L’alba del dio falco di Stefano Santarsiere

Egitto, 1904: nel sito archeologico di Naqada viene rinvenuta la mummia del medico e mago Aiwass, un esponente del culto di Horus, famoso ideatore di un procedimento grazie al quale si poteva entrare in contatto con la dimensione eroica del dio falco. Nascosta nel lino che avvolge i piedi, viene trovata la descrizione del procedimento, che prevedeva l’utilizzo della torpedine del Nilo, una specie di anguilla elettrica. Ma il lino e il manufatto di metallo che serviva per il rituale vengono misteriosamente trafugati. Bologna, 2011: Charles Fort, giornalista bolognese esperto di notizie misteriose, sta tornando a casa dopo una giornata trascorsa tra le celebrazioni per un premio giornalistico, ottenuto grazie al sito La voce dei dannati. Davanti alla porta del suo appartamento trova Roberta Fantini, una sua ex collaboratrice. La ragazza è in pericolo di vita a seguito della scoperta di una piattaforma software nascosta all’interno di un videogame. Aldo Imbonati, ispettore della Questura di Bologna, è incaricato di indagare sulla scia di sangue che Charles e Roberta lasciano dietro di sé, nel tentativo di sfuggire a due spietati serial killer. Un’appassionante serie di avvenimenti porterà i protagonisti dalla Francia alla Scozia, dall’Italia agli Stati Uniti per fermare un folle progetto volto alla conquista del mondo.

  • Editore ‏ : ‎ Altrevoci Edizioni (22 aprile 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 472 pagine

Recensione a cura di Sara Valentino

Desidero innanzitutto ringraziare la casa editrice Altrevoci Edizioni per il coinvolgimento nel Blog tour e Review Party.

E’ stata una lettura oltremodo avventurosa, importante dal punto di vista conoscitivo in quanto mi ha permesso di apprendere qualche nozione in più su un noto personaggio ma altrettanto adrenalinica in alcuni passaggi.

“L’alba del Dio Falco” è il nuovo thriller si Stefano Santarsiere che torna con un libro dalla copertina e dal titolo estremamente evocativi.

Fa’ ciò che vuoi, così potrai essere” Aleister Crowley

La prima citazione con cui l’autore ci apre le pagine del suo libro per catapultarci subito nel 1904 a Naqada in un sito archeologico dell’Egitto orientale.

La passeggiata tra le costruzioni funerarie per me è stata illuminante e la lettura dei geroglifici nel sito della scoperta parla di un altro grande protagonista del romanzo, seppure indirettamente, il dio Horus. Siamo nella tomba di un potente mago dell’Antico Egitto.

“I geroglifici circostanti descrivevano le enormi conoscenze accumulate dal defunto sulla natura del cervello, la “strada del dio Horus verso l’uomo”

Attraverso un rituale a metà tra magia e elettrostimolazione si aprono le menti, le si illumina, le si trasforma. In effetti gli Antichi Egizi la sapevano davvero molto lunga sulla nostra mente e sul suo reale potere, ma questa è un’altra storia…

Il prezioso manufatto con il lino e i geroglifici necessari all’esperimento scompare.

Anno 2011 Una giovane amate dei giochi al Pc si imbatte, grazie alle sue grandiose capacità, in un bug del sistema gioco e si trova improvvisamente catapultata dallo splendido scenario egizio a una stanza buia, illuminata da candele, assiste a quello che ha tutta l’aria di essere un rituale satanico.

Roberta, questo il suo nome, da questo momento sarà in grave pericolo e con lei chiunque le sia troppo vicino. Così con l’aiuto del giornalista del mistero tra i più famosi del web, Charles Fort, inizierà una straordinaria caccia al “tesoro” in giro per il mondo, allo stesso tempo due gemelli albini saranno sulle loro tracce invece in una caccia all’uomo.

La scia di sangue inseguirà i nostri molto da vicino, quasi come le temibili sferzate di una frusta uncinata. Per i deboli di stomaco avverto che ci sono alcune scene molto forti, del resto è un thriller adrenalinico.

Ma le sorprese non finiscono qui, alcuni importanti uomini d’affari vengono ritrovati, improvvisamente e apparentemente senza spiegazione alcuna, suicidi. La polizia indaga.

Cosa realmente sta accedendo? Il simbolo dell’occhio di Horus appare in misteriose lettere, ma anche nel programma di gioco. Sembra che il noto esoterista Aleister Crowley possa essere una chiave. Nel 1920 si trasferì in Sicilia, a Cefalù, proprio da questo luogo e da una misteriosa villa i tasselli iniziano a prendere posto. Nel 1904 Crowley fu davvero in Egitto e realmente disse di essere entrato in contatto con il ministro di Horus e attendeva che il dio gli rivelasse l’inizio di un nuovo eone magico. Mi complimento con l’autore per lo studio effettuato, davvero di pregevole interesse.

Però lasciatemi dire che questo thriller nasconde dei messaggi che sono di enorme rilievo. Il potere della nostra mente è immenso e gli egizi avevano una connessione profonda con le leggi universali, forse più di qualcosa deve calamitare la nostra attenzione. E poi di come il destino ci ripropone prove diverse ma uguali da superare, le opportunità vanno colte per progredire.

“Aveva imparato a sue spese che nella vita più si tiene a qualcosa, più è probabile che qualcuno te la porti via”

Un monito urla feroce dalle pagine: il rapporto tra uomo e intelligenza artificiale, il punto di non ritorno in cui il progresso accelera fino a eclissare l’uomo e il suo pianeta… così tanto attuale da far tremare.

11-11-11. …siamo protagonisti della creazione, che condividiamo con il Divino l’abilità di manifestare qualunque cosa il nostro essere desideri creare”

L’autore posa pienamente il mio sentire.

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