L’alienista – di Caleb Carr

La nostra lettura condivisa del mese di dicembre 2020. E’ stata una bellissima lettura, molto seguita e partecipata. Gazie a tutti!

Questi i nostri commenti:

Matteo Palli Ho partecipato da ospite a questa condivisa avendo già letto il libro. Avevo voglia di tornare dentro questa magnifica storia e volevo vedere se facesse a qualcun altro l’effetto che fece, a suo tempo, a me. È un libro che adoro e che tengo tra i più cari nella mia libreria. Lo comprai quando uscii incuriosito dalla trama e dalla copertina. Molti anni prima della serie tv che non ho visto. Mi piace tutto di questo romanzo a iniziare dall’ ambientazione in una cupa, spaventata e retrograda New York, lontanissima dalla città super inclusiva che è oggi. I personaggi sono tutti molto riusciti, anche quelli minori. La squadra è perfetta e si completano e compensano in modo eccelso. E poi l’indagine… in un giallo è tutto. Io sono severo e in questo caso ho trovato convincente l’intreccio.Un giallo ottimamente “chiuso”, argomentato, e cattivo quanto deve. Se qualcuno fosse rimasto come me colpito da questi personaggi può ritrovarli ne l’Angelo delle tenebre. Altro romanzo dell’autore. Stessi protagonisti, stessa New York. Forse un po’ meno intrigante ma da leggere senza dubbio!

Irene Milani Lascio un commento al volo perché non so se riesco oggi a scrivere qualcosa di più approfondito. Il libro mi è piaciuto anche se all’inizio ho fatto un po’fatica ad entrare nella storia forse perché mi perdevo nei numerosi dettagli sia storici che scientifici. Poi ho preso il ritmo e l’ho apprezzato forse proprio per la ricostruzione della New York di fine ‘800. Non conoscevo la serie quindi grazie per avermelo fatto conoscere.

Cristina Pozzi Non avevo mai sentito nominare né questo autore né questo libro e non ho visto la serie tv che ne hanno tratto, ma non ne sono rimasta delusa.Carr è riuscito a ricreare l’atmosfera del tempo, sembrava di essere davvero a New York della fine ‘800: la vita nei bassifondi, il degrado e i patti a cui doveva scendere la popolazione povera per poter sopravvivere. Improvvisamente una serie di delitti: una piccola task force segreta di investigatori improvvisati si cimenta nelle indagini che li porteranno a scoprire i segreti più reconditi della mente umana e non avranno pace fino a che non riusciranno a mettere la parola fine alle loro indagini.L’ambientazione è forse la parte migliore del libro, non male anche le descrizioni,anche se a volte un po’ troppo prolisse, e i personaggi.

Marinella Moreschi Ho letto il libro e visto la serie TV. La cosa che più mi ha colpito ed interessato è la ricostruzione della New York di fine ‘800, una città già piena di contraddizioni, di mafia, corruzione, sporcizia, ma anche di grandi menti e personalità. Sottolineo la presenza di Theodore Roosevelt, non sapevo nulla del suo incarico come commissario.Per il resto c’è tutto ciò che serve a costruire un thriller di alto livello: delitti efferati, investigazioni, molta adrenalina e colpi di scena

Isabella Novelli

Non l’ho ancora finito, ma credo al punto in cui sono (mancano una quarantina di pagine) di poter provare a fare un commento.Un libro molto interessante che offre un bel ritratto della New York di fine ottocento, con tutte le sue brutture e contraddizioni, un’ analisi accurata sulla vita dei bassifondi e della povera gente. Una storia noir che si snoda tra diverse supposizioni ed indizi, tutti molto intriganti e coinvolgenti, così come sono splendidamente descritti i protagonisti. Non ho visto la serie TV, quindi non ho confronti, ma il libro mi ha preso molto e l’ho divorato molto velocemente. Una bella esperienza che mi appresto a concludere con notevole curiosità per un finale che per me è ancora aperto.

