza tralasciare indagini e corse serrate contro il tempo. Inoltre, anche in questo volume, ho trovato un parallelismo con la mia precedente lettura nel rappresentare le scene con immagini estremamente forti, quasi al limite del disgusto, per persone con uno stomaco forte. La storia però, su cui è basato il romanzo. aimè è vera!

Negli anni tra il 1846 e il 1847 la spedizione Donner partì per la California, sorpresi in quello stesso inverno da bufere terrificanti, rimasero bloccati in Sierra Nevada. La tragicità della situazione portò a episodi di follia e cannibalismo.

Il romanzo, basandosi sul ritrovamento del diario, è l’avventura dello scavo archeologico intrapreso da Nora Kelly incaricata di sovrintendere alle operazioni e degli uomini e donne assegnati al compito. La lettura del diario, necessaria per ritrovare dopo tanti anni il punto esatto del campo perduto, porta il lettore indietro negli anni a vivere con non poco raccapriccio il momento in cui, uomini soli in mezzo ai ghiacci decidono di non morire di stenti mangiandosi a vicenda. Dalla lettura emerge addirittura un omicidio a scopo di cannibalismo, ovviamente terribile e disumano a dirsi e immaginarsi, molto più di quanto possa essere la mera sete si sopravvivenza che induce a cibarsi di cadaveri dei nostri simili.  Una storia tremenda, macabra e inquietante almeno quanto la leggenda di una bambina seppellita senza un arto, immaginate bene la fine dello stesso, il cui fantasma vaga di notte alla ricerca della propria gamba. Agghiacciante, vero?

“E dicono che ancora oggi, in notti senza luna, nel profondo del bosco si può sentirla vagare alla ricerca dell’osso della sua gamba. E’ un suono inconfondibile, una specie di strascichio seguito da un battere ritmato”

Immaginate ora le circostanze, il contesto in cui versa la spedizione archeologica accampata in quelle montagne aspre e pericolose, le notti buie e le allucinazioni… se sono tali.

Il pot-pourri non si esaurisce certo così. Sparizioni e tombe profanate sembrano in qualche maniera essere collegate alla spedizione Donner e alla ricerca archeologica.

Ma in pentola (curiosa analogia) bolle ben altro: pare che un tesoro sia seppellito nei pressi del campo perduto, sappiamo molto bene quanto il denaro sia motivo assai potente e influente sulle menti più materiali e deboli.

Mentre i brividi percorrono la nostra pelle, gli omicidi si fanno sempre più vicini  prendendo di mira i membri della spedizione. Chi o cosa si aggira là fuori?

“Sembrava che il diavolo stesso avesse scatenato l’inferno su quel terreno di sangue”

Continuano a scorrere nella nostra mente e in quella dei membri della spedizione le parole vergate sul diario, la follia, l’abominio, l’orrore, la ripugnanza degli atti commessi. La corsa è solo contro il tempo … e il finale sarà sbalorditivo, non avrei immaginato questo epilogo.

“La fortuna fa molte promesse a molti, non le mantiene con nessuno. Vivi giorno per giorno, ora per ora, dal momento che nulla ci appartiene”

 

Quella della Spedizione Donner è una storia vera che ancora oggi risveglia paure ataviche e curiosità morbose. Rimanda al 1846, quando una carovana di pionieri diretti in California rimase bloccata per mesi dalla neve nella Sierra Nevada. Alcuni di loro morirono di stenti dopo poco tempo. Altri, stipati nello spazio soffocante dei carri, portati alla follia dai morsi del freddo e della fame, si abbandonarono al cannibalismo. Quasi nessuno si salvò. Lo storico Clive Benton, lontano discendente di alcuni sopravvissuti a quell’orrore, è entrato in possesso del diario di uno dei pionieri, giungendo alla conclusione che sia finalmente possibile localizzare il campo perduto della Spedizione Donner e svelarne i misteri. È lui a convincere la dottoressa Nora Kelly, ricercatrice dell’Istituto di archeologia di Santa Fe e già direttrice di molte campagne di scavo sulla Sierra Nevada, a guidare una squadra sulle tracce dell’accampamento. Ma arrivati tra le montagne, i ricercatori scoprono che l’epilogo degli avventurieri della Donner nasconde verità sconvolgenti e atroci, che gettano un ponte tra passato e presente, allacciandosi a un’indagine su alcuni recenti casi di omicidio condotta dall’agente dell’FBI Corrie Swanson. D’un tratto, quella che doveva essere una spedizione scientifica si trasforma in uno spaventoso viaggio di abiezione e follia.

  • Copertina flessibile : 384 pagine

  • ISBN-10 : 8817147419

  • ISBN-13 : 978-8817147415

  • Dimensioni e/o peso : 14.3 x 3 x 21.6 cm

  • Editore : Rizzoli (4 agosto 2020)

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2 Risposte a “La spedizione Donner di Douglas Preston , Lincoln Child”

  1. Dopo il post di Sara ho acquistato il libro che ho finito in due giorni, purtroppo lavoro, e non ci sono riuscita prima. Il libro è scritto bene, molto interessante per la parte storica, e leggerlo mi ha fatto comprendere, seppure in minima parte, le sofferenze che i pionieri hanno dovuto affrontare in condizioni di vita che non so se sarei stata in grado di sopportare, il freddo, gli odori, la morte dei tuoi cari, rintanata dentro rifugi sovraffollati con altri estranei che forse non aspettavano che la tua morte….grazie Sara, mi sa che oggi farò un,altra incursione in libreria e ho paura🤦‍♀️Di come ne uscirò 😂

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