La storia del Mago Merlino – Dorothea e Friedrich Schlegel

Trama

Ritrovata nell’archivio di Stato di Berlino, dove era rimasta celata, quasi per effetto di un incantesimo, sin dagli inizi dell’800, La storia del Mago Merlino appare in una nuova edizione italiana. Ma chi era “Merlino”? Incantatore o profeta, figlio del diavolo o principe del Bene, saggio o folle, taumaturgo o anticristo? Unica nel suo genere quest’opera ha il pregio di introdurci segretamente nel mondo magico di Merlino dove le profezie si intrecciano con le avventure, gli incantesimi con gli amori, sino a rivelarci, in un tono a volte desueto ma proprio del testo medievale, gli aspetti più oscuri e meno conosciuti di questa singolare creatura, in bilico tra il mito e la letteratura, tra il sogno e la memoria. Pubblicata nel 1804 sotto la dicitura “Edita da Friedrich Schlegel”, La storia del Mago Merlino fu tradotta e rielaborata sulla base di un antico manoscritto dalla moglie Dorothea che partecipò attivamente agli studi filologici del cenacolo romantico di Jena. ” Messer Friedrich dalla tasche vuote” (come era ironicamente soprannominato da Clemens Brentano per la sua proverbiale mancanza di denaro) e Dorothea condivisero l’entusiasmo del tempo per i primi capolavori letterari e, rivalutando il fantastico e il favoloso, portarono alla luce, durante il loro soggiorno a Parigi, innumerevoli tesori del passato. Nella Bibliothèque Nationale riscoprirono tra i manoscritti un antico testo, la versione in prosa del poema epico Merlin di Robert de Boron composto nel XIII secolo, su cui Dorothea Schlegel concentrò i propri interessi filologici per rendere nuovamente accessibile un’opera che per le sue risonanze mitiche permette al lettore di oggi, come a quello di ieri, di abbandonarsi alla voce magica dell’irrazionale, come Merlino si lasciò incantare dalla giovane Viviana

  • Editore ‏ : ‎ Edizioni Studio Tesi (5 agosto 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 280 pagine

Cosa ne penso… 

Un giorno mi sono fermata a pensare a questo personaggio che ha costellato i giorni della nostra infanzia, un uomo vecchio dalla barba bianca e lunga con un cappello a punta, in testa: Mago Merlino!

La leggenda nasce intono all’anno 1000-1100 e potrebbe essere che Mago Merlino sia nato dall’ispirazione per un eremita, tal Myrddin Del Galles, un selvaggio vissuto nel V secolo in Irlanda.

Un personaggio che è stato rivisitato molte volte nel corso degli anni, un uomo nato dall’unione di una vergine con il Diavolo. Questo particolare è piuttosto interessante, una contrapposizione netta che  cataloga la figura già come un mago non totalmente buono. Quindi indubbiamente possiamo dire che sia riuscito a incanalare i poteri ereditati dal padre verso la saggezza. Era chiaroveggente, conosceva il passato e soprattutto il futuro.

Egli fu consigliere di Pentragon e Uter, si rese artefice nel creare le condizioni per cui potesse quest’ultimo unirsi a Yguerne e generare quindi quello che sarà conosciuto come Re Artù.

Si racconta, nella notte dei tempi in cui fu creata la leggenda, che spostò i megaliti che formeranno poi Stonehenge, luogo denso di energia ancora oggi.

Chissà se lo spirito di Merlino non ci torni anche nei nostri tempi…

Il mago, consigliere di Uter, è colui che fece costruire la famosa tavola rotonda. Curiosamente, giacchè lo ignoravo, venne chiesto al re, pena un castigo, di lasciare sempre un posto vuoto alla tavola.

Questo particolare ci fa pensare alla tavola dei 12, all’ultima cena e quindi potrebbe essere quel trait d’union che manca per collegare la leggenda al Sacro Graal.

Anche Merlino era alla sua ricerca? o forse ne era già a conoscenza e la leggenda nasconde un nesso? Al momento, le mie ricerche in proposito procedono, ma non ho ancora trovato altro.

Incredibile pensare a come possa essere terminata questa storia, la storia e le avventure di un uomo così saggio e potente, lui vide e andò incontro a braccia aperte alla sua fine.

Credo che questa favola, che porta anche noi grandi nel magico mondo di maghi, fate e luoghi incantati, sia un insegnamento. Il Mago Merlino aveva il potere di vedere tutto, di comparire e scomparire questo lo vedo come una sorta di linea in equilibrio a designare il bene e il male. Nel male c’è sempre un po’ di bene e così anche viceversa.

Allo stesso tempo, questa aura di fatalità che aleggia come un’ombra su tutta la storia, nonostante sembri che il mago possa cambiare gli eventi, indica che anche noi, per quanto possiamo con il nostro libero arbitrio rapportarci agli eventi, non possiamo nulla contro il fato.

Artù si ritrova perso senza Merlino e deve ritrovarsi, così anche noi uomini di oggi dobbiamo imparare a ritrovare la nostra natura.

“I Celti, questa è ad un tempo la loro debolezza e la loro forza, possedettero sempre un rifugio in cui ritirarsi quando la vita si faceva per loro troppo invivibile: la fantasia”

Avremmo ancora tanto bisogno di fantasia, oggi come allora!

La Narrazione è piuttosto scorrevole ed elementare, senza fronzoli e digressioni, essenziale.

Sara Valentino

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