Emilia Milucci Guido Lo sto finendo e condivido in pieno quanto scritto da Isabella Novelli. Moltissimi spunti di approfondimento, che ho annotato ma non sono riuscita né a cercare né a condividere per mancanza di tempo…😊 Un romanzo coinvolgente che consiglierei senza dubbio.

Paola Nevola

Ho letto il libro tempo fa, e coi vostri commenti me lo avete fatto rivivere. Ci sono vari punti che mi hanno colpita di questo thriller: il primo è l’ambientazione, resa perfettamente dalle descrizioni di una New York di fine ottocento cupa dove povertà e degenerazione sono lo status di alcuni quartieri, dove la scomparsa di bambini in modo violento passa quasi nell’indifferenza. Il secondo punto e la costruzione del thriller impostato per dare rilievo allo svolgimento delle prime indagini in un modus operandi scientifico, con lo sviluppo dei primi profiler che tracciano un profilo psicologico del criminale dando luce ad argomenti mai affrontati. In ultimo ricollegandomi alle indagini e all’ambientazione sono i personaggi, gli investigatori che creano un tutt’uno col romanzo. La presenza di Theodore Roosevelt a capo della polizia a formare un gruppo specializzato è una chicca molto interessante, e poi il gruppo dove spicca la prima detective di N.Y. Sara Howard una donna emancipata, lo psichiatra discusso Laszlo Kreizler, il giornalista conoscitore dei bassifondi John Moore e i due fratelli poliziotti. Il tutto a formare un thriller fuori dal comune dove le indagini tengono col fiato sospeso fino al colpo di scena finale. Bello, non ho visto la serie ma leggendo il libro l’ho visto come in un film.

Stefania Scaramucci Questa lettura mi ha coinvolta moltissimo, nonostante temessi di non goderla appieno avendo già visto la serie tv e conoscendo quindi già la trama. Ovviamente leggere il libro è stata tutta un’altra cosa, molto più coinvolgente e immersivo. La scrittura scorrevole e la narrazione della trama, che viene raccontata come un ricordo di uno dei personaggi, mi ha dato la sensazione di vivere questa avventura in prima persona, specie per il risalto dato alle sensazioni ed emozioni. Ho esultato insieme ai protagonisti ogni volta che le ricerche e i ragionamenti di squadra man mano portavano alla soluzione del caso, apprezzando in particolar modo i dettagli dell’applicazione delle tecniche psicologiche, materia per me molto affascinante, ma che a quei tempi era ancora poco considerata. Molto belle anche le descrizioni, ben curate, che descrivono perfettamente l’ambiente e l’atmosfera che si respirava nei bassifondi della New York dell’epoca.Anche i personaggi sono tutti ben caratterizzati, tra i miei preferiti oltre al Dr Kreizler, che cerca di farsi strada in un settore professionale così poco considerato dai colleghi, spicca Sara, una ragazza molto moderna per quei tempi, che cerca in tutti i modi di superare gli stereotipi delle donne di allora, e di affermare la propria personalità al di là della classica figura femminile di moglie e madre che ci si aspettava dalle donne dell’epoca. Riassumendo una bellissima condivisa alla quale ho gradito molto partecipare.

Mariagrazia Pazzaglia Ho letto questo libro dopo aver visto la serie TV. Devo dire che come spesso succede, il libro è stato migliore, mi è piaciuto tantissimo! È veramente un thriller ad alta tensione che non smetteresti mai di leggere, ma nello stesso tempo è un romanzo storico perché leggendolo sembra veramente di essere nella New York di fine ottocento e devo dire che non mi sarebbe piaciuto affatto vivere lì. Descrive la povertà e la miseria della vita di tante persone a cui invece si contrappone una classe ricca che spadroneggia. Adoro tutti i personaggi , Sara Howard prima di tutto, donna intelligente che mal sopporta il ruolo femminile di quel tempo, Laslo Kreizler l’alienista del titolo, un dottore bravissimo e avanti nel tempo, osteggiato dai conservatori dell’epoca che fa invece vedere di cosa è capace; John Moore, un giornalista che aiuta Laslo e Sara nelle indagini, anch’egli di fondamentale importanza, i due medici legali ebrei e non da ultimo un meraviglioso Theodore Roosevelt che cerca di combattere la corruzione…..tutto questo come sfondo di una storia raccapricciante in cui dei poveri ragazzi vengono brutalmente uccisi nell’indifferenza. Ma grazie ai protagonisti che indagano senza sosta fino alla risoluzione del caso, con tanti colpi di scena, ci troviamo davanti ad un libro che non può lasciare indifferenti, troppo forte, ma anche tanto avvincente e coinvolgente. Davvero una condivisa che mi ho gradito tantissimo e un libro che consiglio!

Salvatore Argiolas Sono tanti i temi di grande interesse che questo romanzo intreccia, a partire dalla suggestiva ambientazione newyorkese di fine ottocento che intriga per il costante riferimento a monumenti e quartieri ormai scomparsi. emerge inoltre il costante riferimento ad una disciplina che si sta formando come la psicoanalisi che permette di tracciare un profilo psicologico dell’assassino e porta gli investigatori a capire personalità e moventi degli omicidi. La scena più valida del libro è quella che riguarda l’analisi della lettera del serial killer che da pochi elementi porta l’Alienista e i suoi collaboratori a creare un universo coerente da alcune righe di testo.

Giorgia Anella

Anche io ho partecipato da esterna avendo già letto il libro, oramai più di tre anni fa. Infatti tutti i particolari non sono più così vividi nella mia mente, ma lo ricordo come un gran bel libro, intriso di atmosfere pazzesche in una New York vittoriana che mi ha rammentato la più famosa Londra. I personaggi sono straordinari, ma l’aspetto che più mi ha coinvolto è stata la ricerca serrata nel capire la mente malata di un serial killer e quindi di anticipare le sue mosse e fermarlo. È stato un viaggio avvincente ed ero fortemente curiosa di vedere se anche negli altri lettori questo libro avrebbe colpito tanto quanto è accaduto a me. Grazie a tutti 😊

Fabiana Farina Quando è uscito questo libro io lo guardavo e fra me dicevo che non l’avrei mai letto e men che meno comprato. Poi è arrivata la serie tv e per curiosità ho iniziato con qualche episodio fino a che ho finito la prima stagione e asfaltata la seconda e questo mi fa pensare quanto sciocca sono stata a non prendere e leggere l’alienista subito ma grazie alla condivisa c’è l’ho fatta. È un libro molto bello, pieno di particolari, con una ambientazione nella New York di primi novecento cupa e pericolosa. All’inizio la trama fa fatica a decollare ma man mano che si entra nella storia prende il volo al punto di non riuscire a staccare il lettore dalle sue pagine.Io consiglio la lettura di questo libro è anche la visione della serie tv che in questo caso è molto fedele al libro.

Barbara Galli Vista la serie TV e poi letto il libro. Ora lo sto rileggendo con voi e scopri nuove cose sulle quali alla prima lettura avevo sorvolato. Dettagli, curiosità… non l’ho ancora finito ma il mio proposito di “sorvolare” su certe parti che ricordavo per ovviare al poco tempo da dedicare alla lettura…è andato a farsi friggere e me lo sto rigodendo parola per parola!

Flavia Zaggia Forse sarà scontato e banale, ma questo libro, per me che sono appassionata di serie tv, mi ha portato alla mente CSI e Criminal Minds.New York, siamo nel 1896, omicidi, indagini, ipotesi, rivalità….tutto questo opportunamente miscelato, ha dato vita ad un racconto molto ben costruito (secondo il mio personale parere) in cui il lettore si immedesima cercando di capire come si arriverà alla soluzione del caso.In una città dove la morte, l’omicidio di giovani ragazzi che si prostituiscono non ha alcuna rilevanza (anzi viene taciuto) un gruppo di uomini e una donna per motivi diversi cercano di trovare l’assassino. Mi è piaciuto l’intreccio della storia. In un periodo in cui certamente le investigazioni dovevano basarsi sull’intuito e sui piccoli particolari, visto che lo studio delle impronte digitali era solo un timido abbozzo e del DNA non conosceva nemmeno l’esistenza, i nostri protagonisti si lasciano andare a supposizioni che coinvolgono, inseguono tracce a volte sbagliate ma non demordono. Ognuno di loro ha un suo motivo per voler continuare le indagini: l’alienista che oggi chiamerei psichiatra vuole affermare le sue idee e far accettare l’analisi psicologica come strumento per delineare il ritratto dei criminali, il giornalista vuole trovare emozioni forti (che non gli mancheranno) e la segretaria del distretto di polizia, prima donna poliziotto di New York, nella speranza d i poter un giorno diventare un detective, vuole affermare il suo ruolo e dimostrare di saper fare il suo lavoro come e meglio di un uomo.Mi è molto piaciuta la descrizione della città, dei bassifondi, del degrado in cui vivevano i più poveri e ho trovato che anche i personaggi secondari siano stati ben descritti. Nel complesso una lettura molto piacevole e scorrevole.

Sara Valentino “Perchè se si è costretti ad accettare l’idea che la nostra società produce individui sani di mente capaci di commettere atti del genere, si creano… difficoltà”. Un romanzo che ho apprezzato moltissimo, a maggior ragione considerando che non amo molto la storia recente. La trama è articolata bene, c’è proprio l’intenzione di coinvolgere il lettore nelle indagini, favorisce il desiderio di scandagliare l’animo umano e di capire, con maggiore enfasi, come tutto sia collegato al nostro vissuto. Della trama non dico nulla ma ho vissuto davvero le domande, inorridita dinanzi a ritrovamenti inquietanti, sono rimasta mesta davanti ai corpi devastati. Quale mente ha potuto fare questo e perchè? Come dice Flavia anche io ho apprezzato le serie tv più moderne e il fascino di scoprire come sono nati i moderni metodi investigativi è ineguagliabile. Una bellissima scoperta.. chissà che non guardi anche la serie Tv. Devo sottolineare la presenza di Sarah, quasi mia omonima se non per un’H, evidenziare la forza delle donne di riuscire a farsi valere, in maniera egregia, in un mondo fatto di uomini e per gli uomini. “Ogni cambiamento, per quanto graduale, incontra resistenze.” E’ così ver questa citazione e ne ho sottolineata un’altra che porto con me e che mi è capitato di vivere. “Nella vita a volte capita di sentirsi come uno spettatore che entri nel teatro sbagliato a metà spettacolo. Un romanzo che in conclusione suggerisco perchè pur essendo crudo, pur essendo attivo un focus su una particolare fascia di età di popolazione, non è spettacolarizzazione, è anche pietà, è anche il senso di capire come erano costretti a vivere alcuni ragazzi, le condizioni sociali che era meglio non far vedere, non dar peso a certe morti…

Cinzia Cogni Sono anni che sento parlare bene di questo romanzo, che ha ispirato anche una serie tv molto apprezzata, pertanto ero davvero curiosa di scoprire se fosse davvero un capolavoro o magari sopravvalutata…ebbene, lo ammetto, mi sono piaciuti entrambi tantissimo, naturalmente il libro ha una marcia in più.Mi ha colpito subito l’ambientazione, il modo fedele in cui viene descritta e raccontata la città di New York alla fine del XIX secolo, difficilmente si incontra nei romanzi storici e quasi mai si racconta dei quartieri popolari abitati da immigrati e degradati, malfamati, poveri; una quotidianità fatta di violenza, dove la mafia ha messo radici e dove dilagano pregiudizi e discriminazioni .Pregi e difetti di quell’epoca emergono chiaramente, grazie all’autore che ha creato una trama originale ed intricata, riuscendo a fondete perfettamente realtà storica, fantasia ed un thriller mozzafiato.Tante sono le tematiche che affronta, ma l’innocenza e la vita rubata ai bambini, è ciò che mi ha più toccato, oltre a portarmi a lunghe riflessioni su quanto la famiglia di ogni persona, possa influenzare il destino e le scelte di questa.I protagonisti di questo romanzo hanno tutti personalità complesse, e ognuno di loro vede la vita da diverse prospettive, uno stimolo per il lettore a calarsi completamente nella storia, a partecipare alla parte investigativa chenon manca certo di adrenalina e colpi di scena.Una lettura consigliatissima soprattutto se si ama fare ricerca dei luoghi e dei personaggi citati che ho scoperto essere quasi tutti esistiti realmente e che spesso nascondono storie sconosciute ma di notevole interesse.

Eliana Corrado Arrivo al libro dopo aver visto (e amato) la serie tv. Ero curiosa di vedere quanto erano fedeli l’una all’altra, ma avevo anche il timore di non riuscire a godermi la lettura. E invece ne sono rimasta completamente, e positivamente, invischiata. Anzi, forse conoscendo già il caso e il suo esito, mi sono goduta di più tutti quei dettagli, quelle disquisizioni psicologiche e le implicazioni che queste comportano sul piano sociale; o come i tratteggi e le implicazioni “sentimentali ” dei personaggi che, per forza di cose, nella serie non ci sono. Ma anche le descrizioni di scene, di usanze, di pregiudizi, di metodi investigativi, sono assai ben resi, e accompagnano il lettore fin dentro a ogni minima scena, alla tavola di ogni cena, alle pieghe di ogni abito. Onore al merito dell’autore di aver destinato il giusto spazio a tutti i personaggi, anche i minori, non tralasciando niente di nessuno.Una bellissima lettura che ha un crescendo di ritmo e di coinvolgimento che diventano via via più forti.Super consigliato. 🤗

Giordana Guadagnini Gran bel giallo , nonostante le 500 e rotti pagine mai prolisso o noioso . Splendida e storicamente fedele la descrizione di New York ; personaggi di spessore , ben descritti e fedeli alla loro reale biografia . La costruzione grammaticale e il lessico sono scorrevoli ma perfettamente inseriti nel contesto storico . Bello , proprio bello ☺️

Patty Bra Non ho mai visto la serie Tv quindi il mio primo approccio è stato il libro. Mi è piaciuto molto, una storia coinvolgente sia dallo stile di scrittura che dalla storia, l’ho trovato ricco di di dettagli e descrizioni che aiutano il lettore a visualizzare ambienti e situazioni. La New York del 1896 è ricostruita alla perfezione come la realtà della polizia che non aveva donne nel suo organico e ho apprezzato la figura femminile che cerca di essere la prima donna in polizia. Una lettura appassionante che consiglio vivamente agli amanti del genere thriller.

Anna Geron Mi dispiace di essere un po’ una voce fuori dal coro ma il libro non mi ha entusiasmato! La New York di fine ottocento è descritta benissimo: le strade, gli edifici, i quartieri malfamati, il degrado, le condizioni di vita e persino i cibi. Sono anche ben raccontati i pregiudizi, la divisione in classi sociali, la corruzione e i soprusi e lo scarso valore attributo ad alcune vite umane. Le indagini dei protagonisti partono da particolari e si sviluppano nella mente degli investigatori anche attraverso il confronto delle loro idee. L’ auto re ti fa seguire questo percorso mentale e ti spiega anche le tecniche investigative. Il punto è che per me è tutto troppo lento, perdo di vista la trama e non mi appassiono! Ammetto che andando avanti con la lettura il libro migliora,ma non è il genere di lettura che preferisco! Per curiosità proverò a vedere la serie televisiva!

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